WTA Bogotà: l'affettatrice Maria si regala il secondo alloro in una sfida vintage

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WTA Bogotà: l’affettatrice Maria si regala il secondo alloro in una sfida vintage

La tedesca con i suoi colpi tagliati si aggiudica la battaglia sul rosso colombiano contro Pigossi, che vede sfumare il sogno del primo titolo

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Tatjana Maria – WTA Bogotà 2022 (foto via Twitter @CopaColsanitas_)
 

È Tatjana Maria, ex n. 46 del mondo, ad aggiudicarsi la 23esima edizione della Copa Colsanitas presentado por Zurigo. La tedesca, n. 237 del ranking, ha superato in una battaglia tiratissima e colma zeppa di emozioni la brasiliana Laura Pigossi (n. 212 WTA) con lo score di 6-3 4-6 6-2 dopo che si sono sfiorate le due ore e mezza di gioco (2ore e 29). Una finale storica, poiché vedeva contrapposte nell’ultimo atto di un torneo WTA le due giocatrici con il ranking più basso da quando esiste la classifica computerizzata; che assume ancor di più connotati epici se si considera che la vincitrice non disputava un atto conclusivo a livello di circuito maggiore da quasi quattro anni (giugno 2018) quando trionfò sull’erba di Maiorca per 6-4 7-5 su Anastasia Sevastova e che non vinceva un match in un main draw WTA da prima della pandemia.

Curiosamente il titolo sui prati erbosi spagnoli, per la 34enne, arrivò dopo la prima maternità. Mentre questo secondo torneo messo in bacheca giunge, invece, dopo la nascita della seconda figlia (Cecilia) nata nell’aprile 2021. Tanto è vero che Tatjana è ritornata alle competizioni soltanto ad agosto. Inoltre con questo successo, alla nona partecipazione all’evento dopo che nelle otto precedenti non era mai andata oltre il secondo turno, scrive anche una piccola pagina di storia del tennis tedesco, visto che il migliore risultato di una tennista teutonica in questo torneo era il secondo posto ottenuto dall’ex n. 1 Angelique Kerber nel 2010. Il pubblico assiepato sugli spalti della Cancha Central ha fatto il tifo per Pigossi, essendo sudamericana, in modo incessante; nonostante la brasiliana avesse eliminato in semifinale la padrona di casa e campionessa in carica Osorio Serrano. Ma alla fine gli spettatori hanno giustamente tributato l’ovazione più che meritata a Maria. Vi lasciamo all’andamento e alla disamina tattica, tecnica ed emotiva dell’incontro

[Q] T. Maria b. [Q] L. Pigossi 6-3 4-6 6-2

IL MATCH – È Pigossi ad uscire meglio dai blocchi, concedendo un solo 15 nei suoi primi due turni di servizio; regalando anche una prodezza attraverso una meravigliosa palla corta di rovescio sul 30-15 nel quarto gioco. Mentre dall’altro lato Maria porta a casa i game alla battuta sul 1-0 e sul 2-1 a 30, rimontando anche dal 15-30 nel secondo gioco della partita. A livello tattico la sfida si presenta, fin dai primi scambi, molta chiara nello sviluppo strategico che la caratterizzerà. Il controllo del match sarà sempre costantemente nelle mani della brasiliana, che potrà comandare il gioco e direzionare l’andamento dei punti. Questo atteggiamento offensivo e che permetterà a Laura di poter determinare nel bene e nel male il proprio destino; si verificherà grazie all’approccio completamente agli antipodi della tedesca; la quale invece si posiziona parecchi metri dietro la linea di fondocampo limitandosi ad una fase difensiva senza avere il minimo dubbio che questo gioco iper-passivo possa non bastare. Ma la difesa di Tatjana è particolare, non consueta poiché è costituita da un utilizzo asfissiante del back sia di rovescio che di diritto. Questa alternanza di chop e di colpi tagliati, anche in ribattuta, di conseguenza costringe la sudamericana a dover essere sempre lei la giocatrice in campo a prendere per prima l’iniziativa e a spingere, fra l’altro su palle prive di peso sul quale potersi appoggiare. Mentre nella prima parte del parziale a prevalere è l’attacco come indica anche l’andamento dei singoli game; nella seconda parte è la tennista teutonica a dimostrarsi più efficacie con il suo stile di gioco che in questa atto secondo della frazione riesce a fare breccia nella testa dell’avversaria e a mandarla in confusione. Sintomo di questa inversione è il sesto gioco, dove per la prima volta Pigossi offre più di un punto al servizio, soffrendo a tal punto da essere costretta ai vantaggi. Maria non riesce a procurarsi palle break, ma la sensazione è che le chance in risposta per la peggio classificata in campo siano ormai vicine. Infatti, nell’ottavo game si materializzano le prime palle break dell’intero incontro, e sono in favore della tennista europea. La quale non si pregare, sfruttando la prima opportunità utile e mettendo in ghiaccio il set 6-3 dopo 37 minuti nel successivo gioco, vinto a 0 e chiuso con il secondo ace della sua partita. Altra chiave tattica, che fa capire perfettamente come la 34enne di Bad Saulgau sia stata capace di cambiare la rotta di un set che l’aveva vista approcciare alla finale con qualche difficoltà di troppo, è il drop-shot. Questo colpo inizialmente è stata un’arma molto frequente nell’arsenale sprigionato dalla giocatrice verdeoro, che diventava deleteria per la sua avversaria visto il posizionamento sui teloni della 34enne tedesca. Successivamente, invece, assume nuovi connotati, diventando una freccia velenosissima nella faretra di Maria, la quale inizia ad alternare soluzioni tagliate più profonde a smorzate improvvise che colgono di sorpresa Pigossi.

