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Roland Garros, Kasatkina più solida di Kudermetova: si prende derby russo e prima semifinale Slam [VIDEO]
Daria vince un match caratterizzato da tanta tensione e tanti errori. La giustiziera di Camila Giorgi affronterà Swiatek o Pegula

[20] D. Kasatkina b. [29] V. Kudermetova 6-4 7-6
Daria Kasatkina si conferma: dopo aver eliminato la nostra Camila Giorgi negli ottavi, fa suo anche il derby russo nei quarti di finale contro Veronika Kudermetova e si qualifica per la sua prima semifinale Slam. La classe 1997 alza le mani al cielo al termine di una battaglia molto combattuta, con tanti errori a guastare un po’ lo spettacolo. Per entrambe era l’occasione della vita, l’ha sfruttata sicuramente meglio Daria.
IL MATCH – Buono l’inizio di Kudermetova, la quale subito applica il copione tattico che dovrebbe seguire nel corso del match: cercare sempre vincenti e profondità, onde evitare scambi lunghi dove Kasatkina può variare e far molto male. Nei primi 3 game ci riesce, servendo anche bene. Arriva nel quarto gioco il primo break, a favore della n.29 del seeding, brava a sopportare le variazioni e le parabole di Dasha, respingendo tutto e conducendola a un paio di errori grossolani; ma nel game immediatamente successivo la pressione si fa sentire e una serie di errori evitabili, nei quali non c’è neanche tanta mano di Kasatkina, portano al contro-break. Seguono due game palpitanti, in cui entrambe sono chiamate a difendere due palle break: Kasatkina se la cava con il suo solito gioco tattico e calcolatore, sfruttando anche il servizio, mentre Kudermetova la gioca sulla forza del suo braccio, che specie dal rovescio le sta dando grande vantaggio oggi. Molti più vincenti per Veronika. Arriva un break che potrebbe essere decisivo nel nono game, anche perché ora Daria sembra aver trovato la quadratura: strappa il servizio entrando in scambi lunghi, e dalla sua ragnatela Kudermetova non riesce ad uscire, può solo forzare e alla lunga sbaglia. E alla fine, al secondo set point, Kasatkina porta a casa il primo parziale con il punteggio di 6-4 (risposta su un servizio lento messa fuori di metri): la differenza è stata fatta certamente da una sua crescita graduale, per quanto si avverte una certa tensione, ma anche un tramonto di set costellato da errori in serie dell’avversaria, specie sul dritto, non solo causati dalle variazioni di Daria.
Dopo che il secondo set si era aperto con tre break consecutivi, a cui erano seguiti quattro giochi di fila senza ulteriori scossoni, sul 4-3, nel fatidico settimo game, Kudermetova piazza il secondo contro-break della frazione alla seconda chance utile dopo 11 punti. La n. 29 WTA, però, spreca malamente lo sforzo profuso per pareggiare i conti e sul 4-4 si fa strappare per la terza volta nel parziale – la quinta nel match – la battuta, mandando così la tds n. 20 a servire per centrare la prima semifinale in un Major della sua carriera. Daria chiamata a chiudere la contesa, a differenza di quanto fatto nel decimo game del set d’apertura, non riesce nell’intento di porre fine alla frazione e dunque all’incontro. Siamo nuovamente pari (5-5). In questo frangente della sfida è molto evidente che servire non è assolutamente un vantaggio; anzi l’importanza che normalmente ricoprono i turni di battuta sembra che sia passata di testimone in favore dei game di risposta. Ebbene, proprio quando il quarto break consecutivo sembra solo una formalità, Veronika rimonta dal 15-40 cancellando anche una terza possibilità all’ex n. 10 del mondo, che avrebbe fornito alla 25enne di Togliatti un secondo tentativo per andare a servire per vincere la partita. Si va sul 6-5 con la pressione tutta sulle spalle della giustiziera di Camila Giorgi.
