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WTA 500 di Adelaide: assenti anche Muguruza, Bencic e Ostapenko
Continuano i forfait per il primo torneo stagionale. Comunque cinque Top 10 al via, tra cui Barty e Sabalenka

Pioggia di forfait in quella che si appresta ad essere la prima settimana della nuova stagione. Il torneo principalmente colpito è il WTA 500 di Adelaide, che in base all’entry list iniziale vedeva iscritte 20 delle prime 33 al mondo.
Rinuncia dettata da simili motivi per Belinda Bencic e Ons Jabeur, risultate entrambe positive al Covid-19 in seguito alla partecipazione al Mubadala World Tennis Championship, con l’esibizione di Abu Dhabi che verrà ricordato come evento super-spreader dell’anno. La svizzera non ha fornito alcun aggiornamento sulla sua situazione, mentre la tunisina gioisce per la “prima vittoria dell’anno” (ossia la sua guarigione) sul suo profilo Twitter. Di certo nessuna delle due è ancora giunta in Australia, motivo per cui non saranno al via del primo torneo stagionale.
Scelta personale per quanto riguarda Garbiñe Muguruza, che ha deciso di debuttare direttamente nel WTA 500 di Sidney del 10 gennaio. La spagnola ha preferito ultimare la sua preparazione a Marbella prima di imbarcarsi in Australia, al contrario di alcune colleghe come Naomi Osaka (che ha preferito un inizio più soft nel WTA 250 di Sidney) che ha già iniziato a saggiare la superficie della Rod Laver Arena.
Assenti anche le ceche Barbora Krejcikova e Marketa Vondrousova, nonché la lettone Jelena Ostapenko. Per quanto riguarda la vincitrice del Roland Garros 2021, non sono arrivati comunicati relativi al forfait. Tuttavia, secondo quanto riportato dai media cechi, l’allenatore Aleš Kartus ha dichiarato che Barbora si è ammalata in quel di Dubai, luogo in cui stava svolgendo la sua preparazione (le sue parole sono arrivate durante la premiazione del Canary Poll vinto dalla ventiseienne di Brno). Tra i sintomi evidenziati della ceca febbre, tosse e una costante sonnolenza che hanno portato all’interruzione della preparazione. Nessuna notizia invece per quanto riguarda Marketa o Jelena.
Chi salterà per intero la trasferta australiana sarà Karolina Pliskova, che si è infortunata alla mano destra durante un allenamento, con la ceca che sui social ha postato una foto del braccio fasciato.
Il torneo di Adelaide avrà comunque ai nastri di partenza un parterre di stelle in cui spiccano le prime due della classifica mondiale Ashleigh Barty e Aryna Sabalenka, oltre a Sakkari, Badosa e Swiatek per quanto riguarda la Top10.
Qui l’entry list del WTA di Adelaide e degli altri tornei della prima settimana
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WTA Indian Wells, Sabalenka: “Non sono soddisfatta del servizio. Certe volte le vecchie abitudini tornano”
“Questa dura sconfitta mi motiverà di più” ammette Aryna Sabalenka dopo la finale contro Elena Rybakina. “Delusa da come ho affrontato il primo set, ma domani in volo verso Miami l’avrò già dimenticato”

Seconda sconfitta stagionale per Aryna Sabalenka. La tennista bielorussa è costretta a cedere il passo alla kazaka Rybakina in una sfida molto complicata. Condizioni climatiche, tensione e vecchie abitudini hanno pesato sul gioco di Sabalenka che ha ceduto alla distanza alla sua avversaria. Nella conferenza stampa post match la bielorussa analizza l’impatto della sua sconfitta e le ambizioni future.
MODERATORE: Una sfida difficile ma un’altra grande battaglia tra voi ragazze. Cosa ne pensi della partita?
SABALENKA: È stata una brutta sconfitta ma lei ha giocato un tennis incredibile. Direi che non ho servito molto bene oggi; è stata un’altra battaglia difficile e questa volta è stata lei a trionfare. Lo merita, è una grande giocatrice. Spero di fare un po’ meglio la prossima volta.
