Ugo Humbert: "Ora mi sento bene, ho ritrovato il piacere di giocare"

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Ugo Humbert: “Ora mi sento bene, ho ritrovato il piacere di giocare”

Intervistato da L’Equipe, Ugo Humbert parla del ritrovato benessere fisico e di un nuovo entusiasmo: “Ora ho davvero voglia di giocare”

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Ugo Humbert - Bercy 2020 (via Twitter, @RolexPMasters)
 

Ugo Humbert, iniseme a Hugo Gaston, è uno dei giovani più promettenti e talentuosi del panorama tennistico francese. Nella serata di venerdì (ora italiana) sarà impegnato nel primo turno del torneo di Indian Wells, opposto ad un altro aspirante campione del futuro prossimo, il 18enne qualificato danese Holger Rune (86 ATP). Ma, nel frattempo, il 23enne di Mets, attuale n. 42 del mondo, ha risposto alle domande di Quentin Moinet, celebre giornalista de L’Equipe.

Reduce da un periodo complicato a causa dell’infezione da Covid-19 durante l’Australian Open e, successivamente, di un infortunio a un muscolo adduttore a Montpellier – che lo aveva obbligato a dare forfait al torneo di Marsiglia – ora Ugo affronta il primo ‘1000’ dell’anno con un ritrovato benessere fisico, fiducia ed entusiasmo. Ricordiamo che il francese, già in difficoltà dopo le Olimpiadi di Tokyo, aveva deciso di mettere un termine alla stagione 2021 a fine ottobre, rinunciando così al Masters 1000 di Parigi-Bercy e alla Coppa Davis.

E allora, come ha vissuto Ugo la prima fase dell’anno, dopo aver già attraversato un periodo privo di gare alla fine della passata stagione?È stato un duro colpo dal punto di vista morale. Già da sei mesi mi sentivo sempre sfinito dopo trenta minuti di gioco, senza energie, con dolori alle gambe e la muscolatura rigida. In effetti, quest’anno ho avuto solo un periodo di dieci giorni in cui mi sono sentito bene, durante l’ATP Cup e la settimana che ha preceduto l’Australian Open. Prima, è stato davvero difficile. È molto frustrante perché non capisci il perché del malessere. Ti impegni al massimo, come al solito, ma riesci ad allenarti tre o quattro volte meno del solito. Non provavo più alcun piacere ad andare in campo perché non potevo muovermi e dovevo finire i punti in tre o quattro scambi“.

Ma da quando sono arrivato [in California, ndr], mi sento sempre meglio. Posso impegnarmi al massimo. In Australia mi sentivo veramente bene, [prima del contagio, ndr], dicevo ai mei coach che avevo fatto progressi. E qui, adesso, ho alzato ulteriormente il livello degli allenamenti”.

Affonta dunque questo Masters 1000 con ambizione, nonostante una preparazione discontinua?Ho voglia di fare bene, se sono qui vuol dire che mi sento praticamente al 100%. E poi ora sto assaporando il momento, davvero. Solo per il fatto di essere presente al torneo, sapere che posso giocare e impegnarmi, cambia tutto. E provo molto più piacere a giocare. Vedremo cosa succederà in campo, ma mi sento pronto. Ne ho voglia”.

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