Berrettini sempre verde. E Sinner va con coach Cahill (Crivelli). Berrettini più forte anche del vento (Giammò). Nadal verso Wimbledon: "Ormai non zoppico più"(Palliggiano). Berrettini cresce. Caccia alla finale (Bertellino). Il senso di Matteo per l'erba (Martucci).

Rassegna stampa

Berrettini sempre verde. E Sinner va con coach Cahill (Crivelli). Berrettini più forte anche del vento (Giammò). Nadal verso Wimbledon: “Ormai non zoppico più”(Palliggiano). Berrettini cresce. Caccia alla finale (Bertellino). Il senso di Matteo per l’erba (Martucci).

La rassegna stampa del 18 giugno 2022

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Berrettini sempre verde. E Sinner va con coach Cahill (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

L’ottovolante su cui sale Berrettini è un’altra dimostrazione di assoluta padronanza dell’erba e delle sue insidie, nonché della capacità di spremere ciò che serve per vincere anche nelle giornate di vena altalenante. […]. Ma dopo l’andamento lento dell’avvio, con il 4-1 per il ragazzo del New Jersey, mai vincitore di una partita sull’erba in carriera prima di domenica, Berretto ritrova la vigoria fisica e sistema il mirino del servizio, tornando a dettare legge: gli appena 5 punti concessi (su 28) con la prima in tutta la partita gli aprono la strada per un’agevole discesa (6-4 6-2) verso l’ottava vittoria di fila al Queen’s dopo il trionfo del 2021, la 18° su 19 match sui prati nell’ultimo anno (unica sconfitta, la finale di Wimbledon contro Djokovic): «Non ho iniziato nel modo in cui volevo, ho subito un break in malo modo ma sapevo di poter recuperare. C’era molto vento e faceva molto caldo, la palla si muoveva molto e non era facile giocare. Sono rimasto presente e ho-sentito il mio gioco crescere game dopo game». Oggi in semifinale (ore 14, Sky e Supertennis) affronta l’olandese Van de Zandschulp, battuto al secondo turno di Wimbledon 12 mesi fa: con un successo, Matteo è certo di rimanere il numero uno italiano del ranking almeno fino alla fine dello Slam londinese, respingendo l’assalto di Sinner. Rivoluzione A proposito di Jannik: la rivoluzione tecnica iniziata a febbraio con l’ingaggio di Simone Vagnozzi come coach al posto di Riccardo Piatti, perfezionata nei giorni scorsi con l’ingresso nello staff di un nuovo preparatore atletico, Umberto Ferrara, e di un nuovo fisioterapista, Jerome Bianchi, risposta ai problemi fisici degli ultimi mesi, si completa con un botto a sorpresa. Ad affiancare Vagnozzi, che resta il capo del team, arriva infatti il tanto sbandierato supercoach di cui Sinner aveva parlato per la prima volta addirittura agli Australian Open, per poi tenerlo in sottofondo allontanando l’ipotesi di una qualsiasi collaborazione immediata. Si era parlato di Becker (prima dei guai giudiziari), di McEnroe, soprattutto di Magnus Norman, e invece la scelta è ricaduta su Darren Cahill, uno degli allenatori più esperti ed apprezzati del circuito, che è già ad Eastbourne a fianco del giovane talento azzurro che la settimana prossima nel torneo inglese farà il debutto stagionale sull’erba in avvicinamento a Wimbledon. Australiano, 56 anni, numero 22 del mondo da giocatore, Cahill ha un curriculum sensazionale, sublimato da due record agli antipodi: ha fatto di Lleyton Hewitt il più giovane numero uno della storia del tennis (a 19 anni) e poi ha riportato Agassi al vertice del ranking a 33 anni nel 2003, allora il più vecchio leader di sempre della dassifica. Ma in carriera ha seguito anche Murray, la Ivanovic, Verdasco, la Hantuchova, prima della proficua relazione tecnica con la Halep, pure lei approdata al numero uno mondiale. Dopo sei anni, si sono lasciati nel settembre del 2021 e quindi Cahill era libero da impegni. Molto empatico con i giocatori, i suoi insegnamenti seguono tre direttrici: preparazione fisica, percentuale di prime, gioco di volo. ll sacro graal di cui Sinner è alla ricerca per entrare definitivamente in paradiso.

