Roland Garros: Musetti ci ha fatto ancora sognare finché Tsitsipas ci ha risvegliato bruscamente. Ma Corretja lo vede top5 in quattro anni. Ha ragione?

Editoriali del Direttore

Roland Garros: Musetti ci ha fatto ancora sognare finché Tsitsipas ci ha risvegliato bruscamente. Ma Corretja lo vede top5 in quattro anni. Ha ragione?

Sei italiani su dodici al secondo turno. Sinner impressiona, Sonego convince, Cecchinato rimonta, la Giorgi sorprende…per la maglietta. Paire imbastisce un discreto casino. Wimbledon minaccia di ridurre il montepremi in risposta all’azzeramento dei punti ATP e WTA. Una piccola guerra a fronte di quella vera

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Lorenzo Musetti - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

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Ieri su parte del titolo del mio editoriale si leggeva: “Oggi 8 italiani in campo, finirà 4 pari?”.

E’ finita effettivamente 4 pari, perché hanno vinto Sinner, Sonego, Giorgi e Cecchinato, hanno perso Bronzetti, Paolini, Zeppieri e Musetti. Ma i rimpianti per un possibilissimo 5-3, se non addirittura 6-2 ci sono, perché Jasmine Paolini ha servito per il match – ammesso che il servire fosse un vantaggio – e poi ha perso al tiebreak decisivo del terzo set, cominciato bene, 3-1, ma finito malissimo 10-5. E poi perché quando Musetti ha vinto, giocando stupendamente, i primi due set contro Tsitsipas, era certo lecito sperare che non si ripetesse la stessa storia di un anno fa con Djokovic, quando Lorenzo aveva vinto i primi due al tiebreak e poi era letteralmente crollato nei set successivi, 6-1,6-0,4-0 e ritiro.

Invece anche questa volta, e contro il greco che a sua volta lo scorso anno contro lo stesso Djokovic in finale aveva dilapidato anche lui un vantaggio di due set a zero, Musetti fra terzo, quarto e quinto set, non è riuscito che a raccogliere pochi game, sette in tutto, 2-3-2.

Questa volta non è stato soltanto un crollo fisico, ma anche un po’ di testa, anche se certamente Tsitsipas dal terzo set in poi è apparso debordante, con una condizione atletica paurosa, una potenza nei colpi impressionante, una concentrazione mostruosa. Proprio il contrario di Lorenzo che invece ha cominciato a guardare sempre più spesso il proprio angolo, come se Tartarini potesse fare chissà quale miracolo. E poi a parlare, a lamentarsi, come quando sul 5-3 15-0 del quarto set lo si è sentito dire “Ma perché – e giù un moccolo – perdo sempre, mi manca anche tanta fortuna, ma non è possibile!”…e quelle sono frasi che un Djokovic, un Nadal e anche uno Tsitsipas non direbbero mai quando, a ben vedere, lui era ancora avanti due set a uno con tutto un quinto set ancora da giocare.

SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Lorenzo Musetti al microscopio

Lo sfogo del ragazzo di Carrara denoterebbe una certa fragilità di testa, però sembra più giusto osservare che Lorenzo ha 4 anni meno di Tsitsipas e semmai fidarsi di uno che di tennis ha sempre capito molto come Alex Corretja, lo spagnolo ex n.2 del mondo oggi opinionista di Eurosport-Discovery Channel: Musetti è un talento straordinario, da anni non ricordavo un primo turno di Slam di questa qualitàe Alex ha citato un match di Kafelnikov all’inizio del terzo millennio – e il ragazzo italiano è ancora giovanissimo. Secondo me entro pochi anni sarà uno dei primi 5 tennisti del mondo…”.

Beh, mi pare una profezia lusinghiera. Che può consolare Lorenzo per questa sgradita remuntada, peraltro effettuata dal maggior candidato della metà bassa del tabellone ad un posto in finale, nonché –come appena ricordato – già finalista qui un anno fa.

Nello spareggio fra due “rimontati” è normale che la maggior esperienza del greco si facesse valere. Il tennis è forse lo sport più completo che esista, anche se il fatto che lo dica io possa sembrare di parte. Ma nel tennis ci vuole il fisico, la testa, un gran braccio, grandi gambe, l’esperienza e anche quella parola diventata ultimamente un po’ abusata, la resilienza, che però è fondamentale. Lorenzo ha 20 anni, era reduce da un infortunio che ne ha minato la preparazione, ha giocato un secondo set da fenomeno e, sempre contando sul grande talento naturale, ha tutto il tempo necessario per costruirsi fisico, testa, esperienza, resilienza. “Credo di avere il livello per avere un futuro importante e sono contento di essermi battuto fino alla fine“.

