ATP Miami: la prima volta di Alcaraz rompe la maledizione spagnola

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ATP Miami: la prima volta di Alcaraz rompe la maledizione spagnola

Carlos Alcaraz supera in due set Casper Ruud e si aggiudica il suo primo titolo Masters 1000. È il primo spagnolo a vincere il Miami Open in nove finali

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Carlos Alcaraz - Miami 2022 (foto Twitter @atptour)
 

[14] C. Alcaraz b. [6] C. Ruud 7-5 6-4 (da Miami, il nostro inviato)

La maledizione iberica a Miami è sfatata: dopo otto finali perdute, finalmente un giocatore spagnolo è riuscito a vincere il Miami Open. È stato il diciottenne Carlos Alcaraz a rompere l’incantesimo, diventando anche il più giovane vincitore del torneo. La finale è stata molto più intensa nel primo set, durato oltre un’ora, nel quale Casper Ruud è andato in vantaggio per 4-1 approfittando di un avvio incerto del suo avversario, ma ha poi pagato i troppi errori gratuiti con il diritto in momenti delicati, lasciandosi sorpassare in dirittura d’arrivo del parziale. Dei sette errori gratuiti commessi con il diritto, infatti, Ruud ne ha commessi ben cinque nei due game nei quali ha ceduto il servizio.

Poi è subentrata anche un po’ di frustrazione, oltre a un piccolo fastidio all’anca, per Ruud che è andato subito sotto 0-3 nel secondo set, trovandosi sempre a rincorrere senza troppa convinzione di poter ribaltare l’esito del match, anche perché man mano che passavano i minuti diventava sempre più difficile capire con quali armi il norvegese avrebbe potuto fare il punto ad Alcaraz.

 

IL MATCH – Dopo i temporali della sera precedente, il match è iniziato in un’umidità meno opprimente rispetto a quanto non era accaduto negli ultimi giorni del torneo, merito anche delle nuvole sparse che lasciavano presagire nuovi scrosci nel pomeriggio. L’inizio del match vedeva i due comprensibilmente nervosi, con Alcaraz che faticava a carburare. Lo spagnolo ha ceduto il suo primo turno di battuta con quattro errori gratuiti di diritto da fondocampo, e anche la sua micidiale palla corta di diritto (che nel torneo ha avuto una percentuale di riuscita vicina al 90%) è risultata preda della grande velocità sul campo di Ruud, lestissimo a recuperare di rovescio e poi chiudere con uno smash in arretramento.

Il norvegese si disimpegnava da una distrazione che dal 40-0 lo portava a concedere una palla break grazie a uno dei rari errori con la palla corta di Alcaraz, ma nel turno successivo arrivava il controbreak, figlio di una maggiore pressione applicata da Carlos negli scambi da fondocampo e di una certa approssimazione di Ruud nelle conclusioni a rete.

Sul 5-5 tre errori gratuiti di diritto costavano a Ruud il break che mandava Alcaraz a servire per il set; lo spagnolo nel game seguente arrivava a 40-15, sciupava malamente i primi due set point, doveva salvare una palla del 6-6 con una bella prima e poi finalmente chiudeva il parziale con uno smash dopo 61 minuti di gioco.

Il contraccolpo di un set giocato bene ma perso sul filo di lana è stato molto duro per Ruud, che all’inizio del secondo set si è subito trovato nei guai sulla propria battuta. Una serie di 12 punti a 3 in favore di Alcaraz mandava lo spagnolo in vantaggio di 3-0 pesante, con Ruud che continuava ad accumulare errori di diritto chiedendo sempre di più a un colpo che non gli permetteva di sfondare la difesa di un avversario che gli rimandava quasi tutto.

Con una reazione mista tra orgoglio e disperazione, Ruud si portava 0-40 nel game successivo e alla sesta occasione riusciva a recuperare uno dei due break di svantaggio, riportandosi poi in scia sul 2-3 prima di chiamare il fisioterapista per farsi massaggiare il fianco sinistro.

Da lì in poi solamente quattro punti sono stati vinti dal ribattitore, due dei quali a causa di un doppio fallo. Sul 5-4 Alcaraz ha tenuto il suo servizio a zero, chiudendo il match e un torneo con un serve and volley, gettandosi a terra incredulo prima di andare ad abbracciare il suo allenatore Juan Carlos Ferrero, tornato a Miami dalla Spagna per questa partita dopo essere rientrato in patria prematuramente a inizio torneo a causa della morte del padre.

