Carlos Moya: "Acapulco, Indian Wells e Miami: Nadal è iscritto, ma valuta un forfait"

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Carlos Moya: “Acapulco, Indian Wells e Miami: Nadal è iscritto, ma valuta un forfait”

Intervistato dai colleghi francesi dell’Equipe, il coach spagnolo fa il punto della situazione sul prosieguo della stagione tennistica del campione dell’Australian Open

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Carlos Moya e Rafa Nadal - Roland Garros 2018 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Rafael Nadal è l’uomo copertina del tennis mondiale e forse, ad oggi, dello sport in generale. Non è neanche trascorsa una settimana da quella che è da considerarsi a tutti gli effetti come una delle finali che ricorderemo nella, più o meno lunga, memoria tennistica e sportiva che ognuno di noi ha: chiedersi il perché sarebbe un mero esercizio retorico.

La domanda invece da porsi è un’altra: cosa farà Rafa adesso? Ovviamente la sfera di interesse trasvola quella personale per atterrare nell’ambito dell’interesse tennistico. Quali tornei giocherà? Dove? Ma soprattutto, andando al nocciolo della questione, quando lo rivedremo in campo? Tutte domande che si riconducono ad un unico comune denominatore legato al fatto che le opportunità di vederlo in campo non saranno tantissime e che, proprio per mantenere le prestazioni ad altissimi livelli, centellinare le forze e le energie da spendere, alla soglia dei 36 anni, diventa fondamentale.

Ed è proprio a questa domanda che ha provato a rispondere Carlos Moya, indimenticato giocatore spagnolo, adesso coach di Nadal, intervistato dai colleghi dell’Equipe: “L’obiettivo di Rafa è quello di restare competitivo negli Slam anche negli anni a venire. A lui piace giocare a tennis ad altissimi livelli e non ama il paragone con gli altri. Sono più questioni per i media e per i tifosi che per i giocatori (Novak, do you agree? n.d.c.). Sappiamo tutti molto bene che la superficie preferita di Rafa sia la terra rossa, soprattutto perché il suo piede soffre di meno le sollecitazioni e fisicamente riesce a gestire al meglio le energie per arrivare fino in fondo al torneo”.


Intervistato dai colleghi francesi, Moya, non poteva non parlare del torneo di Nadal; quel Roland Garros vinto per ben 13 volte: “Sicuramente il Roland Garros è un obiettivo, ma dobbiamo analizzare gli eventi giorno per giorno, in quanto è impossibile predire il futuro e non sappiamo che evoluzione ci sarà. Quello che sappiamo è che il successo agli Australian Open ha dato a Rafa una enorme fiducia, aumentando la sua voglia di mettersi in gioco e per questo ci siamo iscritti ad Acapulco, Indian Wells e Miami, ma non sappiamo in quali di questi tre tornei lo vedremo in campo, stiamo valutando”.

La questione è chiara ed è stata in passato già sviscerata da Federer che prima di Nadal fece questo tipo di percorso e programmazione, selezionando bene dove e quando. E’ una questione di opportunità e di scelte per mantenere quel livello che continua a far sognare tutti. Forse, anche Nadal stesso.

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