ATP Miami, Ruud commenta la finale persa: "Un grande inizio, poi Alcaraz ha alzato il livello"

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ATP Miami, Ruud commenta la finale persa: “Un grande inizio, poi Alcaraz ha alzato il livello”

Il norvegese, nuovo n.7 della classifica, analizza la sconfitta e annuncia che non ci sarà all’ATP 250 di Houston

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Casper Ruud – ATP Miami 2022 (foto via Twitter @atptour)
 

Casper Ruud si è dovuto arrendere alla prepotenza agonistica e alla superiorità di Carlos Alcaraz nella finale del Miami Open presented by Itaù 2022. Il norvegese non può che essere rammaricato per la sconfitta, ma in conferenza stampa non ha nascosto comunque la soddisfazione per le ultime settimane passate in Florida. “Sono state delle settimane eccitanti qui a Miami. Sono arrivato presto dopo Indian Wells e mi sono allenato molto bene prima che iniziasse il torneo. Fin dal primo giorno ho avuto la sensazione che i campi, l’ambiente e tutta l’atmosfera fossero nelle migliori condizioni“.

La finale, come detto, se l’è aggiudicata Alcaraz ma nel primo set il norvegese era andato avanti 4-1. “Cosa è successo in quel momento? Lui ha alzato un po’ il suo livello” ha commentato Ruud. “All’inizio aveva commesso degli errori inusuali per lui e avevo ottenuto subito il break. Avevo cominciato alla grande, mi sentivo bene ed ero sicuro di me. Poi lui ha alzato il livello e io non ho servito bene come avrei dovuto, soprattutto con la prima. Lui in risposta, particolarmente sulla seconda, è molto aggressivo e penso che tutto questo abbia fatto sì che non mantenessi il vantaggio nel primo set“.

Il piano di gioco era quello di rispondere fuoco al fuoco. Pensavo di rendergli la vita difficile colpendo la palla molto forte così che lui non avesse il tempo di preparare i suoi colpi” ha continuato il ventitreenne di Oslo. Infatti, dopo i primi cinque giochi, la velocità media del dritto norvegese faceva registrare un impressionante 146 km/h, quasi 20 in più di quella tutt’altro che trascurabile di Carlitos. “L’idea era di approcciare bene, colpire forte con il dritto e mettere dei vincenti, cosa che è accaduta ad inizio partita. Però alla fine quando ti prendi certi rischi, gli errori arrivano e sfortunatamente non sono riuscito a mantenere lo stesso livello per tutto l’incontro. Ma lui si muove benissimo e rispedisce sempre indietro la palla, il che è frustrante. Hai la sensazione di aver fatto un vincente e invece lui è già lì, così che hai bisogno di tre o quattro colpi invece dei soliti uno o due“.

Quindi, ancora su Alcaraz, sia come tennista che come persona: “Lui è giovane, sicuramente lo vedremo in grandi palcoscenici e alzare trofei per molti anni a venire. È uno dei giocatori che si muove meglio di quelli che ho affrontato, insieme a Monfils e de Minaur. Inoltre non serve molto forte ma in maniera efficace e facendo un buon mix di servizio a uscire e in kick. Non lo conosco molto bene personalmente ma è un bravo ragazzo. Posso dire lo stesso del suo coach Juan Carlos Ferrero, quando ero più giovane sono stato ad Alicante e mi sono allenato un paio di volte nella sua academy e posso dire che è una persona umile, che merita tutti i successi che ottiene“.

Ruud ha poi svelato un retroscena sulle proprie condizioni di salute, ma senza cercare scuse per la recente sconfitta: “Negli ultimi giorni ho sofferto per colpa di un dente del giudizio che mi sta dando problemi. Non dico di aver perso per questo, ma mi sta dando diverse noie anche se mi auguro di non doverlo estrarre. Perciò spero che non comprometta la mia partecipazione al torneo di Houston la prossima settimana, perché ho bellissimi ricordi dal 2019 (perse in finale da Garìn ndr.) e spero di tornarci“. Poche ore più tardi però, il norvegese ha comunicato con un video-messaggio che proprio a causa di questo problema è costretto a dare forfait dal torneo di cui sarebbe stato testa di serie n. 1 (qui il tabellone principale).

Ruud può comunque gioire, perché dopo il gran torneo giocato a Miami è arrivato come “premio di consolazione” il nuovo best ranking al n.7. “Adesso dovrò chiamare Cristiano Ronaldo perché dovremo decidere tra me CR7 chi può avere questo numero” ha scherzato il norvegese. “Ma in generale sono contento della nuova posizione in classifica e spero di poter contribuire a mettere la Norvegia un po’ di più sulla mappa del tennis mondiale. Uno dei miei obiettivi è di portare un torneo ATP nel mio Paese un giorno. So che non è semplice e che tutto deve combaciare ma giocare un torneo sul suolo di casa è un mio piccolo sogno“.

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