Nella seconda frazione la n. 212 WTA prova a modificare qualcosa nel suo piano tattico, per cercare di ribaltare lo spartito della partita che da metà primo parziale in poi ha sempre visto in Maria la tennista in controllo della sfida. Pigossi, decide quindi di cambiare collocazione in campo nei game di risposta; assumendo una posizione molto più arretrata e simile a quella tenuta dalla sua più esperta contendente in questo ultimo atto del torneo colombiano. Ciò per cercare di essere più solida e costringere la tedesca quantomeno in alcuni frangenti a dover essere colei che deve fare la partita. Questo cambio tattico, produce i frutti sperati per la medaglia di bronzo in doppio agli ultimi Giochi Olimpici; tanto da portarla ad involarsi sul 5-2, con il break arrivato nel sesto gioco alla seconda possibilità del game dopo che fino al quel momento nel set non vi erano stati break point a disposizione. Anche se il vero spartiacque della frazione è stato il game precedente, nel quale Pigossi è risalita da 15-30 e ha vinto il gioco solamente ai vantaggi. Uscendo indenne ed issandosi sul 3-2 poi si è garantita l’opportunità di brekkare. Maria poi è andata ad un passo dal confezionare con tanto di fiocco il set e regalarlo alla nativa di San Paolo, ma alla fine è riuscita ad allungare il set vincendo il gioco ad oltranza. Pensate che le emozioni siano esaurite, macché sul 5-4 con la n. 2 di Brasile al servizio per trascinare la 23esima finale del WTA di Bogotà al parziale decisivo; viene messo in scena un autentico psicodramma. Laura, infatti, in un game infinito subisce il contro-break dopo 11 punti e un set point sfumato, facendosi irretire emotivamente dal momento incandescente. Tatjana, dal canto suo, dopo non aver colto un break point e aver resistito senza complicazioni ad una palla set si è costruita altre due chance di break. La seconda è quella buona, il 4-5 è servito. A questo punto, quando ormai sembrava che il tie-break fosse l’epilogo certo di questo set da montagne russe; ecco che Pigossi si scuote lasciando andare il braccio ma dall’altra parte Maria non molla di un centimetro. Questi due atteggiamenti provocano un game interminabile, una maratona per testare la forza combattiva e la tenuta mentale delle due protagoniste: altri 11 punti giocati come nel gioco precedente, con la prima ed unica palla break del parziale – che è anche il secondo set point per la sudamericana – concretizzata. 6-4 di pura battaglia agonistica, che sfonda il muro dell’ora di gioco e ci regala un parziale finale da fuochi e fiamme per vedere chi si aggiudicherà il torneo. Molto brava la n. 212 del mondo nel fare affidamento in questo set al lob, che si è rivelato il vero asso della manica per avere la meglio nel set. Il pallonetto, infatti, puniva chirurgicamente la tedesca ogni qual volta nel tentativo di essere più propositiva veniva avanti a chiudere il punto.




Tatjana Maria & famiglia – WTA Bogotà 2022 (foto via Twitter @CopaColsanitas_)

Frazione decisiva, si poteva prevedere che le due protagoniste per arrivare più fresche alle fasi cruciali del set allentassero leggermente la presa in ribattuta per concentrarsi maggiormente al servizio. Invece ai due giochi intramontabili che avevano chiuso il secondo set, pieni di up and down, di capovolgimenti di fronte, di chance sfruttate e mancate; il terzo set si apre con altri due game fiume. Entrambi ai vantaggi, con cinque palle break in totale: tre nel primo durato 20 punti con Pigossi in battuta, due nel secondo con Maria al servizio. Tutte e cinque le occasioni non vengono concretizzate, ma nel terzo game la 34enne tedesca dopo aver visto annullarsi il quarto break point del set, alla quinta chance utile piazza l’allungo. Dunque 2-1 e servizio per la n. 237 WTA, qui (finalmente, verrebbe da dire) dopo l’enorme dispendio energetico degli ultimi 5 giochi le due protagoniste hanno la possibilità di rifiatare per via di un MTO chiamato dalla brasiliana per farsi trattare il polpaccio destro.

Alla ripresa Tatjana conferma il break a 30 e sale 3-1. Si prosegue on-serve, nonostante nel suo successivo game al servizio la teutonica sia costretta ai vantaggi, ma con grande personalità non rimane bloccata nelle sabbie mobili di un game che poteva ribaltare per l’ennesima volta l’inerzia di questa finale. E’ l’ultimo squillo dell’incontro, visto che nel gioco che segue sul 4-2 arriva il doppio break per Maria, con Pigossi che smarrisce il dritto e pur cancellando le prime due palle del doppio vantaggio, (la prima con attento smash) si deve arrendere alla terza. 5-2 pesante e l’affettatrice tedesca che serve per il titolo. Pone fine alle ostilità al secondo championship point con una prima vincente. Dopo aver potuto costatare che la risposta di Pigossi non avrebbe superato la rete, Maria ha immediatamente portato le mani sul volto e si è lasciata andare all’emozione e alle lacrime. Subito dopo, corsa verso il suo angolo per baciare la sua secondogenita Cecilia in braccio al marito e coach.

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