Il Piatti Tennis Center offre ospitalità ai tennisti ucraini

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Il Piatti Tennis Center offre ospitalità ai tennisti ucraini

La guerra impedisce a Lesia Tsurenko di tornare a casa, ma la tennista ucraina viene accolta a Bordighera. E non è la sola

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Lesia Tsurenko al Piatti Tennis Center (foto: Ufficio Stampa Piatti TC)
 

Non deve essere una situazione piacevole essere in giro per il mondo a giocare un torneo di tennis e scoprire che un carro armato è entrato a casa tua. È quello che è successo all’ucraina Lesia Tsurenko (n.123 WTA) che alla fine del torneo di Miami si è resa conto di non poter tornare a Kiev e quindi di non avere più una casa. Ha chiesto allora aiuto al popolo della racchetta e il suo appello non è rimasto inascoltato: oltre a tanta solidarietà, è arrivata in fretta anche una soluzione. La sua nuova casa è ora al Piatti Tennis Center di Bordighera dove è stata ospite per un breve periodo di prova, al termine del quale si è trovata talmente bene che ha deciso di rimanere, affidandosi allo staff del centro di Riccardo Piatti.

E in Liguria non soffrirà certo di solitudine perché altri atleti ucraini vi fanno base. A partire dalla 19enne Marta Kostyuk (n.60 WTA) che, dopo essere andata più volte a Bordighera per delle consulenze, si era già trasferita a inizio 2022 per farsi seguire nello specifico da coach Andrea Volpini e dall’osteopata Claudio Zimaglia. Oltre a loro da marzo la struttura ospita anche alcuni giovanissimi come il 16enne Andrii Zimnokh (n.240 under 18) che è stato chiamato dall’amico e coetaneo Volodymyr Iakubenko che invece si allena a Bordighera già da tempo. Oltre a loro anche Sofiia Zhylchuk (n.657 al mondo) che allo scoppio del conflitto si trovava in Olanda per un paio di tornei, al termine dei quali si è ritrovata senza più una casa.

Iakubenko e Zimnokh al Piatti Tennis Center (foto: Ufficio Stampa Piatti TC)

Per completare il gruppo non poteva mancare un allenatore, e precisamente il 24enne, di madre italiana, Igor Dudun che, a sua volta in trasferta quando sono iniziati gli attacchi, ha chiesto a Luigi Bertino (Direttore del Piatti Tennis Center) se fosse possibile trovare una soluzione ponte in attesa di una sistemazione più stabile. Detto fatto, è stato inserito nello staff come assistant coach. Alla fine del conflitto ci sarà chi tornerà in patria e chi forse si fermerà da Piatti che ancora una volta è riuscito a coniugare istanze umanitarie e lungimiranza tennistica.

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