D. Puoi parlare un po’ di più della partita. Sembrava diventare un po’ ventoso verso la fine.
SABALENKA: Era un po’ ventoso, ma non importa. Giocavamo entrambe nelle stesse condizioni, quindi ero proprio come se io stessi soffrendo un po’ di più. E soprattutto quando perdi il primo set e poi tutto sembra non andare come ti aspettavi, rende ancora più difficile giocare in queste condizioni. Quando vinci il set, invece, e c’è meno pressione su di te, giochi meglio in queste condizioni. Quindi ho sofferto un po’ di più la situazione, ma succede. Continuerò a lavorare e spero di poter fare meglio la prossima volta.
D. Hai avuto quel break di vantaggio nel primo set al 4-2. Cosa è cambiato da lì? Per quanto riguarda i problemi di servizio oggi, è completamente colpa tua o dipende dalla pressione che ti stava mettendo in risposta?
SABALENKA: “Penso che fosse una combinazione di entrambe le cose. Penso di non aver servito così bene e poi ha iniziato a diventare un po’ più ventoso e non sono riuscita ad adeguare il mio servizio. Ovviamente mi sentivo come lei avesse fatto un passo in avanti e iniziato a giocare un po’ più aggressiva. Ho avuto molte opportunità nel primo set e non le ho sfruttate. E come se questo rappresenti un piccolo promemoria che, devo ancora lavorare su così tante cose. Ci saranno giorni in cui non tutto andrà per il verso giusto; quindi, devo ancora lavorare sodo e devo ancora combattere molto.”
D. In che modo l’aspetto emotivo dopo aver perso il primo set ha influenzato il modo in cui ti sei sentita nella prima parte del secondo set?
SABALENKA: “Penso di essere stata super delusa da me stessa dopo il primo set, specialmente quando subisci una rimonta e poi affronti un set point e poi lo annulli. Ho servito circa tre volte penso per il set e non ho mai sfruttato l’occasione e il mio servizio non ha funzionato bene. Sono rimasta molto delusa da questo, e sono andata in bagno per resettare tutto e iniziare tutto dall’inizio. Sembra che nei primi due giochi non fossi presente in campo. Ho cercato di restare con la testa sul campo e lottare ma non ha funzionato oggi.
D. Hai appena parlato che era forse un piccolo promemoria per rimanere concentrato. Puoi dirci qualcosa? Qual è il messaggio che porti con te?
SABALENKA: Ci saranno alcuni giorni in cui le vecchie abitudini torneranno e dovremo solo lavorarci per superarle. Non tutte le partite andranno per la tua direzione e servirai perfettamente. Quindi ricorda solo che va bene lottare. Va bene non giocare al meglio e continuare a combattere e continuare a usare tutte le armi di cui disponi. Oggi direi che sono molto delusa dal mio servizio, quindi ammetto di essere tornato a delle vecchie abitudini. Ho reagito in modo eccessivo per come stavano andando le cose, e non ero presente nei primi due giochi nel secondo set. Questo è ciò che intendo.
D. Non hai perso molte partite quest’anno. In effetti, si tratta solo della tua seconda sconfitta. Quasi come se non fossi più abituata a perdere, che è una buona posizione in cui trovarsi. Come gestirai la cosa? Quanto tempo ci vorrà per superarlo? Penserai molto a questa sconfitta?
SABALENKA: “Per me è abbastanza facile. Penso che rimarrà nella mia testa fino a domani, e domani voleremo verso Miami e lo dimenticherò (sorridendo). È positivo avere statistiche di questo tipo in stagione, ma non mi sto concentrando su questo. Sono situazioni che mi aiutano a rimanere concentrata e a continuare a vincere, a concentrarmi su me stessa e sul gioco e su ciò che devo fare in campo per continuare a vincere. È dura perdere, specialmente in finale. Sei ad un passo dal trofeo e perdi, ma lei è una grande giocatrice.
