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La carriera di Ashleigh Barty in cinque immagini
La tennista australiana lascia da dominatrice il mondo del tennis femminile a solo 26 anni: dagli esordi nel circuito Junior alla vittoria dell’Australian Open, ripercorriamo il suo percorso nel tennis
La consacrazione definitiva per Barty arriva nel 2021, sui “sacri” prati di Wimbledon che tanti campioni hanno incoronato e fatto entrare nella leggenda. Le premesse però erano molto diverse da quelle del primo Slam del 2019. Barty arriva a Wimbledon da numero 1 del mondo incontrastata e con un carico di pressione notevole. La tennista australiana aveva bissato il successo di Miami battendo Andreescu, ma a causa di infortuni si era dovuta ritirare sia a Roma che al Roland Garros, un brutto stop contando che Barty era reduce dal titolo vinto a Stoccarda e dalla finale di Madrid. Tutti i dubbi e le ansie vengono spazzate via da un Wimbledon perfetto, in cui la tennista australiana conferma il suo status di indiscussa numero uno del mondo. Barty batte per 6-3 6-7(4) 6-3 l’ex numero uno del mondo Karolina Pliskova e vince così il suo secondo Slam in singolare, anche qui eguagliando una grande campionessa australiana come Evonne Goolagong, ultima donna australiana a trionfare a Church Road nel 1980. Le parole di Tommaso Villa raccontarono così quel momento: “Pliskova ha trovato la riga esterna con la risposta bimane, ma Barty si è difesa splendidamente in controbalzo, procurandosi il primo championship point con un ace al centro e chiudendo su un errore di rovescio dell’avversaria”.