ATP Indian Wells: Nadal doma Alcaraz e il vento. Per lui è la quarta finale

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ATP Indian Wells: Nadal doma Alcaraz e il vento. Per lui è la quarta finale

Rafael Nadal torna in finale al BNP Paribas Open di Indian Wells fermando in tre set il giovane Carlos Alcaraz

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Rafael Nadal - Indian Wells 2022 (foto Twitter @bnpparibasopen)
 

[4] R. Nadal b. [19] C. Alcaraz 6-4 4-6 6-3 (da Indian Wells, il nostro inviato)

Doveva essere la partita più bella del pomeriggio, e lo è stata solamente per alcuni tratti. Non certo per colpa dei protagonisti, che in alcuni frangenti hanno già fatto molto a tenere la palla in campo, tanto era forte il vento che soffiava su Indian Wells. Alcaraz era partito fortissimo all’inizio della partita, poi però si è fatto riprendere da Nadal ed è inciampato nel vento proprio mentre serviva per rimanere nel primo set, commettendo un paio di errori davvero gravi. Poi il secondo set è stato un terno al lotto, e nella terza partita Nadal ha fatto valere la sua maggiore versatilità, oltre che esperienza e forza agonistica, mettendo in campo le sue abilità offensive probabilmente quando le energie stavano iniziando a venire meno con la durata dell’incontro che si avvicinava ai 200 minuti.

Ancora una volta il giocatore di Manacor ha fatto vedere un’altra pagina del suo repertorio tennistico che nel corso delle stagioni è andato arricchendosi sempre di più, arrivando a comprendere colpi e schemi che all’inizio della sua carriera non gli appartenevano per nulla.

 

Per Alcaraz l’appuntamento con la prima finale Masters 1000 è rimandata, non sappiamo di quanto, ma abbiamo visto che il suo livello di gioco gli consente di potersela giocare con tutti i migliori e nei prossimi tornei importanti ci sarà da fare i conti anche con lui per la vittoria finale.

IL MATCH – La partenza a razzo di Alcaraz ha sorpreso un po’ tutti, soprattutto Nadal, che al “pronti-via” si è visto investito da una mezza mareggiata blu. Il rovescio incrociato che ha segnato il break nel gioco d’apertura è stato quasi un fulmine che ha tagliato in due il campo. Con il pallino del gioco in mano il più giovane dei due spagnoli ha respinto una ad una le cinque palle break nel game seguente per consolidare il 2-0 d’abbrivio.

Ripresisi dal bruciante scatto iniziale del suo avversario, Nadal ha rimontato uno 0-30 nel terzo gioco infilando una striscia di 7 punti consecutivi (e 8-1 in totale) per impattare sul 2-2. Dopo l’arrembaggio d’apertura i due protagonisti hanno iniziato a commettere più di qualche errore, dettato più che altro dalla necessità di prendere il controllo degli scambi appena possibile. Nadal rimaneva sempre nei pressi della riga di fondo per rispondere alla seconda di Alcaraz (entrambi avrebbero poi chiuso il primo set con il 25% di punti con la seconda), ricavandone spesso buoni risultati. Con tre colpi vincenti consecutivi, tra cui una risposta di diritto sulla riga, il maiorchino ha messo a segno il suo quarto gioco consecutivo per il 4-2, ma Alcaraz non ha mollato di un centimetro restituendo immediatamente il secondo break subito e pareggiando lo score sul 4-4 dopo 54 minuti di gioco.

Il livello di gioco non era straordinario: gli scambi lunghi erano intervallati da errori anche piuttosto grossolani, favoriti dalle grandi variazioni messe in atto dai due. Sul 4-5, Alcaraz, un po’ per la tensione, un po’ per una sconveniente raffica di vento, si è incartato con tre errori consecutivi per concedere il triplo set point a Nadal, prontamente annullato. Sul quarto Rafa ha sbagliato un diritto facilissimo dai pressi della rete, mentre sul quinto è stato il giovane Carlos a mettere fuori un rovescio che ha chiuso il primo set dopo 66 minuti.

Con un “federiano” 3 su 17 nelle palle break nella prima parte del match, Nadal ha iniziato a servire nel secondo parziale tenendo facilmente il primo game di battuta, nonostante il vento che, comparso improvvisamente, ha spazzato via la velatura di nubi che aveva mitigato il sole per tutto il pomeriggio, ma ha fatto volare di tutto in campo, compresi gli asciugamani di Alcaraz e le bottigliette di Rafa. Le folate a oltre 60 chilometri orari che hanno iniziato a spazzare lo Stadium 1 di Indian Wells, se da un lato hanno offerto un po’ di refrigerio alle migliaia di spettatori nella zona soleggiata, dall’altra hanno reso ancora più difficile giocar bene, costringendo i due atleti ad errori Decisamente marchiani. Un rovescio fuori di metri costava a Nadal un altro break sul 2-2, e un diritto nel primo quadretto della rete costringeva Alcaraz a restituirlo subito dopo.