Prima del dodicesimo gioco, però, la nativa di Kazan chiede l’intervento del fisioterapista per farsi rifare la fasciatura, a protezione delle vesciche del piede sinistro. Dopo una pausa di 10 minuti per il MTO, si ricomincia e questa volta Kasatkina non trema al servizio. Si va al tiebreak, avrà la meglio chi delle due protagoniste riuscirà a gestire meglio la tensione. Il jeu décisif è totalmente ad appannaggio di Daria; Kudermetova fa un disastro commettendo quattro gratuiti consecutivi che permettono alla n. 1 di Russia d’involarsi a vele spiegate sul 5-0. Il quinto unforced della n. 29 del ranking, concede 5 match point di fila alla sua avversaria. A questo punto la paura prende totalmente il sopravvento sulla tennista russa capace nel 2018 di spingersi fino ai quarti di finale di Wimbledon, che getta alle ortiche 4 match ball, di cui addirittura il terzo ed il quarto con il servizio. Ma alla quinta occasione, sul 6-5 in risposta, dopo uno scambio molto lungo ed intenso sia sul piano emotivo che fisico, attraverso una splendida palla corta di rovescio suggella la sua prima qualificazione in un penultimo atto a livello Slam dopo 2h5 per 6-4 7-6(5); con un secondo set durato la bellezza di oltre un’ora e quindici di gioco. Sul piano statistico, i numeri finali del duello ci dicono che Kasatkina si è fatta preferire con il fondamentale d’inizio gioco per precisione con la prima (74% in campo) e resa con la seconda (50% di punti vinti); mentre Kudermetova ha fatto registrare un’efficacia maggiore con il primo servizio (62% di punti vinti) ed una migliore capacità nell’affrontare i break point (71%, ne ha salvati 12 su 17). Veronika meglio anche per ciò che concerne il computo ace – doppi falli (3/2) contro il -3 di Daria (0 ace e 3 doppi errori). Infine concludiamo il capitolo statistico, con il bottino winners – non forzati: entrambe le giocatrici in negativo; – 12 per la sconfitta e – 9 per la vincitrice. A testimonianza di un livello di gioco quest’oggi non eccelso.
PER DARIA E’ STATA UNA SFIDA MENTALE – Nell’intervista, a caldo, post-match rispondendo alle domande di Marion Bartoli sulle emozioni che questa partita portava in dote per lei, visto che era uno dei match più importanti della sua carriera e nel quale aveva anche la possibilità di giocarsi l’accesso alla sua prima semifinale Slam, Kasatkina si è così espressa: “Ero molto nervosa, si è visto. Soprattutto al tie-break, gli ultimi punti del match. Però sono felice di aver vinto. E’ importantissimo, essere arrivata per me in una semifinale Slam”. L’ex campionessa di Wimbledon 2013, ha insistito sull’aspetto emotivo, domandando come ha vissuto gli attimi che hanno preceduto il dodicesimo gioco durante il MTO e se il cuore le battesse forte: “Sì, ho dovuto dimenticare il break subito (quello sul 5-4, quando ha servito per il match) in quei momenti. Ma in generale è stata una sfida mentale e sono contenta di averla vinta”. Infine l’immancabile ringraziamento per il pubblico e per il suo coach, molto emozionato nei concitati frangenti finali dell’incontro: “Grazie ragazzi per il supporto. L’atmosfera è davvero incredibile. Il mio box era nervoso, alla fine del match. Ma sono felice, via amo tanto e voglio passare tanto tempo con voi. State tranquilli, è tutto a posto (ride)”.
(ha collaborato Cipriano Colonna)
ATP
ATP Shanghai: Fognini e Schwartzman tra le wild card
Il tennista ligure sarà il quinto italiano presente in tabellone, dopo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego

Dal 2 al 15 ottobre tornerà sotto ai riflettori il Rolex Shanghai Masters, penultimo appuntamento 1000 dell’anno, assente dal panorama tennistico da quasi un lustro. Infatti, l’ultima edizione risale al 2019 e il campione fu Danil Medvedev, che ai quarti di finale sconfisse proprio Fabio Fognini in due set.
Con un tabellone adeguatosi alle direttive ATP per quanto riguarda l’estensione, il torneo ha potuto concedere cinque wild card e una ci interessa da vicino. Dopo un periodo un po’ arduo a causa di un infortunio, del successivo rientro in campo nei Challenger e, infine, dell’esclusione dalla Coppa Davis, Fognini torna a giocare in un tabellone ATP e lo fa proprio a Shanghai con una wild card assegnatagli dagli organizzatori. Tenterà, dunque, di scalare ancora una volta la classifica, come d’altronde vorrà fare anche Diego Schwartzman, anche lui ex top ten che negli ultimi mesi non se la sta passando molto bene a livello di risultati.
Per quanto riguarda gli altri tre inviti, gli organizzatori hanno prevedibilmente concesso la corsia preferenziale a tre giocatori di casa: il primo è il giovanissimo classe 2005 Juncheng Shang, poi sarà presente il ventunenne Yunchaokete Bu, mentre per finire l’onore di esordire in un tabellone 1000 lo avrà anche Rigele Te, attualmente numero 494 al mondo. I primi due, invece, si trovano rispettivamente al 160esimo e al 187esimo scalino del ranking, e cercheranno senza alcun dubbio di onorare la wild card caricandosi con il pubblico di casa durante i loro match. Grande responsabilità, quindi, ma anche enorme occasione di brillare sotto le stelle della bandiera cinese.