Berrettini più forte anche del vento (Roland Giammò, Il Corriere dello Sport)

L’anno scorso sono arrivato qui con tanti match giocati sulla terra e in pieno ritmo. Ora lo sto acquisendo ma quest’anno ho più fame, sono stato fermo tanto tempo e ho tanta voglia di far bene: questo voglio, andare fino in fondo. Parola di Berrettini, campione in carica del Queen e giunto ieri a due partite dalla conferma del suo titolo. Il quarto contro Tommy Paul era di quelli che nascondevano diverse insidie, prima tra tutte la condizione con cui l’azzurro si sarebbe presentato in campo, reduce dalla faticosa vittoria ottenuta il giorno prima contro Kudla, la sesta consecutiva dal suo rientro in campo. Paul, che invece si era sbarazzato velocemente di Wawrinka e prima di lui di Shapovalox era prevedibile scendesse in campo avendo fiducia in se stesso; il 3-0 con cui si era portato in vantaggio nel primo set era parso l’ovvia conseguenza dei rispettivi stati di forma. […]. VENTO E SOLE. Vento e sole hanno infatti iniziato col confondergli le idee, e costretto a giocare in condizioni ancor più instabili, Paul non è più riuscito a trovare il feeling con il suo gioco. Ma é un calo, il suo, che da sola la meteorologia non spiega. Scrollatosi di dosso il torpore iniziale, Berrettini ieri è riuscito a ricongiungersi col suo gioco con un’armonia quasi del tutto priva di stecche. Il servizio ha ingranato in fretta regalandogli sicurezza nei game alla battuta e lucidità preziosa nei game di risposta. Il massimo dell’efficacia con il minimo dello sforzo, copione migliore davvero non si poteva sperare. «C’era molto vento ed era la prima volta che mi capitava di giocare in queste condizioni – ha spiegato Berrettini a fine match -. Non sono partito bene all’inizio ma mi sono scosso al momento giusto, sono riuscito a trovare la giusta energia e ho giocato meglio di lui nei momenti importanti. Un momento lungo, a giudicare dal parziale di 8 game a 2 messo a segno dall’italiano a cavallo dei due set, durante il quale l’azzurro ha dato sfogo a tutto il suo repertorio, concedendosi anche il secondo passante lungolinea di rovescio a una mano del suo torneo, un gesto che ieri ha strappato gli applausi di tutto il Centrale del Queen’s Club. Di fatto la partita è finita lì «Dopo aver vinto il primo set le mie armi hanno preso a funzionare sempre meglio mentre lui faceva sempre più fatica», ha sottolineato ancora l’azzurro, giunto alla sua 17a vittoria nelle ultime 18 partite giocate sull’erba. […]. «Sono un giocatore migliore, ho più esperienza, Wimbledon mi ha aiutato a gestire meglio le cose, ha chiosato infine Berrettini, atteso oggi in semifinale dall’olandese `Van De Zandschulp (n.29 ATP). Nel match vinto contro Davidovich-Fokina, tra i due terraioli, l’olandese, giunto alla sua terza vittoria nel torneo, è sembrato sempre più a suo agio sul verde ed è stato bravo a chiudere in crescendo e a qualificarsi anch’egli in poco più di un’ora. CAMILA. Sfumano invece i sogni di semifinale di Camila Giorgi. L’italiana nel WTA250 di Birmingham è stata battuta in due set dalla brasiliana Beatriz Haddad Maia (n.32 WTA). La sudamericana, ancora imbattuta quest’anno sull’erba, aveva iniziato la sua trasferta britannica vincendo il titolo a Nottingham una settimana fa. Eppure Giorgi si era portata avanti 3-0 nel primo set. Con tre break consecutivi Haddad Maia è riuscita invece a far girare l’inerzia del match dalla sua, e a nulla son poi valsi gli assalti con cui la n.26 del mondo ha cercato di rimpadronirsi di un match che alla vigilia sembrava essere molto più alla sua portata.

