Da Luca Nardi a Lisa Pigato: l'identikit dei migliori tennisti italiani Under 18 del 2021 - Pagina 4 di 4

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Da Luca Nardi a Lisa Pigato: l’identikit dei migliori tennisti italiani Under 18 del 2021

Chi c’è alle spalle di Jannik Sinner e Lorenzo Musetti? Quattro giovani tennisti italiani che si sono distinti nel 2021: tra loro anche Francesco Maestrelli e Matilde Paoletti

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Luca Nardi al Challenger di Parma 2020 (foto Marta Magni)
 

Matilde Paoletti (4/3/2003 – 886° della classifica mondiale – +123 posizioni da inizio 2021)

Matilde Paoletti
Matilde Paoletti (foto: Facebook/Matilde Paoletti – Asics)

Compagna di doppio di Lisa Pigato, la carriera di Matilde Paoletti per ora ha subito alti e bassi importanti, che non pregiudicano comunque il suo status di talento di altissimo livello del tennis femminile italiano e non solo. La 18enne perugina si è fatta notare sin da giovanissima per le sue capacità tennistiche, con una carriera junior di alto livello che per ora la vede come best ranking al numero 17 della classifica mondiale di categoria. Il 2021 per lei è stato l’anno di esordio vero e proprio nel circuito, con diciassette partite giocate e buoni risultati come i due quarti di finale arrivati nei tornei ITF raggiunti ad Antalya. Notevoli anche i suoi risultati nei tornei dello Slam junior, con un terzo turno sulla terra battuta del Roland Garros nel 2020 e i quarti di finale raggiunti quest’estate a Wimbledon, sconfitta al terzo set della tedesca Schunk in una partita estremamente combattuta, e che per ora rappresenta la sua ultima partita giocata in carriera tra le teenagers.

Buone prestazioni anche in doppio, in cui la tennista italiana è arrivata come best ranking al numero 30 del mondo junior giocando spesso in coppia con Lisa Pigato, con cui ha vinto il prestigioso torneo giovanile Les Petits As nel 2017, ed Eleonora Alvisi, sue compagne di squadra nella junior Fed Cup ed altri grandi talenti del tennis italiano. Per quanto riguarda il lato tecnico Paoletti è una tennista, citando la famosa serie TV Boris, “poco italiana”. Al suo fisico alto e slanciato, poco più di un metro e ottanta di altezza, abbina un gioco votato all’attacco sin dalle prime fasi dello scambio ad un’intelligenza tattica fuori dal comune per la sua età, che le permette di sbagliare raramente la scelta soprattutto quando decide di prendersi la rete, dove Paoletti ha un’ottima manualità. Tra le armi della tennista italiana ci sono il dritto, che raggiunge già buone velocità, e il servizio, che si prospetta anche grazie ai suoi mezzi fisici come un colpo molto sopra la media per il circuito femminile. La sensibilità tecnica di Paoletti si esprime soprattutto nei suoi colpi di taglio, come il rovescio in back che costituisce una delle tante variazioni in mano alla tennista perugina, che tende a sorprendere le sue giovani avversarie che spesso non sanno gestire i frequenti cambi di ritmo.

Proprio il fisico che è uno dei punti di forza della ragazza dal punto di vista tecnico, e che può far presagire un notevole potenziale, è stato la nota dolente della giovanissima carriera di Paoletti. La tennista italiana soffre dalla nascita di una malattia autoimmune chiamata cheratocongiuntivite, che crea problemi ai suoi occhi specialmente quando esposti ai raggi solari, che Paoletti evita indossando degli speciali occhiali durante le sue partite, sulla scia di giocatrici come Astra Sharma e Kirsten Flipkens. Paoletti ha sofferto finora anche di infortuni, come quello al piede che l’ha dovuta fermare in primavera e l’infortunio alla gamba che non le ha permesso di esprimersi al meglio durante i già citati quarti di finale di Wimbledon Junior. Anche dal fisico, ma in maniera diversa, proviene il problema più grave. La tennista italiana è stata fermata dall’ITF per la positività ad un anabolizzante, il Clostebol, durante il torneo WTA di Palermo dove era iscritta soltanto nel tabellone di doppio.

La notizia ha sconvolto Paoletti, che si è subito difesa facendo una “meticolosa ricostruzione, che elenca tutti i farmaci e gli integratori da lei assunti in questo periodo (inclusi la vaccinazione anti-Covid e il lungo periodo trascorso all’interno della “bolla” antivirus predisposta in Inghilterra) esclude categoricamente che possa essere stata coscientemente assunta la sostanza proibita“. Così comunica il sito della FIT il 7 settembre, che specifica anche che nello stesso giorno sono state effettuate le controanalisi, di cui l’esito per ora non è noto. L’unica cosa sicura per ora è che la tennista è provvisoriamente sospesa, senza decisione da parte sull’ITF di un’eventuale squalifica. La speranza è che si tratti solamente di un errore e che la carriera di Paoletti possa proseguire, attesa in caso nel 2022 ad un’annata di conferma di quanto buono fatto vedere nel circuito juniores e limitato fortemente dagli infortuni.

[EDIT: il 17 dicembre l’ITF ha scagionato la giocatrice attribuendo la contaminazione delle sue urine al “prolungato contatto con il cane di famiglia”, al quale era stato somministrato un prodotto chiamato Veterabol contenente la sostanza incriminata. Al netto di eventuali ricorsi, Paoletti non dovrà scontare squalifiche]

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