ATP
ATP Astana: Shevchenko vince facile, Medjedovic sfrutta il ritiro di Djere
La WC di casa Mikhail Kukushkin non sfrutta un match point nel secondo set e si arrende a Borges. Prima vittoria da fidanzato per Alexander Shevchenko

Al via anche l’edizione 2023 dell’Astana Open, torneo che l’anno scorso vide alzare il trofeo a Novak Djokovic, che invece quest’anno ha preferito riposarsi e magari giocare a golf nel periodo pre Finals. I pochi match che si sono giocati nella prima giornata hanno visto sfidarsi il neofidanzato di Anastasia Potapova, Alexander Shevchenko, con l’olandese Botic van de Zandschulp non proprio nel suo miglior periodo di forma. Infatti, il n.85 ATP ha sempre mantenuto il controllo del match, imponendosi per 6-4 6-3 in un’ora e trentotto minuti, nei quali ha performato leggermente meglio dell’avversario sia in risposta che al servizio.
Dettagli che gli hanno permesso di vincere il primo scontro diretto con l’avversario – tornando al successo in una partita di un main draw ATP dopo quasi due mesi, ossia dal 500 di Washington – e di accedere al secondo turno, dove se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic. Quest’ultimo ha sfruttato il ritiro del connazionale Laslo Djere, quando il primo era sopra 6-3 2-1 nel punteggio, per passare il turno e onorare la WC ricevuta, proprio come ha fatto Shevchenko.
Più intenso ma anche più infelice alla fine dei conti è stato l’incontro tra il beniamino di casa – sempre WC – Mikhail Kukushkin e il portoghese Nuno Borges, opposti in campo per la prima volta l’uno contro l’altro. È da tempo ormai che il tennista kazako ex n.39 al mondo si dedica principalmente al circuito Challenger, ma nonostante questo il giocatore portoghese ci ha messo quasi tre ore per arrivare al successo, che ha ottenuto con lo score di 5-7 7-6(6) 6-4.
Il 36enne russo, naturalizzato kazako, nel tie-break del secondo parziale era arrivato a match point, ma non è riuscito a chiudere lasciando così il passo al suo avversario, che nel terzo set gli ha strappato il servizio in apertura mantenendo poi il break fino alla fine. Per Borges sfida al secondo turno contro il vincente del match Korda-Popyrin.
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ITIA: sospeso Madaras, il tennista dei record nel circuito ITF
L’Agenzia anticorruzione del tennis ha confermato la sospensione provvisoria del giocatore svedese numero 220 ATP, che avrebbe dovuto essere un avversario degli azzurri in Coppa Davis a Bologna

Non esattamente l’età dell’oro per quanto riguarda il tennis svedese. Negli ultimi mesi lo sport della racchetta ha visto da quelle parti un brusco cambiamento, avviato in primis dal numero uno Mikael Ymer. Come si sa, dopo la sospensione del tennista svedese che aveva mancato, secondo l’ITIA, i tre controlli antidoping con conseguente interruzione istantanea dalle competizioni, l’ex 50 al mondo ha deciso di ritirarsi dal tennis lasciando tutti di sasso. Poi, nella parentesi Coppa Davis la nazionale traghettata dal fratello di Mikael, Elias, non ha certamente brillato in quel di Bologna, dove è arrivata con la squadra meno attrezzata di tutti ed è sprofondata malamente in fondo alla classifica, arrivando quindi quarta nel girone.
Ora, invece, un altro tennista svedese deve fare i conti con l’ITIA (International Tennis Integrity Agency), e si tratta dell’attuale numero 220 al mondo (ex 191) Dragos Nicolae Madaras. Il mancino rumeno, naturalizzato svedese, è stato protagonista di un’annata da record che l’ha visto come leader indiscusso del circuito ITF. Infatti, Madaras è diventato il primo tennista della storia a trionfare in ben dieci tornei Futures nello stesso anno e ci è riuscito con l’ultimo titolo nel mese di luglio, quindi poco dopo metà stagione. Dichiarato come un obiettivo di quest’anno, il giocatore svedese aveva aperto il 2023 vincendo quattro titoli consecutivi con ben ventuno successi filati, che l’hanno condotto partita dopo partita a un’impressionante cifra di, appunto, dieci allori, sessantasette vittorie e solo cinque sconfitte. Inoltre, quest’anno ha partecipato per la prima volta a uno Slam, Wimbledon, dove è riuscito a superare un turno nel tabellone cadetto. Come ciliegina sulla torta, Madaras era perdipiù stato convocato per la Coppa Davis a Bologna ma, infine, non vi ha preso parte. E chissà perché…
Una stagione più che positiva, dunque, per il ventiseienne svedese, salvo il fatto che dal 17 agosto gli è stato vietato di partecipare ai tornei professionistici per “non aver ottemperato a una richiesta”, recita il TACP – Tennis Anti Corruption Program – in riferimento al suo caso. Una sospensione provvisoria, però, che attende accertamenti dall’ITIA. Il giocatore ha già provveduto a presentare ricorso contro il provvedimento, ma il 22 settembre è stata respinta, ed è questo il motivo per cui nel frattempo non ha potuto – e per ora non potrà – presenziare in Coppa Davis e nemmeno in qualunque altro torneo approvato dagli organi di governo dello sport. Rimaniamo quindi attesa di un’eventuale sentenza per ulteriori novità sul caso Madaras.
