ATP Dubai, la "Fase Due" di Sinner parte in rimonta: battuto Davidovich Fokina salvando 3 match point

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ATP Dubai, la “Fase Due” di Sinner parte in rimonta: battuto Davidovich Fokina salvando 3 match point

Nel nuovo corso con Vagnozzi, Jannik riesce a sovvertire l’inerzia del match di esordio negli Emirati. Per lui ora Andy Murray. Anche Shapovalov si salva al terzo set

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Jannik Sinner - Dubai 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
Jannik Sinner - Dubai 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

[4] J. Sinner b. A. Davidovich Fokina 4-6 7-6 6-3

Sinner riemerge dalle difficoltà e parte col piede giusto nell’ATP 500 di Dubai, superando in rimonta Alejandro Davidovich Fokina. Ce ne sono stati di cambiamenti da quando abbiamo visto l’ultima volta in campo Jannik. Erano i quarti di finale degli Australian Open, e l’altoatesino veniva spazzato dal campo da Stefanos Tsitsipas in tre rapidi set; da allora lo stop forzato a causa del COVID-19 che gli ha fatto saltare i tornei indoor di Rotterdam e Marsiglia, un periodo di riflessione che culmina nella sorprendente decisione, tanto chiacchierata in questi giorni, di separarsi dallo storico mentore Riccardo Piatti. Il primo turno del Dubai Duty Free Tennis Championships ha rappresentato quindi l’esordio del numero 10 del mondo sotto la guida di Simone Vagnozzi, suo nuovo allenatore. L’avversario odierno era di tutto rispetto, e risponde al nome di Alejandro Davidovich Fokina, numero 43 del ranking, che arrivava da una trasferta positiva a Doha, dove ha passato i primi due turni (con Jaziri ed Evans) prima di perdere nettamente da Bautista. Inoltre la sua unica vittoria su un Top-10 era arrivata contro un italiano: il rientrante Matteo Berrettini a Monte Carlo lo scorso anno.

Simone Vagnozzi - Dubai 2022 (foto Roberto Dall'Olivo
Simone Vagnozzi – Dubai 2022 (foto Roberto Dell’Olivo)

IL MATCH – In campo uno contro l’altro per la prima volta, entrambi partono in maniera molto aggressiva con Davidovich Fokina che cerca – e spesso e volentieri trova – l’accelerazione vincente già al primo colpo dello scambio, soprattutto con il dritto. Jannik è molto concentrato, lo sottolinea il suo continuo pugno dopo ogni punto, unito allo sguardo di assenso verso il nuovo coach Vagnozzi. Lo spagnolo però macina prime su prime e per Sinner non ci sono grosse chances di entrare nello scambio. Il gioco monocorde del 22enne viene spezzato da qualche variazione dell’italiano, ma le smorzate e le discese a rete sono troppo poco frequenti per uscire dai canoni di un match tra due giocatori di fondo. L’impeto di Davidovich è debordante, anche troppo, ed è croce e delizia del suo gioco: se da un lato fioccano i vincenti, alcuni dei quali di pregevole fattura, dall’altro arrivano anche degli errori piuttosto evidenti, come un paio di colpi steccati che rischiano di finire fuori dal campo. Alla prima discesa a rete del match, lo spagnolo si porta a casa un game importante, lasciando Sinner a servire per restare nel set: l’alfiere azzurro sente la pressione del punteggio e commette un doppio fallo sanguinoso sullo 0-15 che, unito ad una condotta di gara fallosa, si rivelerà decisivo per il primo break del match.

Sinner inizia il secondo parziale con un piglio diverso, specie in risposta, anche se è bravo e fortunato il suo avversario ad annullare entrambe le palle break conquistate: la prima, con un vincente di rovescio in recupero, aiutato dalla posizione in campo non proprio ortodossa di Jannik nell’occasione, fermo nella “Terra di nessuno”; la seconda, con un colpo terminato sul nastro in extremis e premiato dagli dei del tennis. Il canovaccio del match resta il solito, con lo spagnolo che è evidentemente in giornata sì e, sebbene faticando più del previsto, riesce sempre a tenere il suo turno di battuta. Sinner inizia ad indietreggiare pericolosamente, Davidovich sente l’odore del sangue ed aggredisce, punendo l’atteggiamento passivo dell’avversario con il break del 4-2. Lo spagnolo però non riesce a confermare il break e riporta in partita Jannik con due regali di rovescio: c’è bisogno del tie-break per spezzare l’equilibrio del set. E’ Davidovich a partire meglio con una bella smorzata ed un gran colpo in controbalzo: Sinner si ritrova subito sotto nel punteggio, nonostante una scarsa percentuale di prime del rivale. La partita sembra ormai indirizzata verso il 43 al mondo, ma il destino ha in serbo per Jannik una delle sue: sull’ennesimo unforced giocato nel tie-break dall’italiano, che si trova così a fronteggiare ben tre match-point di fila, il falco (invocato senza grossa convinzione, peraltro) impone di ripetere il punto. Davidovich vede crollare il suo muro di certezze ed inizia a sbagliare a sua volta, consegnando quattro punti consecutivi all’avversario, inclusa la volee dell’8-6 finale.

