Sabato 9 aprile va in scena il primo turno delle qualificazione del Rolex Monte-Carlo Masters. Dei 28 giocatori impegnati nel tabellone cadetto, sono quattro gli azzurri che tentano l’assalto al main draw: Flavio Cobolli, Stefano Travaglia, Gianluca Mager e Marco Cecchinato.
Partiamo dal diciannovenne Flavio, n. 147 ATP, omaggiato di una wild card dagli organizzatori, che alle 11 entrerà sul Centrale, il Court Rainier III, per incrociare le racchette con la tds n. 2 e 63° del ranking Hugo Gaston. Il mancino francese classe 2000 ha un dritto a volte ballerino, ma è interprete di un gioco vario che può togliere punti di riferimento all’avversario. A seguire, sarà la volta di Stetone, opposto al primo del seeding Benjamin Bonzi contro cui ha perso sul duro di Bengaluru due anni fa.
Sempre alle 11, troviamo il Ceck sul Court 2; sorteggio poco fortunato anche per lui, perché ad attenderlo c’è Sebastian Baez, piccolo (170 cm) ma agguerritissimo argentino finalista in febbraio a Santiago. Ci spostiamo infine sul Court des Princes, dove non prima delle 12.30 Gianluca, n. 109, troverà Emil Ruusuvuori, il finlandese che lo precede di 29 posizioni in classifica.
Esaurita la breve panoramica azzurra, una menzione speciale merita l’impegno di Holger Rune. Il diciottenne danese, infatti, è programmato alle ore 11 a… Sanremo, per la finale del torneo Challenger contro il sorprendente Francesco Passaro. Terminati incontro, premiazione (non ce ne vorrà oppure sì, ma speriamo nel piatto), discorso e tutto quanto, Holger farà rotta verso il Country Club di Monte Carlo perché atteso sul Centrale – non prima delle 17 – per la sfida contro Radu Albot. Questa bizzarria di giocare nella stessa giornata due incontri in due Stati diversi meriterebbe probabilmente di essere documentata perché, se è vero che in fin dei conti si tratta di uno spostamento di una quarantina di chilometri (quindi nulla di paragonabile all’epica corsa di Marco Trungelliti verso Parigi), sarebbe interessante vedere come Rune gestirà la situazione, considerando che non può scendere digiuno dall’auto ed entrare da freddo su un campo che non ha mai visto (lo scorso anno perse al primo turno da Ruud sul campo 9).
