Thomas Fabbiano: "Ho ritrovato la gioia di competere. Coppa Davis? Siamo favoriti, ma attenzione" [ESCLUSIVO]

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Thomas Fabbiano: “Ho ritrovato la gioia di competere. Coppa Davis? Siamo favoriti, ma attenzione” [ESCLUSIVO]

L’ex numero 70 del mondo riflette: “Se giocatori come Medvedev e Rublev venissero esclusi dai tornei mi dispiacerebbe e non ne vedrei il motivo”

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Thomas Fabbiano - Challenger Torino 2022 (foto Ubitennis)
Thomas Fabbiano - Challenger Torino 2022 (foto Ubitennis)
 

Ho dentro di me la fame di tornare a sfidare i migliori del mondo”. Thomas Fabbiano ha già dimostrato di avere il tennis per togliersi soddisfazioni importanti e ha tutta l’intenzione di tornare ai livelli che nel 2017 gli permisero di arrivare al numero 70 del mondo. Dopo un 2021 in cui ha faticato a livello di risultati, il pugliese classe 1989 (oggi numero 177 ATP) questa settimana è impegnato nel Challenger di Torino, dove al primo turno ha battuto l’esperto belga Ruben Bemelmans. Il tennis italiano aspetta il suo ritorno ai massimi livelli. Intanto, Fabbiano si è concesso a Ubitennis per un’intervista dopo la sua vittoria all’esordio nel torneo che si tiene al Circolo della Stampa-Sporting di Torino.

Thomas, bella vittoria contro Bemelmans. Quale è stata la chiave della partita?

“L’adattamento. I campi sono molto veloci. Difficilmente riesco a costruire la mia solita ragnatela di variazioni e angoli su questa superficie, e poi lui è mancino, il che complica tutto. Alla lunga però è venuto fuori la mia miglior capacità di palleggio. Avrei potuto chiuderla prima del tie-break finale se non fosse arrivato un over-rule del giudice di sedia, ma sono rimasto lì mentalmente e l’ho vinta”.

Come ti trovi a Torino?

“Il torneo è bellissimo, questo circolo ha una sua storia. Sicuramente la superficie è tanto veloce. Tra le più veloci del circuito. Questo può togliere un po’ di spettacolo a chi vede le partite, mentre piace ai grandi servitori. Io comunque mi devo adattare e cercare di vincere. L’organizzazione è molto buona, come sempre quando c’è Cosimo Napolitano, un organizzatore molto esperto. E poi il direttore del torneo, Fabio Colangelo, sta cercando di metterci a nostro agio”.

Come giudichi la tua stagione fin qui?

“Nel 2021 spesso ho giocato bene ma ne ho perse tante per pochi punti. Sono comunque rimasto sereno. In inverno ho fatto una buona preparazione, ma mi aspettavo di vincere un po’ di più. Nelle chances sul circuito maggiore, tra Australian Open, Dallas e Doha, ho rimediato alcune sconfitte che mi hanno fatto male. Ora mi proietto a Indian Wells e Miami con l’obiettivo di fare bene”.

Quando rivedremo il Fabbiano che batteva Tsitsipas, Wawrinka e Thiem?

“La qualità che sto esprimendo in queste settimane è già molto alta. Mi piace come sto in campo al momento. Già oggi sarei in grado di competere con questi giocatori, poi da qui a vincere è un altro discorso, ma le qualità ci sono e ho tanta fame di tornare a giocare a quei livelli, di tornare a rivivere quelle partite”.

Ti sei dato degli obiettivi per questa stagione?

No, non voglio averne. Sicuramente devo migliorare, voglio star bene fisicamente, giocare tante settimane e vincere partite importanti ma sempre divertendomi. La priorità è stare bene in campo, essere sereno e godermi questo lavoro. Ho ritrovato la gioia di viaggiare e di competere, cosa che un paio di anni fa avevo perso. Ora penso di non dover dimostrare più niente a nessuno. Mi va bene quello che sto facendo, ora devo portare a casa quelle vittorie importanti che penso di avere dentro”.

E’ il weekend del primo turno di Coppa Davis, nel weekend ci sarà Slovacchia-Italia. Cosa ti aspetti da questo tie?

“Sulla carta siamo favoriti, ma la Davis fa sempre storia a sé e occorre avere il miglior atteggiamento possibile senza sottovalutare nessuno. Non ci sono Berrettini e Fognini, ma ci sono sostituti alla stessa altezza, come Sinner, Sonego, Bolelli. Ovviamente si pensa di vincere. Spero che facciano delle partite toste, perché gli slovacchi non ci staranno a perdere in casa. Mi hanno detto che la superficie è molto veloce. Spero che i nostri giocatori sappiano adattarsi bene e sono il primo tifoso”.

Ti aspettavi il divorzio tra Sinner e Piatti?

“No, erano una coppia affiatata. Ogni giorno, da quattro anni a questa parte, vedevo un Sinner migliore del giorno precedente grazie a Piatti, un maestro nel fare rimanere i suoi giocatori sempre sul pezzo. Quindi non me lo aspettavo. Ma Jannik è intelligente e credo abbia fatto la scelta che riteneva migliore per lui”.

Medvedev nuovo numero uno del mondo: traguardo meritato?

“Meritato sicuramente, perché i punti non mentono relativamente agli ultimi mesi. Poi non credo che sia più forte di Djokovic, ma la scelta di non vaccinarsi di Nole mi immagino permetterà a Daniil di rimanere in vetta ancora. Nadal? Ha già vinto tantissimo e tra poco arriva la terra, ma avrà dei punti da difendere e per lui non sarà facile scalare la classifica e tornare numero uno”.

Il Cio ha chiesto di bandire atleti russi da tutte le competizioni. Da tennista professionista come la pensi?

“Non vedo perché bisogna punire atleti come Medvedev e Rublev, che hanno già detto di essere contro la guerra, non hanno nessuna colpa se non quella di avere un presidente con mire espansionistiche. Mi spiacerebbe molto se loro e altri connazionali non potessero prendere parte a tornei perché sono ragazzi che di certo vogliono la pace. Nel circuito siamo una grande famiglia e non mi farebbe piacere se fosse loro tolta la possibilità di competere”.

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