Nadal verso Wimbledon: “Ormai non zoppico più” (Davide Palliggiano, Il Corriere dello Sport)

L’avevamo visto zoppicare vistosamente dopo aver conquistato il 14° Roland Garros della sua straordinaria carriera, il suo 22° Slam. Rafa Nadal adesso ha un altro obiettivo nella testa fatta solo di pensieri positivi e vincenti: arrivare a Wimbledon. Magari anche vincerlo. […]. SENSAZIONI POSITIVE. Prima di comunicare le sue intenzioni, si era allenato un paio d’ore con l’amico e specialista dell’erba, Feliciano Lopez. Per tutta la settimana ha svolto intere sedute su superfici simili a quelle dell’All England Club, culla di Wimbledon. Insomma, il programma di recupero sta andando a gonfie vele e nei prossimi giorni sarà a Londra per continuare gli allenamenti e acclimatarsi. La sindrome di Müller Weiss, di cui soffre al piede sinistro, non è certamente scomparsa, ma il trattamento con radiofrequenze pulsate a cui si è sottoposto per due volte a Barcellona sta facendo effetto. «Sono stati giorni duri. Ho cominciato subito dopo il Roland Garros, non ho potuto riposare ma non avevo tempo da perdere. Noto già dei cambiamenti – ha ammesso Rafa – I dolori articolari sono diminuiti. Ho ancora qualche sensazione strana: il piede s’addormenta, a volte ho dei crampi, ma sono felice. Non zoppico più da una settimana». II programma è già stabilito: «La mia intenzione è quella di giocare a Wimbledon: manco da tre anni e sono emozionato. II trattamento e gli allenamenti che ho fatto mi danno speranze e non andrei in Inghilterra se non avessi buone sensazioni». IL PROGRAMMA. Nei prossimi giorni giocherà il “Giorgio Armani tennis Classic”, torneo d esibizione ad Hurlingham (21-26 giugno). Poi, dopo Wimbledon, farà una pausa prima di partecipare al Masters 1000 in Canada (5-14 agosto) e allo US Open (29 agosto-11 settembre). Dopo aver vinto in Australia e a Parigi, l’ipotesi Grande Slam è affascinante, anche se durante la sua carriera non c’è mai andato troppo vicino: «L’ultimo a riuscirci è stato Rod Laver nel 1969. È difficile pensare di potercela fare a 36 anni» ha ammesso Nadal, che nella conferenza di Maiorca s’è concesso anche un passaggio sulla sua vita privata, di cui non parla mai volentieri. «Se tutto va bene, diventerò padre. Non so come influenzerà la mia carriera perché non ho esperienza in materia, ma non mi aspetto che la paternità significhi un cambiamento nella mia vita professionale». La notizia della gravidanza di Mery Perello, moglie di Rafa, era stata anticipata qualche settimana fa dalla rivista “Hola”: il figlio, di cui Nadal non ha voluto anticipare il sesso, nascerà ad ottobre

