Kasatkina: "Roma, settimana e pubblico pazzeschi. E che qualità la racchetta Artengo" [ESCLUSIVA]

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Kasatkina: “Roma, settimana e pubblico pazzeschi. E che qualità la racchetta Artengo” [ESCLUSIVA]

La russa è tornata in Top 20: “La chiave è sempre la voglia di combattere e la testa. Togliatti? Divertente che la mia città abbia un nome italiano”

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Daria Kasatkina - Roma 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Daria Kasatkina è stata sicuramente la protagonista a sorpresa del torneo WTA di Roma 2022. La 25enne russa è arrivata in semifinale con una splendida cavalcata, superando Zidansek, Fernandez, Badosa e Teichmann (per ritiro) prima di cedere a Jabeur in tre set. Non si può definire Kasatkina una vera e propria rivelazione, perchè Daria ha un passato da Top 10 (posizione n. 10 raggiunta nel 2018), ma sicuramente per lei si tratta di un ritorno ad alti livelli. Non raggiungeva una semifinale di categoria WTA 1000 da Indian Wells 2018 e il risultato raggiunto al Foro Italico le ha permesso di tornare nelle prime venti giocatrici del mondo a tre anni di distanza dall’ultima volta. A Roma, Kasatkina è stata intervistata dal direttore di Ubitennis, Ubaldo Scanagatta dopo la vittoria nei quarti di finale ottenuta a causa del ritiro di Jil Teichmann. Ecco le sue parole.


Ubitennis: Congratulazioni per aver raggiunto le semifinali. Probabilmente avresti preferito arrivarvi in maniera diversa. Ci puoi dire che come ti sentivi in campo oggi?

Kasatkina: “Sorprendentemente mi sentivo abbastanza bene in campo perché ho concluso la mia partita oggi. Avevo finito oggi anche la partita precedente e ne ho dovuto giocare un’altra. Sono felice di come mi sono mossa sul campo, del modo in cui vedevo la palla, di come sono rimasta sempre concentrata, e delle decisioni che ho preso. Credo di aver messo in mostra un tennis di ottimo livello”.

Ubitennis: Lo sai che c’è un altro tennista famoso che gioca con la stessa racchetta che usi tu, oppure no? Si tratta di Gael Monfils. Sono sorpreso che non ci siano molti giocatori che giochino con Artengo. Che tipo di rapporto hai con quel brand e quando hai cominciato a giocare con questa racchetta? Si tratta di una racchetta difficile da usare?

Kasatkina: “Mi sono innamorata di questa racchetta dal primo momento in cui l’ho presa in mano. Era la scorsa pre-stagione. Stavo provando diverse racchette. Questa è stato un test al buio. Non ero al corrente di quale racchetta stessi provando. Era semplicemente un telaio nero. L’ho provata ed è stato come un colpo di fulmine. Che… Che cos’è questo?, mi chiedevo. Giocavo sulla riga di fondo, provavo tutti i colpi. Mi dicevo…Cos’è questa racchetta? Quando mi hanno detto il brand ho pensato mi stessero prendendo in giro. Non sapevo neppure che questo brand esistesse. Mi hanno detto: Se ti piace la racchetta, prendila. E l’ho fatto. Sono veramente contenta di com’è questa racchetta. Sono felice di come mi sento in campo. Questa è la cosa più importante perché nel nostro sport, la racchetta è la cosa più importante. Non si possono avere dubbi su questo aspetto. Sono veramente felice di avere preso questa decisione”.

Ubitennis: Il tuo gioco si adatta bene alla racchetta? Non è ancora utilizzata da tanti giocatori. Potresti darmi qualche dettaglio in più?

Kasatkina: “Questa racchetta si adatta molto bene al mio tipo di gioco perché io utilizzo lo spin. Quando colpisco la palla con spin con questa racchetta sento di poter imprimere maggiore accelerazione alla palla. La palla viaggia con potenza maggiore ma ho lo stesso controllo, o forse un controllo ancor maggiore di prima. Questa è la cosa più importante per me, poter sentire che riesco a imprimere spin, e controllare il colpo al tempo stesso. Sono veramente soddisfatta”. 