Tsitsipas – che ha fatto tanti complimenti a Lorenzo (ma intanto lo ha battuto tre volte su tre) – aveva vinto soltanto due partite dopo aver perso i primi due set, con Munar nel 2020 e con Rafa Nadal nel 2021 in Australia nei quarti, quando poi in semifinale perse con Medvedev. Stefanos è stato bravo, soprattutto a non perdersi d’animo e a tenere i nervi saldi – la testa – e incontenibile da metà del terzo set in poi quando il trend del match è completamente cambiato.

Insomma, alla fine, 4 pari poteva essere e 4 pari è stato. Così, esaurito il primo turno, dei 12 azzurri al via, possiamo ricordare che sei sono approdati al secondo, cioè quelli vittoriosi questo martedì e appena enunciati in aggiunta a Fognini  e Trevisan che giocano il loro secondo turno questo mercoledì, rispettivamente contro l’impronunciabile olandese Van de Zandschulp – la pronuncia me la sono fatta ripetere 3 o 4 volte dal collega olandese del De Telegraph finché ho rinunciato – e la polacca Linette, giustiziera di Jabeur e n.52 WTA, ma abbordabile dalla Trevisan di questi giorni felici. Chi non lo sarebbe dopo il primo torneo vinto, a Rabat il weekend scorso, e 26 posti guadagnati nel ranking che adesso la vede a n.59? La differenza di soli 7 posti nel ranking dice che la vittoria la si può raggiungere. Sono meno ottimista, invece, sul match di Fabio, n.51 e alle prese con l’olandesone di Wageningen che è salito recentemente a n.26. Penso che Fabio possa vincere in 3 set, ma che sia difficile ci riesca in 4, e sia quasi impossibile una vittoria in cinque. [Le quote non lo danno per favorito].

Lo scorso anno qui avevamo portato in tabellone 11 uomini e 4 donne, isnomma 15 contro i 12 di quest’anno. Dieci avevano passato il primo turno: Sinner, Berrettini, Cecchinato, Musetti, Mager, Seppi, Fognini, Paolini, Giorgi e Trevisan.

Al terzo turno erano passati poi Fognini, Sinner, Berrettini, Musetti e Cecchinato (che si sarebbero sfidati nel derby) e nessuna delle ragazze. Agli ottavi arrivarono Sinner (battuto da Nadal), Musetti (da Djokovic) e Berrettini che si sarebbe poi ritrovato nei quarti senza giocare per il ritiro di Roger Federer.

Quest’anno le cose si sono messe meno bene, un po’ per sfortuna – vedi gli infortuni a ripetizione di Berrettini (ma anche di Sinner e Musetti) e i sorteggi tipo quello occorso a Parigi per Musetti – e un po’ perché i ragazzi italiani non hanno ancora ripetuto gli stessi exploit.

Ho fiducia nei progressi di Sinner che contro Fratangelo – di cui ho parlato diffusamente nel video, del suo nome Bjorn, di papà Mario, di quel suo status di top 100 per una sola settimana, dopo che nel 2011 aveva vinto qua il torneo junior …sia pur deludendo gli appassionati del gossip…e rimedio qui: è “fidanzato” con Madison Keys – ha servito molto bene e non ha mai perso la battuta, concedendo solo due pallebreak annullate con grande spavalderia.

SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Jannik Sinner al microscopio

Questo Sinner non dovrebbe avere problemi con Caballes Baena che ha sofferto per 5 set prima di eliminare il tedesco Otte. E io penso che vincerà anche con Basilashvili o McDonald. Né lo darei per battuto in ottavi con Rublev o Garin (che ha eliminato Paul, testa di serie n.30).

Cecchinato ha approfittato dei 36 anni del tennista del Park Genova Andujar per dominarlo alla distanza dopo essere stato sotto due set a uno, ma ora de la dovrà vedere con un avversario molto più tosto, Hurkacz, che non ha concesso neppure una pallabreak ne 7-5,6-2,7-5 con cui ha regolato Zeppieri alla prima esperienza, qualificatosi in uno Slam. Con Khachanov a Roma, dopo aver battuto Molcan, e con Hurkacz, Zeppieri non ha sfigurato ma ha dato l’impressione di essere sulla strada giusta insieme al suo nuovo allenatore Fischetti. Immagino il dispiacere di Melaranci, ma la vita è così.