Nel terzo set l’intensità del gioco cala sensibilmente, i due giocatori in campo cercano quasi di non farsi male a vicenda e i nervi di Davidovich vengono immediatamente messi a dura prova, con un altro falco millimetrico a suo sfavore che lo portano a commettere due gravi errori, consegnando a Sinner due palle break. Il coraggio è però di casa per Fokina, che si rimbocca le maniche e si salva ancora una volta con i suoi potenti fondamentali; i tre match-point salvati dall’italiano hanno inevitabilmente cambiato l’inerzia del match, ed infatti nel successivo turno di battuta dello spagnolo, Jannik sale in cattedra con delle accelerazioni impressionanti. Migliorano anche le percentuali a rete, e proprio con una veronica si guadagna una nuova opportunità di strappare il servizio: detto fatto, il break è servito, e risulterà decisivo. Jannik non consente più a Davidovich di giocare sul suo servizio e, sebbene lo spagnolo inizi a lasciar andare il braccio in un tentativo disperato di riprendere il match, l’altoatesino chiude dopo due ore e mezza la pratica, regalandosi al prossimo turno una sfida molto interessante contro Andy Murray.

“E’ stata molto dura, conoscevo Alejandro anche se non ci avevo mai giocato contro prima d’ora”, le parole di Sinner a fine match. “Ammetto che sul primo match-point sono stato piuttosto fortunato! Mi sono riposato dopo gli Australian Open ed ho cambiato delle cose. Ogni volta che scendo in campo cerco di migliorare. Ora vediamo come andrà questo torneo”, chiosa Jannik, che come l’anno scorso è costretto a vincere in rimonta al suo debutto nel torneo (nella passata edizione fu Bublik a cedere il passo).

Gli altri match- l’altro match di cartello del secondo giorno del torneo è sicuramente quello che ha visto opporsi Denis Shapovalov, testa di serie numero 6, e l’ungherese Marton Fucsovics. Il canadese, numero 13 al mondo, la spunta con il punteggio di 4-6 6-4 7-5, in poco meno di due ore e mezza, rimontando un set in cui era stato molto falloso, mai in partita, permettendo all’avversario di portarlo a casa senza strafare. Nel secondo e nel terzo alza sensibilmente il livello del proprio gioco, ricorrendo moltissimo al serve and volley, un’arma che, considerato il suo ottimo servizio e la tecnica di cui è dotato, è risultata alla lunga decisiva, permettendogli anche di variare e di non dare riferimenti a Fucsovics. Nonostante ciò, comunque il break decisivo è arrivato nell’undicesimo gioco del terzo set (la quinto nel secondo parziale), dopo un flusso di game al servizio vinti da entrambi con facilità. Chiude con otto ace e il 75% con la prima, un match non facile, di alta qualità, sempre in bilico. Shapovalov affronterà al prossimo turno il giapponese Taro Daniel, giocatore capace di dare fastidio a chiunque nelle giornate buone.

Sono stati giocati tanti altri match in questo martedì di tennis negli Emirati, da segnalare le prestazioni convincenti di Andrey Rublev, secondo favorito del torneo e fresco vincitore a Marsiglia, che ha eluso in due set un buon Daniel Evans, perdendo però neanche venti punti al servizio confermando il buon momento di forma , e di Roberto Bautista Agut, numero 8 del seeding e campione di Doha, che ha avuto la meglio, con ancor meno problemi di Rublev, di Arthur Rinderknech, semifinalista la scorsa settimana in Qatar, senza concedere neanche una palla break. Convincente, finalmente, anche Hubert Hurkacz (testa di serie numero 5 e possibile avversario di Sinner nei quarti), che non lascia scampo alle lune di Bublik.

Risultati

[6] D. Shapovalov b. M. Fucsovics 4-6 6-4 7-5

[2] A.Rublev b. D. Evans 6-4 7-5

[8] R. Bautista Agut b. A. Rinderknech 6-3 6-4

[5] H. Hurkacz b. A. Bublik 6-3 6-1

K. Khachanov b. A. De Minaur 6-3 6-7 7-5

M. McDonald b. A. Karatsev 7-5 6-3

[LL] A. Molcan b. L. Harris 6-3 6-3

S. Kwon b. I. Ivashka 6-3 6-2

R. Berankis b. J-L.Struff 6-1 3-6 6-3

[LL] A. Popyrin b. N. Basilashvili 6-2 6-3

Il tabellone completo

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