D. Nella tua mente ci sono uno o due punti che forse avrebbero potuto fare la differenza?
SABALENKA: Penso che sognerò questo stanotte. Fino a domani probabilmente penserò a questo perché c’erano così tanti punti che avrei potuto giocare meglio e nei quali avrei potuto gestirmi meglio. Servire per il set non dovrebbe mettere pressione su di me, perché ho un servizio potente. Dovrei servire al corpo e giocare al punto. Questa è solo un’altra lezione. Imparerò e tornerò più forte di prima.
D. Ovviamente la tua prima finale qui a Indian Wells. Ora si va a Miami. Ti senti più a tuo agio a giocare nelle condizioni che si trovano a Miami o qui ad Indian Wells?
SABALENKA: Non ricordo le condizioni a Miami, a dire il vero (sorridente). Avrò qualche giorno per capire se mi sento a mio agio o no. Questi tornei sono fantastici. Qui è il paradiso del tennis. Miami, è un altro paradiso. Un po’ diverso da qui. Vedremo come saranno i campi, spero di poter fare bene lì.
D. Quanto ti rende determinata questa sconfitta? Tra due settimane potresti giocare nuovamente una finale. Quanto ti senti positiva su questo?
SABALENKA: Penso che sia un bene. Non è bello perdere, ma penso che questa dura sconfitta mi motiverà di più, perché non mi piace perdere in finale. Andando a Miami, penso che sarò più motivata rispetto se fossi arrivata come vincitrice di Indian Wells. Spero che questa sconfitta mi aiuterà nelle prossime partite per rimanere concentrata e continuare a lavorare e combattere per un altro titolo in questa stagione.
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WTA Indian Wells, Rybakina: “Il mio obiettivo è essere la numero 1”
“Vincere anche Miami? Difficile da fare. Iga merita grande rispetto” così Rybakina dopo il successo in California. “Ho cercato di spingere di più con la seconda” dice sul match contro Sabalenka

Due mesi dopo la finale dell’Australian Open arriva la vendetta per Elena Rybakina. Al BNP Paribas Open 2023, la tennista kazaka supera una nervosa Aryna Sabalenka conquistando il suo primo WTA1000 della carriera. Un inizio di stagione spumeggiante per la tennista nata a Mosca che le permette di scalare la classifica mondiale. Nella classica conferenza stampa post-partita Rybakina ripercorre le difficoltà del match contro Sabalenka e le prospettive per il futuro con l’obiettivo di raggiungere il numero 1 del ranking.
D. Cosa sei stata in grado di fare oggi per batterla per la prima volta?
RYBAKINA: “Penso sia stato importante il primo set. Entrambe abbiamo avuto possibilità, ma alla fine, è andato a mio favore. Poi è stato un po’ più facile iniziare il secondo con un break nella parte iniziale del set. Durante la sfida sono variate un po’ anche le condizioni. Alla fine del secondo set è diventato molto ventoso, quindi da un lato era difficile da giocare. Ma dal momento in cui sono riuscita a passare in vantaggio nel punteggio, penso di essere stata in grado di fare la differenza”
D. Congratulazioni. Lei ha dichiarato che ha iniziato a sentirsi frustrata e a cadere in vecchie abitudini. Mi chiedevo se avessi percepito la stessa dato che hai giocato con lei in passato e quest’anno all’Australian Open, pensi che sia tornata ad una versione precedente di sé stessa?
RYBAKINA: “Ovviamente ha confrontato questo match con la partita che abbiamo giocato in Australia. È stato diverso, specialmente questo primo set, perché ha fatto diversi doppi falli e la cosa mi ha dato un certo vantaggi, sebbene non abbia colto sin da subito questa occasione. Ovviamente ho percepito la differenza, perché in Australia ha servito davvero bene. La seconda credo viaggiasse alla stessa velocità della prima, era realmente aggressiva. Qui ho avuto alcune possibilità nel primo set, e poi penso che nel secondo set io sono stata un po’ più aggressiva. Penso anche che non sia facile trovare il ritmo quando si affrontano due tenniste con un servizio potente e ti trovi ad inseguire nel punteggio.”
D. Quanto è stata importante la tua seconda oggi? La tua percentuale di prime non era probabilmente alta come volevi sebbene sembrasse funzionare abbastanza bene quando la mettevi in campo. Sulla tua seconda lei sembrava avere molte difficoltà a rispondere.
