Alcaraz a sorpresa: "Ero un disastro nel mangiare e perdevo ore di sonno sui social"

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Alcaraz a sorpresa: “Ero un disastro nel mangiare e perdevo ore di sonno sui social”

Il giovane spagnolo ha rilasciato una bella intervista a Repubblica in cui ha svelato anche alcune delle difficoltà avute ad inizio carriera

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Carlos Alcaraz - Indian Wells 2022 (foto Ubitennis)
 

Lunedì Carlos Alcaraz affronterà Marin Cilic in uno dei terzi turni più scoppiettanti che rimangono da completare nella parte alta del tabellone del Masters 1000 di Miami. Lo spagnolo è reduce da un grande torneo ad Indian Wells, fermato soltanto in semifinale – che per larghi tratti ha anche dominato – da sua maestà Rafael Nadal. Nonostante la sconfitta, Alcaraz ha già raggiunto il suo best ranking alla sedicesima posizione della classifica.

Nadal, inoltre, è stato l’unico tennista a sconfiggere il diciottenne di Murcia in questo avvio di 2022 insieme a Matteo Berrettini, che lo batté al quinto al terzo turno dell’Australian Open. Alcaraz ha già anche vinto un torneo quest’anno, prendendosi la rivincita proprio sul numero uno azzurro a livello di quarti e dominando la finale dell’ATP 500 di Rio contro Schwartzman.

Ai microfoni di Repubblica, il giovane talento iberico ha rilasciato un’interessante intervista, in cui ha svelato qualche piccolo aneddoto come quello di Tarzan e di una alimentazione sregolata.

“Mio papà è stato un buon tennista, poi ha iniziato a insegnare. È stato quasi automatico, la racchetta era nel mio destino. Al circolo mi chiamavano Tarzan, ma non ricordiamolo! È stato Carlos Santos Bosque ad apostrofarmi così, uno dei miei primi maestri. Secondo lui in campo mi muovevo come se fossi in una giungla“.

Con il tempo sono entrati nel team di Alcaraz Kiko Navarro e Juan Carlos Ferrero. “Vinsi un Atp Challenger a Villena, dove ci sono i campi della Equelite. All’accademia di Ferrero è probabilmente scattata la prima vera scintilla. Ora vivo per il tennis, mi guardo tutte le partite che vengono trasmesse e pure quelle del passato per imparare meglio”.

Com’è cambiato il mio fisico? “Fino a poco tempo fa non avevo un corpo molto muscoloso. Poi, a dire il vero, ero anche un disastro nel mangiare. Fortunatamente il mio staff ha preso in mano la situazione, pian piano mi hanno fatto capire cosa devo mangiare e qual è il modo migliore per allenarmi a seconda di ogni momento della stagione. L’unico segreto del mio fisico deriva dal lavoro duro quotidiano e dalla cura di ogni dettaglio, ma credo che adesso la cosa migliore sia rimanere come sono. Non voglio più crescere a livello fisico, non fa bene al tennis essere troppo muscolosi. Voglio concentrarmi sul migliorare altri fattori come velocità, agilità e potenza. So che devo lavorare ancora molto a livello mentale, devo migliorare la concentrazione durante le partite per evitare di avere continui alti e bassi”.

Alcaraz racconta poi di qualche problema di troppo con i social network: “Perdevo ore di sonno per stare sul web, così per qualche notte qualcuno ha dovuto stare in stanza con me a controllarmi. Devo però dire che è stata una questione solo di poche notti, però mi hanno fatto capire che stare sveglio fino a tardi non mi avrebbe giovato nei tornei dove si gioca tutti i giorni. La giornata di un tennista comincia con una buona notte di sonno.

Infine, il classe 2003 ha chiuso con una parentesi scacchista e con il suo grande sogno: “Sto migliorando molto negli scacchi, ma Medvedev è il chess master. La scacchiera mi mette in funzione ogni neurone del cervello, mi costringe a trovare strategie e questo ha ricadute positive anche nel tennis: mi rende più veloce nel trovare soluzioni contro gli avversari. Negli scacchi, come nel tennis, se ti perdi per un momento il gioco è finito e non lo ribalti più. Grazie ad alfieri e cavalli osservo meglio anche i movimenti della palla in campo. Il mio sogno, come tutti sanno, è quello di diventare il numero uno del mondo e di vincere tanti tornei dello Slam”.

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