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Reading: In finale, che fatica. Musetti diventa il nostro salvatore: “Neanche nei sogni” (Crivelli). Avanti con il batticuore. Musetti, punto decisivo. Italia ai gironi di Davis (Semeraro). Sinner fa il suo dovere ma il rebus Slovacchia lo risolve il deb Musetti (Calabresi)
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Rassegna stampa

In finale, che fatica. Musetti diventa il nostro salvatore: “Neanche nei sogni” (Crivelli). Avanti con il batticuore. Musetti, punto decisivo. Italia ai gironi di Davis (Semeraro). Sinner fa il suo dovere ma il rebus Slovacchia lo risolve il deb Musetti (Calabresi)

La rassegna stampa di domenica 6 marzo 2022

Last updated: 06/03/2022 16:27
By Redazione Published 06/03/2022
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9 Min Read

In finale, che fatica. Musetti diventa il nostro salvatore: “Neanche nei sogni” (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport).

[…]

A vent’anni appena compiuti, con la sola esperienza di un doppio giocato a risultato acquisito contro gli Stati Uniti a Torino in novembre, Muso deve vestire i panni del salvatore della patria, e di un girone a Bologna a settembre, dopo un 2-2 che certo non occupava i pensieri della vigilia. Maturato dapprima attraverso la rocambolesca sconfitta del doppio, solito rebus se Fognini e Berrettini non ci sono, con Bolelli e Sinner che perdono al terzo set dopo una battaglia di più di due ore in cui hanno avuto più occasioni dei rivali sull’onda di una sciagurata volée di rovescio lunga di due metri di Jannik che regala il 4-2 nel tie break agli slovacchi e in pratica la partita. E poi aggiustato proprio dall’erculeo Jannik, che dimentica in fretta il ko e la fatica per riportare sulla terra il carneade Horanski, 203 del mondo. A quel punto, tocca a Lollo, con tutte le implicazioni psicologiche che una sfida da dentro o fuori comporta, mentre il rivale Gombos, 110 del mondo, si ricorda come sempre di essere un leone da Davis e non da tornei di tutte le settimane. Musetti perde il primo set al tie break, le ombre scure di un’eliminazione clamorosa si allungano sulla Ntc Arena, ma sono i raggi di sole della classe del carrarese a riportarci la luce: servizio che fa male, ritmo da fondo e favolosi rovesci a una mano. E quando si fa recuperare dal 3-1 del terzo set in un match che sembrava dominare, alza di nuovo il livello, fino ai tre passanti di rovescio dell’ultimo game che procurano le lacrime a uno sconsolato Gombos: «La vittoria più bella della mia carriera – dirà Muso inondato di champagne. In campo ho tirato fuori tutto quello che avevo. Nemmeno a sognarlo potevo immaginare un esordio così, è stato davvero difficile. Nell’ultimo set ci sono stati un po’ di alti e bassi, però l’ultimo game l’ho giocato in maniera strepitosa, la fortuna ha girato dalla mia parte perché me la sono andata a prendere con coraggio».

[…]

Alla fine, capitan Volandri stenterà a trattenere le lacrime: «Se pensiamo a tutto quello che è successo, da dove siamo partiti… C’è tanto lavoro dietro. Musetti è stato bravissimo, esordire alla sua età sul 2-2 è veramente qualcosa di speciale. E complimenti a Sinner, ha dato un grande esempio. Questo gruppo sta crescendo anche attra verso la sofferenza, sono fantastici». Bologna arriviamo.

Avanti con il batticuore. Musetti, punto decisivo. Italia ai gironi di Davis (Stefano Semeraro, La Stampa).

Alla fine ci siamo salvati, la lingua fuori dai denti e il cuore in gola, con i tre set del debuttante. Anche se un magnifico debuttante Lorenzo Musetti, che l’agrodolce della Davis l’aveva già assaggiato, ma solo in doppio, lo scorso novembre a Torino. Buttato in campo per sostituire uno spento Sonego nel quinto e decisivo match contro la vecchia volpe Norbert Gombos, il «Muse» non ha tradito l’azzardo (motivato) di capitan Volandri, già peraltro deciso il venerdì dopo una riunione notturna con la squadra. Tre set iniziati male (6-7 6-2 6-4), fradici di emozioni come è tipico della Davis, ma finiti in crescendo, con il giallo del recupero di Gombos da 0-3 a 3-3 nel terzo set, e il beffardo nastro che ha scavalcato Gombos a rete sul matchpoint, consegnando l’Italia alle Finals di settembre e Gombos ad un pianto inconsolabile.