Mentre gli spettatori delle file più alte dello stadio tentavano di catturarsi l’un l’altro i cappelli che volavano via, l’aria iniziava a riempirsi di sabbia dal deserto che si depositava dappertutto, sulle sedie, sul nostro taccuino, sui vestiti. Nel frattempo Nadal e Alcaraz si strappavano a vicenda altri due game di servizio in un gioco che solo vagamente assomigliava al tennis.

Poi sul 4-4, un game assurdo di quasi 20 minuti con 20 punti e 7 palle break per Alcaraz veniva chiuso da un lob vincente del ragazzo di Murcia che poteva così andare a servire per il set. E così, dopo 2 ore e 21 minuti di gioco, si era un set pari.

All’inizio del terzo set fortunatamente il vento ha deciso di lasciare in pace il tennis e il livello di gioco di conseguenza ha iniziato a salire. Sul 2-2 un game straordinario ha visto Nadal annullare tre palle break buttandosi a rete e infiammando il numeroso pubblico rimasto, ormai sotto i riflettori e a quel punto ricoperti da felpe e giacche dopo che la temperatura era scesa di almeno 5-6 gradi.

L’ex n. 1 del mondo si ripeteva due game più tardi, anche se questa volta senza annullare palle break, esibendosi in un paio di “parate” a rete prima di farsi trattare la schiena dal fisioterapista. Con l’orologio che già segnava più di tre ore di gioco, Nadal ha fato valere le sue grandi doti agonistiche confezionando un altro paio di magistrali discese a rete, e un paio di errori di diritto di Alcaraz hanno fatto il resto: parziale finale di 10 punti a 3 per Rafa, e la quarta finale della stagione è raggiunta.

LA FINALE – Per conquistare il suo quarto trofeo della stagione, e il quarto titolo a Indian Wells, Nadal dovrà vedersela con Taylor Fritz, da lui incontrato solamente in una occasione due anni fa nella finale del torneo di Acapulco, occasione nella quale vince facilmente in due set. Fu uno degli ultimi tornei giocati prima della sospensione a causa della pandemia: forse un altro segno di come il tennis voglia riprendere da dove si era lasciato all’inizio del 2020 per ripartire con una stagione il più possibile “normale”.

Nel match conclusivo in programma come secondo incontro a partire dalle 13 locali (le 21 in Italia), Fritz avrà sicuramente un vantaggio fisico, dato che ha 11 anni di meno, ha avuto molto più tempo per recuperare dalla sua semifinale e il suo match contro Rublev è sicuramente stato meno duro di quello di Nadal contro Alcaraz.

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ATP Shanghai: Fognini e Schwartzman tra le wild card

Il tennista ligure sarà il quinto italiano presente in tabellone, dopo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego

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Fabio Fognini - US Open 2023 (foto USTA/Brad Penner)

Dal 2 al 15 ottobre tornerà sotto ai riflettori il Rolex Shanghai Masters, penultimo appuntamento 1000 dell’anno, assente dal panorama tennistico da quasi un lustro. Infatti, l’ultima edizione risale al 2019 e il campione fu Danil Medvedev, che ai quarti di finale sconfisse proprio Fabio Fognini in due set.

Con un tabellone adeguatosi alle direttive ATP per quanto riguarda l’estensione, il torneo ha potuto concedere cinque wild card e una ci interessa da vicino. Dopo un periodo un po’ arduo a causa di un infortunio, del successivo rientro in campo nei Challenger e, infine, dell’esclusione dalla Coppa Davis, Fognini torna a giocare in un tabellone ATP e lo fa proprio a Shanghai con una wild card assegnatagli dagli organizzatori. Tenterà, dunque, di scalare ancora una volta la classifica, come d’altronde vorrà fare anche Diego Schwartzman, anche lui ex top ten che negli ultimi mesi non se la sta passando molto bene a livello di risultati.

Per quanto riguarda gli altri tre inviti, gli organizzatori hanno prevedibilmente concesso la corsia preferenziale a tre giocatori di casa: il primo è il giovanissimo classe 2005 Juncheng Shang, poi sarà presente il ventunenne Yunchaokete Bu, mentre per finire l’onore di esordire in un tabellone 1000 lo avrà anche Rigele Te, attualmente numero 494 al mondo. I primi due, invece, si trovano rispettivamente al 160esimo e al 187esimo scalino del ranking, e cercheranno senza alcun dubbio di onorare la wild card caricandosi con il pubblico di casa durante i loro match. Grande responsabilità, quindi, ma anche enorme occasione di brillare sotto le stelle della bandiera cinese.