UNDICI – Celebrato dalle oltre 10000 teste arancioni dell’Hard Rock Stadium (grazie ai cappellini del torneo distribuiti all’ingresso a tutti gli spettatori), Alcaraz ha alzato la coppa di cristallo non soltanto al pubblico di Miami che lo ha adottato come beniamino fin dal suo primo match, ma anche all’undicesimo posto del ranking che occuperà a partire da lunedì prossimo, scalzando il nostro Jannik Sinner. Inoltre Carlos si arrampicherà fino al n. 2 della Race, diventando quindi il secondo spagnolo nei primi due posti della classifica ATP stagionale.

Il tabellone maschile completo di Miami

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ATP Miami: Khachanov travolge uno spento Cerundolo

Francisco Cerundolo dura solo pochi game poi è un assolo di Khachanov. Nella sua quarta semifinale ‘1000’ sarà derby con Medvedev

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Karen Khachanov - Australian Open 2023 (Twitter @AustralianOpen)

Francisco Cerundolo lotta per pochi giochi poi, dal 3-2 nel primo set, sprofonda in un vortice di errori ed esitazioni, facendosi così travolgere da un Karen Khachanov solido, aggressivo ed estremamente efficace. Il russo chiude un match a senso unico con lo score di 6-3 6-2 in un’ora e 15 minuti, accedendo alla sua quarta semifinale in un torneo ‘1000’. Dall’altra parte della rete ci sarà un altro russo, Daniil Medvedev (vittorioso contro Eubanks), che sale a 27 vittorie stagionali (con sole 3 sconfitte).

[14] K. Khachanov b. [25] F. Cerundolo 6-3 6-2

Un avvio di match dagli scambi prolungati ed estenuanti quello tra Karen Khachanov (16 ATP) e Francisco Cerundolo (31 ATP). L’argentino cerca di ubriacare il russo con i suoi palleggi martellanti e, alla terza occasione di break, gli strappa la battuta portandosi sul 3-2 e servizio. Nonostante una buona resistenza da fondocampo, Karen non sempre riesce a fronteggiare il ritmo frenetico del tennis avversario. Tuttavia, il russo reagisce nel migliore dei modi, dimostrandosi sempre molto aggressivo e propositivo, tanto da infliggergli il controbreak e il sorpasso sul 4-3.

 

Da questo momento, l’argentino perde totalmente il controllo del proprio gioco, produce un tennis disordinato e disattento, subendo l’aggressività di Khachanov. Cerundolo continua a snocciolare errori mentre Karen realizza un rapido sprint di quattro giochi consecutivi, intascando il primo parziale 6-4 in 37 minuti.

Il secondo set è del tutto a senso unico. Continua il festival degli errori da parte dell’argentino, totalmente in confusione e, in men che non si dica, Karen prende il largo sul 4-1 per poi chiudere l’incontro 6-2 grazie al settimo ace. Si tratta per lui della quarta semifinale in un Masters 1000, la prima dall’Open del Canada del 2019. Nel penultino round affronterà il connazionale e amico Daniil Medvedev.

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ATP Miami, Medvedev non brilla, ma è in semifinale: la favola Eubanks si esaurisce in due set

Il russo gioca un match pieno di imperfezioni e non continuo, ma basta per venire a capo dell’americano

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[4] D. Medvedev b. [Q] C. Eubanks 6-3 7-5

Daniil Medvedev è in semifinale al Miami Open presented by Itaù: il russo ha qualche passaggio a vuoto all’interno del suo match, ma alla fine piega 6-3 7-5 la resistenza di Christopher Eubanks che esce ai quarti di finale in un torneo in cui è partito dalle qualificazioni. Per Medvedev la 27a vittoria stagionale e una candidatura sempre più forte per un posto in finale nella parte bassa del tabellone.

Inizio di partita ricco di errori da entrambe le parti: Medvedev disastroso soprattutto dalla parte del dritto soffre spesso il back di rovescio basso di Eubanks che interpreta il match venendo spesso avanti dietro al servizio per far pagare al russo la posizione arretrata in risposta. Lo statunitense si procura anche cinque palle break nel quarto gioco, ma non riesce a sfruttarle tra errori con la risposta di rovescio e prime vincenti del russo. Dopo cinque game arriva l’interruzione per pioggia in un momento più favorevole al padrone di casa. Al termine della pausa l’ex numero 1 del mondo torna più concreto e determinato in campo, si fa più aggressivo sulla seconda e ottiene il break sul 3-3 grazie anche ad un nastro vincente, oltre ad una percentuale di prime di Eubanks decisamente ridotta rispetto a inizio partita. Medvedev tira su un muro, non sbaglia più, ottiene un altro break per chiudere il primo set sul 6-3.

