Le altre facce del dado di Sinner

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Le altre facce del dado di Sinner

Con ironia e fantasia vediamo, fra Mouratoglou, Sharapova, Fognini, Federer e… chi si potrebbe accostare alla panchina di Sinner per sostituire Riccardo Piatti

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Jannik Sinner - Anversa 2021 (PHOTO KRISTOF VAN ACCOM)
 

Per Jannik Sinner il dado è tratto (come ha scritto il Direttore) e se dovesse trattarsi proprio di Magnus Norman, da questo dado sembrerebbe essere uscito un bel ‘6’. Considerando infatti gli allenatori al momento a disposizione, Jannik difficilmente avrebbe potuto scegliere di meglio: l’ex coach di Wawrinka ha esperienza ad altissimo livello sia sul campo che in panchina, e la personalità sobria e lontana dai riflettori potrebbe essere quella giusta per una persona pacata come Sinner. Al momento il numero 10 del mondo si sta allenando al circolo Tennis Padel Soleil di Beausoleil, in Francia, a due passi da Monte Carlo, tuttavia questa situazione di incertezza su chi si troverà nel box dell’altoatesino al prossimo torneo può stuzzicare la fantasia di molti. Dunque come qualche settimana fa spuntavano nomi all’impazzata per trovare un nuovo Presidente della Repubblica, divertiamoci ora a immaginare chi potrebbe ricoprire questo incarico tennistico. Ma guai a voi se ci prendeste sul serio!

PATRICK MOURATOGLOU –  Di tutti i nomi presenti in questa lista, quello di Mouratoglou è forse il più verosimile. Il coach francese da 10 anni ormai è al servizio di sua maestà Serena Williams e difficilmente quest’ultima lo lascerebbe andare; tuttavia Patrick è da sempre alla ricerca di nuove sfide e lo dimostra il fatto che da qualche anno si è unito al team di Tsitsipas. Il talentuosissimo greco però, da buon mediterraneo, non riesce a fare a meno della famiglia e con lui c’è sempre anche il padre Apostolos, il vero capoccione (head coach) del folto team (al quale di recente si è aggiunto in pianta stabile anche Enqvist). Sinner invece insieme a Piatti sembra aver fatto piazza pulita anche degli altri membri dunque Mouratoglou potrebbe avere carta bianca. Insieme a Serena ha fatto (un paio di volte) il Grand Slam come allenatore e riuscire a fare altrettanto anche in ambito maschile lo porterebbe definitivamente nell’Olimpo dei coach del tennis. E a quel punto sai quanti nuovi iscritti alla sua accademia si presenterebbero.

UNA DONNA (SHARAPOVA) – Andy Murray ha sdoganato ai grandi livelli questa concezione: un allenatore donna può allenare un tennista uomo e lo scozzese per oltre un anno è stato seguito da Amélie Mauresmo. Ma chi si addice ad una personalità come Sinner? Semplice, Maria Sharapova. I due hanno già avuto modo di conoscersi in passato proprio all’accademia di Riccardo Piatti e l’esperienza della russa ai grandi livelli parla per lei. Sharapova in carriera ha cambiato forse tanti allenatori quanti movimenti al servizio (e per chi non lo sapesse ha cambiato movimento molte volte) dunque ora che sarebbe lei a trovarsi dall’altra parte farebbe di tutto per mantenere stabilità in un rapporto lavorativo. Inoltre quante volte abbiamo sentito dire a Sinner di pensare solo ed esclusivamente al tennis 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Quindi avere vicino una persona dagli interessi così vari – dall’arte alla moda, fino alle caramelle brandizzate – potrebbe ampliare i suoi orizzonti culturali.

FABIO FOGNINI – Dopo quanto scritto sopra, un’altra candidata ideale in favore delle quote rosa potrebbe essere più Flavia Pennetta che Fabio Fognini, tuttavia, se è vero che gli opposti si attraggono, un tipo guascone come Fabio farebbe scintille assieme al sobrio Jannik. Da parecchio tempo ormai Fognini si lamenta della vecchiaia a suo dire imminente. Praticamente dopo ogni partita, vinta o persa che sia, ci tiene a ricordare la sua età (34 anni per inciso), e a conseguenza di ciò specifica che i suoi movimenti in campo non sono più quelli di una volta. Il braccio però non invecchia e Fabio sa fare tutto quello Jannik ha da imparare: manovrare lo scambio con rovescio (magari anche in back), usare il dritto non solo come un martello ma anche come un fioretto trovando angoli stretti, giocare le volée. Al momento il tennista ligure è numero 38 del mondo – anche se con i tanti punti in scadenza rischia un bel tonfo in classifica – e dunque il passaggio sulla panchina di Sinner implicherebbe un doppio lavoro per lui. Questa soluzione ricorderebbe un po’ quella che si verifica ogni tanto nel calcio col famoso ruolo di giocatore-allenatore. E se poi Fognini si trovasse a dover affrontare proprio il suo allievo?

ROGER FEDERER – Parliamoci chiaro, il 40enne svizzero ormai è prossimo al ritiro. Tuttavia Roger nonostante la numerosa famiglia a seguito, non ha mai trovato difficoltà nel viaggiare nel tour e dunque continuarlo a fare in un’altra veste farebbe al caso suo. Uno dei vantaggi principali di questa scelta è la possibilità per entrambi di comunicare nella loro lingua madre, il tedesco, e se il motivo per cui Sinner ha lasciato Piatti è che troppo lentamente si sta avvicinando alla vetta, chi meglio di Federer potrebbe aiutarlo a colmare quel gap con i primi della classe? Soprattutto in Australia Jannik ha iniziato a mostrare qualche segno di insofferenza in campo, sbuffi, gesti di stizza, sguardi torvi, tutti atteggiamenti che per i suoi standard di compostezza equivalgono ad un paio di racchette spaccate e un warning per linguaggio scurrile. Anche qui Federer potrebbe correre prontamente ai ripari. Da junior infatti lui era uno dei primi anche tra gli scalmanati ma poi, con l’intenzione di voler dare una svolta alla sua carriera, accantonò per sempre questi comportamenti.

GIOVANNI TRAPATTONI – Ottantadue anni di esperienza internazionale nel mondo dello sport ai massimi livelli internazionali. Conoscenza (con rivisitazioni personali) della lingua inglese e tedesca. Ferreo sostenitore dello stile di gioco catenaccio – di cui Sinner potrebbe diventare un grande esponente tennistico. Queste sono alcune delle innumerevoli qualità presenti nel curriculum del Trap, personaggio storico del panorama calcistico che con la sua esperienza, grinta e saggezza potrebbe colmare le lacune su cui Sinner sta ancora lavorando.

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