 

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ATP Astana: Shevchenko vince facile, Medjedovic sfrutta il ritiro di Djere

La WC di casa Mikhail Kukushkin non sfrutta un match point nel secondo set e si arrende a Borges. Prima vittoria da fidanzato per Alexander Shevchenko

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Alexander Shevchenko - Foto Daniele Combi

Al via anche l’edizione 2023 dell’Astana Open, torneo che l’anno scorso vide alzare il trofeo a Novak Djokovic, che invece quest’anno ha preferito riposarsi e magari giocare a golf nel periodo pre Finals. I pochi match che si sono giocati nella prima giornata hanno visto sfidarsi il neofidanzato di Anastasia Potapova, Alexander Shevchenko, con l’olandese Botic van de Zandschulp non proprio nel suo miglior periodo di forma. Infatti, il n.85 ATP ha sempre mantenuto il controllo del match, imponendosi per 6-4 6-3 in un’ora e trentotto minuti, nei quali ha performato leggermente meglio dell’avversario sia in risposta che al servizio.

Dettagli che gli hanno permesso di vincere il primo scontro diretto con l’avversario – tornando al successo in una partita di un main draw ATP dopo quasi due mesi, ossia dal 500 di Washington – e di accedere al secondo turno, dove se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic. Quest’ultimo ha sfruttato il ritiro del connazionale Laslo Djere, quando il primo era sopra 6-3 2-1 nel punteggio, per passare il turno e onorare la WC ricevuta, proprio come ha fatto Shevchenko.

Più intenso ma anche più infelice alla fine dei conti è stato l’incontro tra il beniamino di casa – sempre WC – Mikhail Kukushkin e il portoghese Nuno Borges, opposti in campo per la prima volta l’uno contro l’altro. È da tempo ormai che il tennista kazako ex n.39 al mondo si dedica principalmente al circuito Challenger, ma nonostante questo il giocatore portoghese ci ha messo quasi tre ore per arrivare al successo, che ha ottenuto con lo score di 5-7 7-6(6) 6-4.

 

Il 36enne russo, naturalizzato kazako, nel tie-break del secondo parziale era arrivato a match point, ma non è riuscito a chiudere lasciando così il passo al suo avversario, che nel terzo set gli ha strappato il servizio in apertura mantenendo poi il break fino alla fine. Per Borges sfida al secondo turno contro il vincente del match Korda-Popyrin.

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ATP Next Gen, Race to Jeddah: tanta Francia tra i possibili partecipanti al torneo arabo

Si disputerà a Gedda l’edizione 2023 delle Next Gen Finals. Ecco la situazione aggiornata

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Arthur Fils – Coppa Davis 2023 (credit: Getty Images for ITF)

Si comincia a fare i calcoli anche in chiave ATP Next Gen Finals. Dopo 5 edizioni il torneo riservato agli 8 migliori under 21 della stagione si sposta da Milano a Gedda, in Arabia Saudita. Data per certa la partecipazione di Alcaraz alle Finals torinesi e per possibile quella di Rune, è giusto allargare a 12 l’elenco degli attuali migliori giovani dell’anno, tra i quali appare per la prima volta tra i migliori 10 il francese Arthur Cazaux.

Dietro i primi due della classifica, c’è la bella scoperta di Ben Shelton esploso agli US Open e che si è messo in evidenza anche alla “Laver Cup”. Il classe 2002 americano precede di appena cento punti il nostro Lorenzo Musetti (la cui adesione all’evento rimane tutta da verificare).

Quinto in classifica Arthur Fils, salito attualmente al n. 44 nel ranking ATP. Tanta la differenza tra il francese e il quinto in classifica, il suo connazionale Luca Van Assche, classe 2004, uno dei più giovani della Top Ten. Ma se in Coppa Davis la Francia ha appena dovuto digerire una pesante eliminazione, Oltralpe possono consolarsi con la crescita delle giovani leve.

 

Pochi i punti che separano il francese da Stricker, ben 21 per la precisione, settimo in classifica. A chiudere la Top Ten c’è Alex Michelsen, un altro talento americano da tener d’occhio. Al nono posto del ranking valido per la Next Gen c’è Hamad Medjedovic, classe 2003,  che ha 11 punti di vantaggio sul francese Cazaux, per la prima volta in Top Ten, e 32 sull’azzurro Flavio Cobolli. Altro francese in dodicesima piazza, Terence Atmane pronto a subentrare in caso di assenza di qualche “big”.

Brandon Nakashima vinse l’edizione 2022: l’americano è stato il quinto campione delle Next Gen Finals, l’ultima manifestazione tenutasi a Milano.

PosizioneGiocatoreNazionePuntiNato nelClassifica ATP
1AlcarazSpagna817520032
2RuneDanimarca305520034
3SheltonUSA1455200220
4MusettiItalia1345200218
5FilsFrancia953200444
6Van AsscheFrancia597200469
7StrickerSvizzera576200290
8MichelsenUSA5182004110
9MedjedovicSerbia4852003120
10CazauxFrancia4742002125
11CobolliItalia4532002122
12AtmaneFrancia3762002147

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