Coppa Davis: Isner completa il disastro Usa

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Coppa Davis: Isner completa il disastro Usa

Gli Stati uniti perdono anche il tie con la Colombia, nonostante la vittoria thrilling di Tiafoe su Mejia. Anche i colombiani eliminati

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da Torino, il nostro inviato

Questa apparizione torinese del team Usa non passerà certamente alla storia. I trentadue volte campioni della Coppa Davis escono dal gruppo D con le ossa rotte e Mardy Fish dovrà interrogarsi anche sulle sue scelte. Isner e Opelka sono apparsi lontanissimi da una condizione accettabile, il forfait di Fritz, il migliore degli americani nel finale di stagione, è un alibi che non può spiegare la debacle americana. La sensazione è che il finalista delle NextGen Final Sebastian Korda, il ventunenne Jenson Brooksby e forse anche Tommy Paul avrebbero venduto cara la pelle molto più dei “veterani”.

Di fronte alla pochezza americana, fa piacere applaudire l’orgoglio e il grande coraggio mostrato dai colombiani con il numero 2 Nicolas Mejia, che già aveva giocato un ottimo match contro Sonego vincendo il primo set al tiebreak, che ha sfiorato l’impresa contro Fraces Tiafoe, numero 38 del mondo e dunque ben duecentotrentasette posizioni più su nel ranking rispetto al giovane colombiano.

“Nico”, sostenuto in tribuna da un nugolo di una trentina di scatenati connazionali, è riuscito a salvare con grande coraggio tre match point sul 5-6 del terzo set per forzare il match al tiebreak. Lì ha avuto sulla racchetta l’occasione più importante della carriera sul 6-4 ma sul primo match point con il servizio a disposizione si è avventurato a rete e Tiafoe è stato bravo a infilarlo con il passante e sul secondo ha commesso un errore di pura tansione. E’ stato l’americano ad avere un quarto match point, annullato con coraggio da Mejia che però ha capitolato alla quinta chance americana. Nico è scoppiato in lacrime, consolato dai suoi compagni di squadra e osannato dal boato del Pala-Alpitour.

A quel punto, i risultati che provenivano dagli altri campi, producevano l’eliminazione matematica della Colombia con gli Usa appesi ad un filo. Ci ha pensato Jhon Isner ad affossare le residue speranze americane, perdendo il primo set contro Galan e decretando l’esclusione della sua squadra dalla lotta per i quarti di finale. Isner ha poi finito per perdere anche la partita, fallendo un match point nel tiebreak del terzo set.

La figuraccia della squadra di Mardy Fish si è completata con il teatrino del doppio. E’ senza dubbio vero che l’attuale formula della competizione “obbliga” le squadre a giocare il doppio anche quando sono già sicuramente eliminate ( successe anche all’Italia due anni fa con gli azzurri in campo a notte fonda), ma il ritiro di Opelka e Sock dopo solo due game è una scena che, per dirla alla Nicola Pietrangeli, avrà fatto rivoltare Dwight Davis nella tomba…

Applausi alla Colombia che festeggia la sua prima vittoria contro gli Usa e torna a casa con un’insperata vittoria.

Le parole di Mardy Fish dedicate al team colombiano sono il premio più bello ma avranno fatto fischiare le orecchie anche a qualcun altro. “Si vede la passione per la Coppa Davis. Ma guardate la passione che hanno alcuni di questi paesi, per come giocano e come competono anche quando erano già eliminati. È impressionante, ed è qualcosa che spero, come capitano, di poter raggiungere anche per i nostri giocatori. Non è un torneo individuale, non è una competizione del singolo. Non è soltanto una questione di come si gioca in una giornata specifica. È la consapevolezza di star giocando e lottando per i tuoi compagni di squadra e per tutti i membri del team di supporto che sono qui. Lo ripeto, ci sono molte persone che hanno sacrificato molte cose per essere qui questa settimana, compresi i giocatori. Quindi speriamo di poter far bene anche noi in futuro”.

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