WTA Birmingham: Halep sul velluto nell'esordio contro Tsurenko, ora ad attenderla Dart

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WTA Birmingham: Halep sul velluto nell’esordio contro Tsurenko, ora ad attenderla Dart

La testa di serie n. 2 del main-draw conferma l’assoluta maledizione dell’ucraina contro di lei: 8 match vinti su 8, un solo set portato a casa da Lesia su 18 disputati

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Simona Halep - Wimbledon 2019 (via Twitter, @wimbledon)
 

Parte bene la rincorsa di Simona Halep alla conquista della finale del Nature Valley Classic, torneo di categoria ‘250’ in corso di svolgimento a Birmingham, con una facile affermazione con il punteggio di 6-1 6-4 in quasi un’ora e venti di gioco (1h19 per la precisione) ai danni dell’ucraina Lesia Tsurenko. Dall’altra parte, andando a scorrere il bilancio degli head to head, ci si accorge che questo sull’erba della contea delle West Midlands era l’ottavo confronto tra le due giocatrici e che nei precedenti sette si è assistito ad un assoluto dominio dell’ex n. 1. Una saga che non hai mai avuto la possibilità di essere tale, visto il numero 0 nella casella vittorie dell’ucraina contro la rumena. Una superiorità schiacciante, che viene compresa nella totalità della sua mastodontica portata, osservando come l’ex n. 16 del circuito WTA abbia racimolato un solo set su 16 disputati contro la due volte campionessa Slam. Va evidenziato però, per gli amanti della statistica, che il loro primo duello in assoluto è andato in scena sul cemento austriaco di Linz dieci anni fa non si è concluso, poiché l’attuale n. 116 del ranking si ritirò dopo i primi tre game della partita.

CON LO SCONTRO ODIERNO, 3-0 SULL’ERBA NEGLI H2H – Ultima curiosità molto interessante, deducibile dagli scontri diretti; la costatazione che questa era la terza volta che si affrontavano sull’erba dopo il biennio 2013-2014. Si fronteggiarono nei quarti di ‘s-Hertogenbosh, dove Simona s’impose 6-3 6-1 in una settimana nella quale la cavalcata della 30enne di Costanza terminò con il successo finale – in quello che è tutt’ora l’unico torneo vinto sulla superfice erbosa, ad esclusione della vittoria di Wimbledon 2019 – e successivamente un anno dopo nel secondo round dell’All England Club con un altro trionfo rumeno per 6-4 al parziale decisivo. Partenza razzo per la n. 2 del tabellone principale, che si porta non senza faticare sul 3-0. E’ infatti costretta a dover annullare tre palle break nel primo gioco della partita. Scampato il pericolo, ha sfruttato il momento di flessione mentale dell’avversaria causato dalle chance mancate in apertura. La 33enne di Volodymyrec non è riuscita più a rialzarsi e a resettare le occasioni sprecate; così la campionessa dell’Open di Francia 2018 ha potuto mettere in ghiaccio il primo parziale centrando il doppio break di vantaggio nel sesto game, il quale è stato confermato nel turno di servizio immediatamente successivo per il 6-1 finale in 31 minuti.

Alla ripresa delle ostilità, questa volta la qualificata ucraina non è si è fatta sfuggire l’opportunità di strappare il servizio alla sua contendente di tre anni più giovane. Il 2-0 è stato però realmente solo fumo negli occhi, visto che è stato soltanto l’avvio di una girandola di break. (altri tre sino al 3-2 e servizio Halep). Dunque come detto in apertura è stata una vittoria molto agevole, quella della n. 20 delle classifiche; perché pur avendo corso il rischio di perdere subito in apertura di partita il servizio e nonostante abbia dovuto rimontare dal 3-1 nella seconda frazione, non ha mai dato la reale sensazione di poter lasciare per strada anche un solo set. Dal sesto gioco in poi, le battute si sono fatte impenetrabili sino al fatidico nono game. Sul 4-4 Tsurenko ha concesso un 15-40 a Simona, la quale in questi momenti decisivi non si fa trovare mai in preparata. Strappo centrato e subito confermato a 0 per il 6-4 (48 minuti la durata di questo parziale) conclusivo. Assolutamente significative le percentuali al servizio per la 30enne di Costanza: 62% di prime in campo, il 74% di efficacia; ma anche 4 ace. Bene allo stesso modo il rendimento sui salvataggi dei break point, 75%6/8 – e sulla concretizzazione delle chance avute in risposta, 71% 5/7. Su questo livello letteralmente tramortita Lesia: rispettivamente 29% e 25% per lei.

GLI ALTRI MATCH – Al prossimo turno per la tennista numero 2 del main-draw, ci sarà la britannica Harriet Dart (n. 106 WTA). La wild card di casa – giustiziera della nostra Camila Giorgi nel primo turno di Nottingham, la settimana scorsa, annullando anche match point – nell’esordio, ha superato una terraiola doc come la colombiana Camilia Osorio Serrano (n. 61 WTA) con lo score di 6-2 6-0 in 1h10 di match. Nell’altro incontro della parte bassa, al contrario, tutt’altro livello di partita e soprattutto di equilibrio della sfida: la statunitense Lauren Davis (n. 108 WTA) ha avuto la meglio con un doppio tie-break – 7-6(2) 7-6(5) – sulla slovena Kaja Juvan (n. 60 WTA) – il 21 maggio, la 21enne di Lubiana ha disputato la sua prima finale nel Tour maggiore, persa contro Angelique Kerber sulla terra rossa del WTA 250 di Strasburgo in poco più d due ore di gioco. Nella parte alta, invece, abbiamo assistito a due derby, seppur dal tono e dalla natura diversa; prima il derby balcanico con l’affermazione della ripescata serba Aleksandra Krunic (n. 103 WTA) – che ha usufruito del forfait della croata, ma di passaporto australiana Ajla Tomljanovic – sulla croata Petra Martic per 6-4 7-6(6) in oltre un’ora e quaranta di partita. Poi abbiamo ammirato la “stracittadina” tra due nobili decadute, oramai costrette a partire dalle quali: l’ex n. 10 Donna Vekic (n. 92 WTA), nonché giocatrice capace di raggiungere i quarti allo Us Open del 2019, ha sconfitto attraverso un doppio 6-4 in 1h25 la newyorkese ex n. 9 del mondo e due volte semifinalista Slam nel 2017 in Australia e nel Major casalingo; Coco Vandeweghe (n. 122 WTA).

Il tabellone completo

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