Roland Garros, Musetti: "Sì, credo di avere il livello per giocare con i migliori"

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Roland Garros, Musetti: “Sì, credo di avere il livello per giocare con i migliori”

Al termine di una partita condotta per i primi due set Musetti fa il punto della situazione su cosa ancora c’è da migliorare

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Lorenzo Musetti e Stefanos Tsitsipas - Roland Garros (foto Roberto Dell'Olivo)
 

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È un Lorenzo Musetti stanco quello che si presenta in conferenza stampa al termine di un match -durato più di tre ore e mezza – a tratti dominato contro il numero 4 del mondo Stefanos Tsitsipas. C’è sconforto sul suo volto, forse delusione per un match che poteva andare diversamente. Rimane la consapevolezza che su questa superficie può giocarsela con tutti. Si riparte da qui.

SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Lorenzo Musetti al microscopio

D. Volevo portarti ad analizzare le cose positive: arrivavi da un momento difficile con preparazione non appropriata per uno slam, e sei riuscito ad arrivare al quinta set.

MUSETTI: Sì, sicuramente la cosa positiva è che ho recuperato al 120%. Sembrava di rivivere le stesse sensazioni dello scorso anno . Ma Stefanos ha tirato fuori il meglio, posso solo recriminare poco. C’è da prendere le cose positive: come mi sono espresso, come ho giocato per cinque set. Fino alla fine ho dato tutto me stesso. Sono dispiaciuto, ma in parte contento della mia prestazione. Ora si torna a casa.

D. Lorenzo un primo turno difficile, cosa hai imparato da questo incontro in termini di esperienza?

MUSETTI: Un avversario tosto, si sapeva. Credo che Stefanos abbia vinto perché è stato più forte nei momenti giusti, più solido più continuo dal terzo in poi, io ho avuto le mie chances. Sicuramente c’è da fargli i complimenti e guardare avanti. Certo non ho preparato al meglio questo Roland Garros per via dell’infortunio ma ho fatto comunque una buona prestazione.

D. Hai avuto delle sensazioni simili al match contro Djokovic dello scroso anno?

MUSETTI: Ovvio che in entrambe ero 2 set a 0 sopra e in entrambe comandavo io. Oggi forse il primo set non sono partito alla grande ma poi lui è diventato più falloso perché ho cercato di essere aggressivo sin da subito, magari con troppa fretta. Il secondo set credo sia uno dei miei migliori di quest’anno contro un giocatore che su questa superficie è uno dei più forti nonché papabili candidati per il titolo. È andata così, speriamo la prossima volta di spuntarla, e non riperdere da 2 set sopra.

D. Àlex Corretja uno degli esperti commentatori di Eurosport ha detto in questo match il livello che hai mostrato era da top5, sei d’accordo?

MUSETTI: Intanto ringrazio Àlex Corretja per il bel complimento, vado a dormire contento. Poi sì, credo di averlo questo livello, soprattutto su questa superficie credo di averlo dimostrato anche l’anno scorso. Sto cercando la continuità e la solidità per mantenerlo cinque set, è quello che mi manca al momento. Ho vent’anni e ho del tempo davanti, quindi sono le cose su cui devo e sto lavorando. In questo senso mi fa bene giocare contro un giocatore top 5 sulla terra come Stefanos.

D. Alla fine era una questione fisica?

MUSETTI: Ho avuto problemi di stomaco, visto che era tardi ed ho preso un po’ di freddo. Poi l’inconveniente della maglia che ho dovuto cambiarmi in campo perché l’ho bagnata mi ha fatto prendere freddo. Ma non è stata quella la causa della sconfitta, solo una conseguenza. È stato un mix di cose perché fisicamente sto bene, e da questo punto di vista è stata una partita completamente diversa rispetto a quella dello scorso anno contro Nole.

D. Prima Stefanos ti ha dato credito dicendo che tu oltre ad essere talentuoso sei pericoloso in tutte le circostanze. Che sensazione ti lascia

MUSETTI: Ringrazio Stefanos. Tre volte che non riesco a batterlo (risata). La prima ad Acapulco ero cotto fisicamente e non sono riuscito ad essere al suo livello. Mentre a Lione lo scorso anno gli ho strappato un set, oggi due, la prossima volta speriamo di chiuderla. Però sono convinto nel futuro di poter giocare bene sul veloce; infatti ad inizio anno abbiamo fatto l’investimento di non partecipare alla trasferta sudamericana investendo invece – con anche dei buoni risultati – a Rotterdam. Mi è servito e mi aiuterà in futuro a migliorare sul veloce che è la superficie dove giochiamo di più.

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