RYBAKINA: “La prima non ha funzionato così bene come volevo. Sulla seconda, ho cercato di spingere di più, perché mi ricordavo dall’Australia che lei ama mettere molta pressione all’avversaria sulla seconda; quindi, sapevo che questo era qualcosa che dovevo migliorare. Penso che qui, dal momento che le condizioni sono un po’ più lente, è stato un po’ più facile giocare il colpo successivo. Ho provato a cambiare anche il modo di servire la seconda e penso che sia stato importante in questa partita alla fine dei conti.“
D. Le statistiche significano molto per te? Ce n’è una che dice che sei la prima donna a battere il n. 1, n. 2 in questo torneo nello stesso anno.
RYBAKINA: “Non ci ho pensato, ma buona statistica. Non so cosa dire (sorridente). Quando affronto qualcuna cerco di non pensare alla classifica. Voglio solo fare del mio meglio, cercando di vincere.
D. Parlando di Miami, ovviamente a chi vince ad Indian Wells viene chiesto se penso di conquistare entrambi i tornei back to back, tu cosa ne pensi? È un’impresa incredibilmente difficile?
RYBAKINA: “Cercherò di concentrarmi solo su ogni partita, perché penso che sia davvero difficile. So che Iga è riuscita a fare questo. Merita grande rispetto, perché penso che sia un lungo viaggio per arrivare sino a Miami e poi si tratta di condizioni completamente diverse. Penso che questo sia l’obiettivo alla fine della giornata. Ma quando scenderò in campo, cercherò solo di allenarmi e prepararmi per ogni partita.
D. In passato, hai trovato le condizioni a Miami più adatte a te rispetto a quelle di Indian Wells? Ovviamente visto quanto fatto oggi ami le condizioni qui, ma ti piacciono quelle di Miami o no?
RYBAKINA: “Dipende, perché ad oggi non ho mai raggiunto dei buoni risultati lì, ma non li avevo neanche qui. So che può essere molto ventoso lì, molto umido. Sicuramente è qualcosa a cui bisogna adattarsi. Vedremo come andrà e spero di potermi adattare rapidamente.”
D. Lei conduceva 4-2 nel primo set. Cosa hai fatto per recuperare il set e alla fine a vincerlo?
RYBAKINA: “Sapevo che per certo che uno di noi due avrebbe subito un break. Sfortunatamente, sono stata io la prima. Ho cercato di concentrarmi su ogni punto, perché sapevo che poteva cambiare direzione l’andamento del set. Sapevo che anche io sarei stata in grado di piazzare il break, solo perché qui le condizioni sono più lente, quindi puoi provare diverse volte e vedere procede lo scambio. Il tiebreak del primo set è stato davvero epico, con quei doppi difetti e la tensione. Alla fine, si trattava di stare concentrati su ogni punto e cercare di combattere fino alla fine.”
D. Ora che l’hai battuta per la prima volta pensi che cambierà il tuo atteggiamento per le prossime sfide?
RYBAKINA: “Dipende anche dalle condizioni e dalla superficie su cui giochiamo. Ma di sicuro ogni volta che giocherò contro Aryna, sarà una dura battaglia. Cercherò di prepararmi, a seconda delle condizioni. Non so come andranno le prossime partite che giochiamo l’una contro l’altra, ma sicuramente saranno di nuovo partite difficili.”
D. Salirai al n. 7 del ranking. La mia domanda è tra qualche anno, cosa speri davvero di realizzare in questo sport?
RYBAKINA: “Penso che l’obiettivo più grande sia ovviamente il numero 1. C’è ancora molta strada da fare. Questo è l’obiettivo finale. Al momento sono la numero 7, ma la classifica cambia velocemente. Quindi ho bisogno di concentrarmi sempre sul prossimo torneo. Sto cercando di non pensare così tanto alla classifica, soprattutto adesso dal momento che è una lunga strada da percorrere (sorridendo).