[…]

La positività al Covid del numero 1 slovacco, Alex Molcan (n.66) avrebbe dovuto rendere la gita a Bratislava una passeggiata di salute. Invece ci ha apparecchiato un mezzo dramma, contro una squadra che in singolare poteva contare solo sul numero 203 Filip Horansky e il 31enne Gombos, n.110 con un passato da 80 (2017) . Il 2-2, dopo l’1-1 di venerdì, si è concretizzato con la vittoria in doppio di Polasek e Zelanay (6-3, 1-6, 7-6) su Jannik Sinner e Simone Bolelli – l’ennesima coppia improvvisata dei nostri – e la vittoria di Jan contro Horansky nel terzo singolare (7-5, 6-4). Arrivare al terzo singolare sul 2-1 per noi avrebbe fatto tutta la differenza del mondo; a chiudere il discorso sarebbe bastata infatti la classe di Jannik, che la settimana prossima rientrerà fra i primi dieci del mondo e a 20 anni, nonostante il traumatico cambio di coach, ha dimostrato di avere la stoffa del davisman.

[…]

Musetti, n.57 Atp, esploso due anni fa al Foro con il suo tennis monomane e rinascimentale e poi passato attraverso una fisiologica crisi di maturazione, riemerso quest’anno con la vittoria su Hurkacz a Rotterdam, è l’eroe di giornata e un’aggiunta importante. Sinner la conferma, in attesa del rientro di Berrettini a settembre per la fase a gironi (Bologna è la candidata ad ospitare il nostro). «In campo ho tirato fuori quello che avevo – ha detto Lorenzo, bagnato dai gavettoni dei compagni – Ma la cosa più bella è che siamo un gruppo vero. Nemmeno a sognarlo avrei pensato ad un esordio del genere, vincere così è ancora più bello. Il merito però non è solo mio, ma di tutto il team e di Volandri che ha saputo unirci tutti.».

[…]

Sinner fa il suo dovere ma il rebus Slovacchia lo risolve il deb Musetti (Marco Calabresi, Corriere dello Sport)

Ci hanno salvato loro, i ragazzi che quando ad Andrea Gaudenzi saltò la spalla nella finale di Davis contro Norman non erano ancora nati. Chissà quante volte, ai nostri giovani d’oro, avranno fatto vedere quelle immagini del 1998, per spiegare cosa significhi rappresentare l’Italia in Coppa Davis. Filippo Volandri era un ragazzino appena diventato professionista: ieri, a 40 anni, si è preso una bella responsabilità: per giocare il singolare decisivo per la vittoria in Slovacchia, ha cambiato Lorenzo, tenendo fuori Sonego che aveva giocato male e perso venerdì contro Horansky e schierando Musetti, che mai aveva giocato una partita di Davis da solo in vita sua.

[…]

Il sabato di Bratislava era cominciato malissimo, con l’ennesima sconfitta di un doppio italiano. A novembre erano state tre su tre, con quella di ieri di Bolelli e Sinner fanno quattro su quattro. Gli slovacchi Polasek e Zelenay sono specialisti, ma urge trovare una soluzione (o una coppia fissa): Volandri, senza Fognini, ha preferito affiancare Jannik a Simone, ma il 2° set stravinto è stato solo un’illusione. Così è toccato a Sinner, con le spalle al muro e appena sconfitto, andare nello spogliatoio, resettare il cervello e tornare in campo con un solo risultato a disposizione. Ha vinto da top player contro Horansky nonostante avesse iniziato perdendo i primi tre game,

[…]

Lorenzo ha perso il primo set contro Gombos, trascinato dalla NTC Arena, ma ha reagito portando a casa il secondo. Nel terzo era avanti 3-0, si è fatto recuperare, ma lo strappo finale è stato il suo, e del suo meraviglioso rovescio a una mano. Sull’ultimo, quello vincente grazie anche al nastro, gli sono saltati tutti addosso: la scena più bella, alla fine di un pomeriggio vissuto col fiato sospeso, e che aveva rischiato di finire malissimo.


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