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Da Luca Nardi a Lisa Pigato: l’identikit dei migliori tennisti italiani Under 18 del 2021

Chi c'è alle spalle di Jannik Sinner e Lorenzo Musetti? Quattro giovani tennisti italiani che si sono distinti nel 2021: tra loro anche Francesco Maestrelli e Matilde Paoletti

Last updated: 24/12/2021 11:19
By Giorgio Di Maio Published 17/12/2021
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28 Min Read
Luca Nardi al Challenger di Parma 2020 (foto Marta Magni)

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Lisa Pigato (21/6/2003 – 488° della classifica mondiale – +127 posizioni da inizio 2021)

Lisa Pigato – WTA Parma 2021 (Marta Images_MEF Tennis Events)

Non c’è alcun dubbio che Lisa Pigato sia in primissima fila per quanto riguarda i prospetti italiani del tennis femminile. Nata a Bergamo nel 2003, la Pigato si è fatta notare in questa stagione nel torneo WTA di Parma, in cui la tennista italiana ha superato le qualificazioni con due vittorie di livello contro Leonie Kung, vincitrice del WTA 250 di Hua Hin nel 2020, e l’italo-russa Ljudmila Samsonova, autrice di un ottimo 2021 e vincitrice un mese dopo del WTA 500 di Berlino. Arrivata per la prima volta in carriera nel tabellone principale di un torneo WTA, Pigato si è trovata contro un monolite di questo sport, la 23 volte campionessa Slam Serena Williams. Pur non al massimo della forma Serena resta un’avversaria di assoluto livello per una giocatrice giovane come Pigato, che ha onorato alla grande il match breakkando subito Serena e perdendo in due set molto più lottati di quanto dica il punteggio (6-3 6-2).

Il talento da colpitrice di Pigato si esprime anche in questi “return+1”, non banali contro una grande battitrice come Serena.

La tennista bergamasca si era fatta notare in passato per i suoi risultati da teenager, come la vittoria dei tornei ITF 15k di Heraklion e Tabarka a soli 16 anni nel 2019, fatto che la rende la più giovane tennista italiana di sempre a vincere questa categoria di tornei. Anche a livello junior ha ben figurato, con un best ranking di 37 del mondo e alcuni buoni risultati negli Slam come il terzo turno dell’Australian Open 2019 perso contro la canadese Leylah Fernandez, finalista quest’anno allo US Open. Dopo l’exploit di Parma Pigato ha avuto un periodo di pessima forma, espresso in due mesi senza vittorie tra luglio e settembre. La ripartenza è arrivata con i due tornei ITF di Budapest 4 e Loule, in cui Pigato ha superato le qualificazioni ed ha arricchito la sua classifica con una vittoria in tabellone e punti utili per scalare la classifica mondiale. Pigato ha chiuso la stagione sul cemento indoor italiano, perdendo al primo turno di qualificazione di Courmayeur contro Aliona Bolsova e al secondo di Ortisei, e vincendo però un’altra partita di tabellone principale contro Melania Delai a Selva Gardena che le è valso i sedicesimi del torneo (persi contro Stevanovic) e ben trentuno posizioni guadagnate nella classifica mondiale.

Il servizio – in relazione all’altezza e al livello ancora limitato di esperienza della tennista italiana – è buono, estremamente percentuale e con buoni picchi di velocità che spesso le riescono a far prendere il comando nello scambio. Il talento della Pigato si esprime proprio lì, specialmente dal lato del rovescio con cui la tennista bergamasca controlla con facilità il campo in tutta la sua estensione. Il dritto è una buona freccia a disposizione dell’arco della tennista bergamasca, con cui esprime una buona velocità e precisione. Il lato destro però è quello meno sicuro, sia per le aperture ampie che la penalizzano nella velocità di caricamento del colpo sia per la fallosità maggiore, soprattutto quando Pigato deve colpire la palla in estensione. In generale il gioco di Pigato, nonostante sia una tennista rapida nei movimenti ed estremamente reattiva, sembra costruito per la prima aggressione e l’attacco, e la tennista italiana non ha problemi ad attaccare la rete soprattutto sul veloce, dove esprime una buona sensibilità sia di volo che di taglio.

Non solo attacco. C’è da parte di Pigato anche un’ottima comprensione del gioco in relazione alla sua età.

Anche qui è difficile fare una previsione per quanto riguarda le prospettive del 2022 per questo giovane talento italiano. Sarebbe già un ottimo progresso andare a giocare con regolarità il circuito Challenger femminile, che non è troppo lontano dai picchi di tennis espressi dalla Pigato. La tennista italiana avrà tante occasioni per migliorare la sua classifica l’anno prossimo, tra i tanti tornei ITF e non giocati in Italia e una parte di stagione su terra rossa che certamente favorisce il suo gioco più portato verso le superfici medio-lente. Il salto di Pigato si misurerà nei suoi miglioramenti nel rendimento da fondo, specialmente dal lato del dritto quando viene messo sotto pressione, e potrà essere espresso nei Futures, in cui è attesa a fare ancora più strada di questa stagione, magari raggiungendo ancora più spesso le fasi finali dei tornei. La giovanissima età di tante campionesse al top della classifica che spuntano regolarmente nel circuito WTA potrebbe far sembrare che Pigato sia troppo “lenta” o addirittura fuori tempo per poter esplodere, ma se c’è una cosa che il tennis ci ha insegnato negli anni è che l’età di sviluppo dei giocatori non è uguale per tutti, e Pigato ha ottime basi tecniche per potersi ritagliare una carriera ad alti livelli.

Continua a pagina 4: Matilde Paoletti

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