Ubitennis: Quale pensi sia stata la chiave per tornare in semifinale in un 1000?

Kasatkina: “La voglia di combattere e la testa. Mi ricordo che quando sono scesa in campo al primo turno, ero veramente nervosa. Lo si è visto dal punteggio nel primo incontro. Anche il secondo match contro Leylah [Fernandez] è stato pieno di alti e bassi. E’ stata una partita piuttosto nervosa. Sono davvero felice. Ogni set che ho giocato, ho giocato sempre meglio. Il mio livello è stato in costante crescita. Sono contenta di come mi sento sul campo. Sì, forse le decisioni non sono sempre quelle giuste e la scelta dei colpi non è perfetta, ma in generale sono contenta di quello che sto facendo in campo”.

Ubitennis: Per quanto riguarda la tua stagione, come sei arrivata a questo match? Hai avuto una stagione piuttosto buona, con dei sorteggi impegnativi. Puoi dirci le tue impressioni su come il tuo tennis si è evoluto a partire da gennaio?

Kasatkina: “In gennaio ero davvero soddisfatta del mio tennis. Penso di aver giocato molto bene in Australia. Poi ho avuto un paio di settimane negative. Ho preso anche il Covid. Non ero al meglio. Ho perso un po’ la condizione. E’ stato faticoso, veramente faticoso recuperarla. Consiglio assolutamente di fare tutto il possibile per mantenere la condizione, perché è molto più difficile recuperala, che mantenerla a un livello ottimale. Dopo Indian Wells, a Miami, abbiamo cominciato a lavorare veramente un sacco. Ho passato molte ore sul campo a giocare, ad esercitarmi a tirare migliaia di palle dove le devo piazzare nel campo. Questi allenamenti sono stati davvero faticosi, e non posso dire di essermi sempre divertita. Poi mi sono accorta che proprio questo è ciò di cui ho bisogno per sentirmi pienamente a mio agio sul campo. Sono felice che insieme al mio coach Carlos [Martinez] e il mio team, abbiamo scoperto questo fatto”.

Ubitennis: C’è un colpo specifico che, quando funziona, ti fa capire che la condizione è quella ottimale?

Kasatkina: “Il mio colpo specifico è il diritto, probabilmente l’inside-out”.

Ubitennis: E’ questo dunque il colpo che deve funzionare alla perfezione perché tu possa giocare il tuo tennis migliore?

Kasatkina: “A dire il vero, ogni colpo è importante. Però direi che contano di più le gambe. Devo essere veloce e poter stare bassa sulle gambe per giocare bene. Senza le gambe non c’è un colpo che io possa tirare bene, purtroppo. Non sono Nick Kyrgios”.

Ubitennis: Stai giocando in Italia. Sei a conoscenza del fatto che il nome della città dove sei nata, Togliatti, nata ha un’origine italiana?

Kasatkina: “Lo so”.

Ubitennis: Ci sai dire perché, e che cosa significa Togliatti e da dove viene?

Kasatkina: “Ricordo di aver scoperto qualcosa, ma non vorrei dire sciocchezze. So che è un nome italiano, ovviamente. E’ una cosa divertente, perché mi sento un po’ orgogliosa del fatto che il nome della città dove sono nata è italiano. Suona bene”.

Ubitennis: Cosa ne pensi del pubblico qui a Roma?

Kasatkina: “Questo torneo è uno di quelli con il pubblico più numeroso in tutto il circuito. E’ stupefacente avere intorno a noi così tanti tifosi, e che conoscono tutti i giocatori. E’ incredibile. Quando durante la pandemia giocavamo senza pubblico, era orribile. Onestamente non credo che ci sia niente di peggio che uno stadio vuoto. I tifosi sono una delle cose che contano veramente nello sport in generale, e nel tennis. La cosa migliore in assoluto è giocare in uno stadio pieno”.

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