D. Stai guardando più la race che la classifica sulle ultime 52 settimane?
RYBAKINA: “Non proprio. So che ora sono la numero 2 della race. Ma è solo l’inizio della stagione ci sono ancora molti tornei in vista. Non significa nulla”
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Pagelle Indian Wells: Alcaraz da numero 1 e la vendetta di Elena
Carlos Alacaraz domina Medvedev e torna in vetta al ranking. Rybakina si prende la rivincita su Sabalenka. Un ottimo Sinner mentre Berrettini…

È stato un bel torneo, il primo master 1000 della stagione, ma noi dobbiamo prima occuparci dei problemi di casa nostra.
È evidentemente tutta colpa di Melissa Satta (10) e della pubblicità. Si sa, Bacco, tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere, Matteo Berrettini (3) non vince più e Taro e amaro è stato questo torneo di Indian Wells. Con un bagno di umiltà, il nostro ha deciso di “retrocedere” al challenger di Phoenix e non è che lì le cose siano andate molto meglio, anche se ci sta di perdere contro un ex Pallone d’oro. Ma dicevamo, il Tribunale dei Social ha individuato la colpevole nella femme fatale che ha osato distrarre Matteo dalla fatica settimanale, perché diciamolo, fino a pochi mesi fa Berrettini faceva vita da asceta, votato alla castità ed il massimo che poteva concedersi era una serata in casa ad ascoltare una playlist con le canzoni di Sonego (5), oppure una partita a PlayStation con Sinner. Ovviamente anche gli spot hanno la loro colpa, perché i soldi si sa, impigriscono, mica come fino ad un paio d’anni fa quando il nostro Matteo andava avanti a pane e acqua e per fortuna c’era la mensa del Foro italico a sfamarlo. Stendiamo una velina pietosa e andiamo avanti, augurandoci che da Miami la ruota possa girare o, perché no, Melissa si innamori di Alcaraz o Medvedev.
Per fortuna ci ha pensato Jannik Sinner (8) a tenere alto il tricolore in terra americana, battendo un altro top-5 e arrendendosi solo allo scatenato Alcaraz. Anche Jannik però va bocciato, vorrà mica cavarsela con una semifinale ad Indian Wells, una roba che riesce persino a Tiafoe (8), perché non esiste che un giocatore che veste la maglia dell’Italia, nota potenza del tennis mondiale che ha dalla sua trenta slam, perda contro uno sbarbatello diciannovenne spagnolo. Insomma Sinner alla veneranda età di ventuno anni e mezzo non ha ancora raggiunto una semifinale di uno slam, non ha ancora vinto un 1000 e non è ancora arrivato nei primi 8 del mondo. Giocatore finito, e senza nemmeno essere stato fidanzato con Melissa Satta, figuriamoci.
E veniamo al torneo. Rune (5) le ha prese dal vecchio Stan (7) e ha dimostrato ancora una volta di essere il più simpatico del circuito. Non siamo informati sulle frequentazioni di Casper Ruud (4) ma i rumors raccontano di serata milanese in compagnia di Berrettini e dunque tutto torna. Lorenzo Musetti (4) invece sta mettendo in atto una strategia geniale: perdere tutte le partite possibili e immaginabili per non avere punti da difendere nel 2024, l’anno della sua consacrazione. Ha vinto Carlos Alcaraz (10), che torna numero 1 del mondo e finché a Djokovic sarà concesso di giocare un torneo su tre, così sarà. Medvedev (9) si è arreso dopo una carrellata di vittorie consecutive, anche se non gli va bene il campo, non gli vanno bene le palle, forse nemmeno il pubblico e gli avversari: figuriamoci se fosse tutto di suo gradimento.
Ha vinto anche Elena Rybakina (10) che si è presa una gustosa rivincita dopo il ko australiani contro Sabalenka (9). Insomma dietro Swiatek (7) c’è vita e consentiteci un pensiero dolce alla “vecchia” Petra Kvitova (7) che è tornata a ruggire Le azzurre? Salviamo Camila Giorgi (6) che per un’oretta ha messo sotto Pegula e Martina Trevisan (6) che ha vinto una partita. Si va a Miami, mi ami o non mi ami, questo è il problema, l’importante è che nulla distragga i giocatori…