 

Il secondo set segue l’ordine dei servizi inizialmente senza troppi sussulti: l’attuale numero 5 del mondo sembra accontentarsi di fare il classico “compitino” e non si spreme più di tanto. Il break arriva sul 3-2, quando il numero 119 del mondo sbaglia un dritto comodo in uscita dal servizio e viene infilato un paio di volte nel tentativo di fare serve and volley. Eubanks però non si dà per vinto, azzecca due risposte d’anticipo con il dritto e prende sul tempo Medvedev in uscita dal servizio. Il russo sbaglia ancora qualcosa in ribattuta, tornando ad una posizione più arretrata e il tennista di Atlanta rientra sul 4-4. Il servizio torna ad essere dominante nella parte finale del set, entrambi trovano continuità e precisione con questo colpo. Nel dodicesimo gioco l’americano commette un paio di errori di fretta all’uscita dal servizio e concede così due match point, ma lo statunitense li annulla con due bellissimi guizzi a rete. Dalla parità arriva una risposta incredibile di Medvedev da quattro metri dal campo e un errore di Eubanks su un dritto facile da metà campo per mettere fine al secondo set con il punteggio di 7-5. Adesso il russo avrà uno tra Cerundolo e Khachanov in semifinale, per bissare la finale di Indian Wells.

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Jannik Sinner, è ritorno in top 10? Quasi: le proiezioni sul ranking dell’altoatesino

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Jannik Sinner - Miami 2023 (foto Ubitennis)

Mentre restiamo in più o meno trepida attesa del ritorno ai massimi livelli di Matteo Berrettini e della conferma dei risultati della scorsa stagione da parte di Lorenzo Musetti, godendoci nel frattempo gli incoraggianti segnali di ripresa che arrivano da Lorenzo Sonego, c’è qualcosa su cui possiamo sempre fare affidamento: la continuità di Jannik Sinner.

Dato per delusione del 2022 dall’Équipe, peraltro con qualche ragione (nel senso che nessuno può dirsi entusiasta di una stagione in cui è stato fortemente limitato dai guai fisici), il rosso di Sesto Pusteria ha appena raggiunto la seconda semifinale Masters 1000 consecutiva, impresa prima mai riuscita a un azzurro. Senza dimenticare che è anche la quarta di fila, tra il titolo a Montpellier e la finale di Rotterdam. Questo dove ci porta, anzi, dove lo porta?

In termini di classifica, a un passo dal ritorno fra i primi dieci tennisti del mondo. Era il 1° novembre 2021 quando Jannik vi aveva fatto il suo primo ingresso, toccando quel nono posto che al momento rimane il suo best ranking. Durante la scorsa stagione, è entrato e uscito dalla top 10 con una frequenza tale che sarebbe stata giustificata l’installazione di una porta girevole, ma ora Sinner manca all’appello da sei mesi e pare giunto il tempo di riprendersela. A poche ore dall’allineamento del tabellone alle semifinali, la classifica live lo vede proprio alla nona posizione. Diamo allora uno sguardo agli scenari perché il primo ranking di aprile non gli faccia lo scherzo di respingerlo.

 

Jannik ha 3105 punti live, vale a dire 40 più di Taylor Fritz, mentre l’altro tennista ancora in gara a Miami che può insidiarlo è Karen Khachanov a 2675. Sia Taylor sia Karen devono ancora giocare il loro quarto di finale. Fritz affronterà Carlos Alcaraz e, se dovesse perdere, la top 10 di Jannik sarebbe assicurata in ogni caso; in caso di vittoria, Jannik dovrebbe arrivare più avanti nel torneo per evitare il sorpasso statunitense.

Per quanto riguarda l’altro inseguitore (anzi, l’inseguitore in senso stretto), Khachanov deve affrontare la falsa rivelazione Fran Cerundolo e, anche qui, l’inciampo sarebbe determinante. Qualsiasi inciampo di Karen, a ben vedere, perché come finalista si fermerebbe a 10 punti dal nostro; dunque, l’unica possibilità che comporta uno Jannik ancora fuori dalla top 10 il prossimo lunedì è la vittoria del torneo da parte di Khachanov in finale su Fritz. Non lo scenario più probabile per i bookies, che danno il nostro come terzo favorito per il titolo, dietro ad Alcaraz e Medvedev.

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