Il cerchio della carriera di Barty si chiude con il torneo di casa, l’Australian Open. L’Happy Slam le era sfuggito già nel 2013 in doppio, sconfitta in finale dalla coppia italiana Errani/Vinci, e nel 2021, in cui da favorita assoluta era crollata per la pressione nei quarti di finale al cospetto di Muchova, capace di rimontare un set alla campionessa australiana. Nel 2022 però è tutta un’altra storia, e Ash domina il torneo senza perdere un set, lasciando solo sei game a Keys e Pegula tra quarti e semifinale, respingendo l’assalto di un’infuocata Danielle Collins, battuta in finale per 6-3 7-6(2). Così Antonio Ortu ha raccontato l’ultima partita della campionessa australiana: “Può fare finalmente festa Melbourne Park, che incorona la sua nuova campionessa: la numero incontrastata 1 del tennis femminile, Ashleigh Barty… Una liberazione per Ash e gli australiani, dopo tanta pressione accumulata in queste due settimane in cui il trionfo sembrava già scritto: è lei infatti la prima australiana a trionfare nel Major di casa in singolare singolare dopo 44 anni”.
Da sempre legatissima all’Australia, Barty molto probabilmente con la vittoria dello Slam di casa ha sentito di aver raggiunto tutto quello che secondo lei c’era da raggiungere. La porta ad un ritorno vista la giovane età resta sempre aperta, come successo ad altre campionesse del passato, ma nonostante la brevità della carriera la tennista australiana ha lasciato un marchio indelebile nella storia del tennis femminile, e il rimpianto per aver visto troppo poco tutto il tennis che avrebbe potuto mostrare resterà sempre.