Sonego ha dominato Gojowczyk e è leggermente favorito con il portoghese Sousa. 1 a 1 i duelli diretti, ma la sconfitta di Lorenzo risale a Roma 2016, mentre quella di Joao è di Antalya 2019. Sousa è n.79 ATP e ha recentemente dimostrato un grande stato di forma raggiungendo la finale al torneo di Ginevra dove ha messo alla frusta Casper Ruud cedendo al norvegese soltanto 7-6 al terzo, ma in semifinale aveva battuto Gasquet e prima, a ritroso, Ivashka, Basilashvili e Andujar. Però potrebbe risentire, a 33 anni, della fatica compiuta nella maratona di 5 set e 4h e 23 m.,  per aver ragione del cinese di Taipei Tseng.

Non ci sono state chances per la Bronzetti con la Ostapenko all’inizio. Poi invece qualcuna è affiorata. Ma l’azzurra un anno fa non sognava neppure di arrivare dove è arrivata. Diamole il tempo che merita. Ne ha meno Camila, che mi ha rimproverato perché guardando solo pochi punti del suo match su un monitor non ho fatto caso al fatto – eccezionale mi dicono – che avesse giocato indossando una maglietta e non un abitino disegnato da mamma Giorgi. Chissà se mai mi perdonerà. Con l’ostica e battagliera Putintseva non avrà vita facile secondo me, sia che indossi un’altra magliettina oppure un abitino. La piccola guerriera kazaka (1m e 63cm secondo il media guide WTA ma a me sembra meno) lasciò il…tennis russo perché non le dettero una wild card al torneo di Mosca anni fa. Ora con passaporto kazako potrà giocare tranquillamente a Wimbledon anche se è moscovita. Non si sarà certo pentita della decisione presa a suo tempo per quella impuntatura.

Mettendo da parte il tennis italiano le notizie del giorno sono venute dal danese Rune che ha inflitto una severissima lezione a Shapovalov. A 19 anni questo ragazzino che l’aveva sparato grossa qualche mese fa quando aveva dichiarato di poter battere il record dei 13 Roland Garros appartenente a Rafa Nadal, ha tenuto sempre l’iniziativa aiutando Sciupavalov a sbagliare lo sbagliabile: 53 errori gratuiti sono tanti. Rune si è fermato a 19. Quasi un terzo.

Nella giornata si è parlato molto della decisione di ATP e WTA di non attribuire punti al torneo di Wimbledon, e si dice che Wimbledon – che ha fatto a parer mio un errore clamoroso nell’impedire a russi e bielorussi di partecipare ai Championships –  potrebbe inasprire il conflitto abbassando drasticamente il montepremi. Cosa che spingerebbe un numero ancora superiore al previsto a recarsi altrove. Fognini ha buttato lì Formentera, Camila Giorgi ci ha detto che “potrebbe essere la volta buona che vado finalmente in Thailandia”, mentre Sonego ha fatto capire che dopo lo sbaglio di Wimbledon anche l’ATP è stata forse un po’ troppo precipitosa.

Di quel che ha detto Benoit Paire senza tanti mezzi termini “Ma l’ATP difende la Russia o i giocatori? Il 99% dei giocatori, mai interpellati, sono contrari… e decidendo di concedere lui una intervista che nessuno gli aveva richiesto proprio per attaccare l’ATP che non avrebbe consultato i giocatori che lui ha raccontato essere contrarissimi agli zero punti di Wimbledon per tutti, trovate un ampio servizio in questa home page.

È molto probabile che se Djokovic vedrà scadere i suoi 2.000 punti di Wimbledon 2021 senza poterne sostituire alcuno, chi godrà sarà Medvedev che diventerà n.1 del mondo nel modo ancora una volta più strano. E questa volta potrebbe restarci molto più a lungo della prima.

2.000 punti da conquistare non sono uno scherzo, non sono certo i 180 che Daniil non può recuperare dal Wimbledon 2021.

Commovente il canto del cigno Jo Wilfried Tsonga, ragazzo cui tutti hanno sempre voluto bene. Commossi sono apparsi tutti i giocatori francesi che gli hanno tributato il doveroso omaggio, da Monfils a Gasquet, a Simon che…anche lui aveva annunciato che questo sarebbe stato il suo ultimo Roland Garros e sembrava proprio che anche il suo ultimo giorno fosse lo stesso di quello di Tsonga, era sotto di un break nel quinto set, dopo aver perso nettamente terzo e quarto con Carreño Busta, e invece trascinato da un pubblico entusiasta “Allons enfants de la Patrie” si è concesso almeno un paio di giorni di gloria sciovinista in più.

Il tabellone maschile del Roland Garros 2022

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