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Da Luca Nardi a Lisa Pigato: l’identikit dei migliori tennisti italiani Under 18 del 2021

Chi c'è alle spalle di Jannik Sinner e Lorenzo Musetti? Quattro giovani tennisti italiani che si sono distinti nel 2021: tra loro anche Francesco Maestrelli e Matilde Paoletti

Last updated: 24/12/2021 11:19
By Giorgio Di Maio Published 17/12/2021
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28 Min Read
Luca Nardi al Challenger di Parma 2020 (foto Marta Magni)

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Francesco Maestrelli (21/12/2002 – 756° della classifica mondiale, +799 posizioni da inizio 2021)

Francesco Maestrelli – dal sito della FIT

Fuori dai radar per gran parte del 2021 a causa di un esordio arrivato nella classifica mondiale ATP solo a marzo, Francesco Maestrelli si è fatto notare principalmente nel finale di stagione, in cui ha messo in fila ottimi risultati nel circuito Challenger, soprattutto a Bari dove si è fatto notare per aver superato le qualificazioni. Il risultato più degno di nota della carriera di Maestrelli finora è arrivato però sul veloce di Heraklion, in Grecia, con il torneo di categoria Futures M15 vinto battendo in finale la testa di serie numero 1 del torneo (e numero 523 del mondo) Alaistair Gray. Il cemento è per ora la superficie dove il 18enne di Pisa si è espresso meglio, sia a livello Futures/Challenger che Junior. Nel circuito destinato ai giovani giocatori ha raggiunto come best ranking il numero 50, raggiungendo la semifinale del J1 di Repentigny in Canada e qualificandosi all’Australian Open Junior, eliminato al primo turno dal ceco Krumich.

Maestrelli nonostante abbia un rovescio piuttosto piatto riesce sempre a trovare profondità nello scambio anche su terra rossa, e in questo punto si vedono anche le potenzialità tattiche del dritto, ancora embrionale per questi livelli

Il tennista toscano ha sofferto ad inizio stagione la poca adattabilità alla terra rossa, caposaldo del circuito Challenger, che mette in difficoltà i tennisti più avvezzi al veloce in quella categoria. Dopo aver perso alle pre-qualificazioni di Roma contro Passaro ha dimostrato tutti i suoi progressi battendo lo stesso nel primo turno delle qualificazioni del Challenger di Napoli, in cui ha mancato il tabellone principale per una sconfitta tirata contro Miceli. L’affermazione è arrivata dopo il torneo di Heraklion, a Bari. Maestrelli ha superato le qualificazioni senza perdere un set e ha perso una partita tiratissima e interrotta più volte dalla pioggia contro Francesco Forti, numero 329 del mondo. Ma come gioca Maestrelli? Ad una prima occhiata può somigliare a Matteo Berrettini, ma il toscano ha profonde differenze tecniche e fisiche con il finalista di Wimbledon.

Alto 1.93 e dal servizio già ottimo per il livello Challenger, specialmente indoor, Maestrelli è “costruito” nello stile dei giocatori di ultima generazione, i grandi battitori alti più di un metro e novanta ma agilissimi sul campo. Il toscano ha una rapidità sia frontale che laterale notevole per la sua stazza ed ha come colpo migliore il rovescio, già profondo e solido per il livello Challenger. Il punto debole di Maestrelli è sicuramente il dritto, colpo con cui è meno continuo e che lo avvicina ad un archetipo di tennista che va per la maggiore nel tennis moderno, quello di Hubert Hurkacz, Alexander Zverev e Daniil Medvedev. Ovviamente il toscano è ancora lontanissimo dai livelli di questi tre, e rispetto a Zverev ha meno esuberanza atletica e traiettorie molto più piatte. Distinguendolo anche da Medvedev per una non spiccata propensione alla risposta come il russo, il profilo più simile è sicuramente quello di Hurkacz, un grande battitore con buona mobilità nonostante l’altezza e con un rovescio notevole a fronte di un buon dritto ma non al livello del suo altro colpo da fondo.

Sprazzi di difesa medvedeviana di Maestrelli, che combina una velocità laterale notevole per l’altezza alle sue lunghe leve. Qui perde il punto ma fa sudare tantissimo il suo avversario che ha bisogno di un dritto lungolinea non facile per chiudere finalmente il punto.

Dove può arrivare Maestrelli è presto per dirlo, ma il salto in classifica del finale di stagione è sicuramente un buon punto di partenza. Per ora il tennista toscano dovrà farsi strada in un percorso abbastanza tortuoso per un tennista più portato al veloce che alla terra rossa, visto che nel circuito Challenger la maggior parte dei tornei si giocano su terra rossa tutto l’anno, e ci sono miriadi di specialisti della superficie. Maestrelli avrà dalla sua il supporto del circuito Challenger italiano, che probabilmente non mancherà nel fornirgli wild card durante la stagione nei numerosi tornei che si svolgono in Italia. Per ora la sua classifica, 758 del ranking mondiale, non gli permetterebbe l’accesso diretto in tabellone nei tornei di categoria Challenger. Se continueranno i miglioramenti di questo finale di stagione, e il tennista toscano migliorerà la sua propensione alle superfici più lente, il 2022 potrebbe essere il suo anno di frequentazione fissa del circuito Challenger, e chissà anche con qualche soddisfazione.

Continua a pagina 3: Lisa Pigato e Matilde Paoletti

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