Berrettini cresce. Caccia alla finale (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Un avvio in sordina quello di Matteo Berrettini nei quarti di finale del 500 ATP del Queen’s anche per via delle scorie accumulate nella battaglia di ottavi contro Kudla. Così un altro americano, Tommy Paul, n° 35 ATP, è volato sul 4-1 grazie ad un break centrato in apertura di frazione. L’azzurro ha dovuto ricalibrare il suo tennis in ragione del vento che ieri ha imperversato sui centrale. Una volta ritaratosi è risalito fino al 4-4 e ha piazzato il colpo definitivo al decimo gioco della prima frazione. Nella seconda un altro break in suo favore lo ha catapultato sul 4-1, quindi la chiusura perentoria sul6-2 con un ace a sigillo, ieri solo il terzo in tutto l’incontro. Berrettini ha così rimesso in parità il computo dei precedenti (1-1) ed è salito in semifinale dove oggi troverà, dalle 14 con diretta Sky e Supertennis l’olandese Van de Zandschulp, giocatore in crescita e temibile per la completezza del bagaglio tecnico e la potenza dei colpi, che sull’erba trovano ancora più efficacia. I due si sono incontrati una sola volta in carriera, nel 2° turno di Wimbledon 2021, con successo di Matteo in tre set. ll tennista “orange’, ieri a segno Contro l’iberico Davidovich Fokina, ha fatto registrare a inizio settimana il best ranking di n° 29 ATP, è classe 1995 e in stagione ha raggiunto il terzo turno sia agli Australian Open che al Roland Garros, centrando la finale nel 250 ATP di Monaco di Baviera. […]. Jannik Sinner intanto è stato visto in campo con Darren Cahill, ex coach di Simon a Halep e Andy Murray, a Eastboume. Potrebbe essere lui il rinforzo nello staff dell’altoatesino o si tratta di una collaborazione occasionale? La situazione è da monitorare. Ieri Rafael Nadal ha convocato una conferenza stampa al Maiorca Country Club nella quale ha fatto sapere che molto probabilmente giocherà a Wimbledon e sarà a Londra da lunedì prossimo. Il trattamento al piede cui si è sottop osto a Barcellona la scorsa settimana pare stia dando nuove sicurezze al 22 volte campione Slam: «Il dolore articolare è diminuito – ha detto “Rafa” – anche se non è una cosa risolutiva al 100% nell’immediato. Sono però riuscito ad allenarmi negli ultimi cinque giorni e il piede ha risposto bene. Non gioco sull’erba da tre anni e bisognerà avere un po’ di pazienza». Confermata anche la prossima paternità. Camila Giorgi è stata fermata nei quarti a Birmingham, dalla brasiliana Haddad Maia.

Il senso di Matteo per l’erba (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)

Alzi la mano chi aveva dei dubbi che, dopo aver vinto il Roland Garros con un piede solo, irridendo anche Djokovic, al secondo miracoloso trionfo stagionale dopo gli Australian Open, Lazzaro-Rafa Nadal non si sarebbe presentato lunedì a Londra. Per l’esibizione di Hurlingham, l’ultimo test prima di Wimbledon, non per rilanciare la caccia di altri Slam dopo i 22-record ma per puro amore dello sport, come sostiene lui. Alzi la mano chi – a cominciare proprio dal tennista che ci ha fatto amare l’erba – avrebbe mai pensato che Matteo Berrettini sarebbe arrivato agli ultimi straordinari risultati sul verde che lo candidano ulteriormente fra i primi tre favoriti ai Championships. NUMERI RECORD Al Queen’s, dov’è campione in carica, battendo anche Tommy Paul per 6-4 6-2 dopo un colpo d’acceleratore dall’1-4 iniziale, e qualificandosi per le semifinali contro Van De Zandschulp, l’allievo di sempre di Vincenzo Santopadre è arrivato a 18 partite vinte delle ultime 19 sulla superficie, con l’unica sconfitta negli ultimi due anni della storica finale di Wimbledon contro Novak Djokovic. E, con 31 vittorie e 6 sconfitte in carriera su questi campi, partendo dal torneo di Stoccarda del 2019, che ha appena rivinto, il numero 10 del mondo vanta un impressionante 29-3 (incluso il successo su Gunneswaran in Davis), con le 3 sconfitte in 3 anni subito contro Goffin e Federer nel 2019, e 12 mesi fa contro il numero 1 del mondo sotto il traguardo dei Championships. Così, il 26enne romano, a oggi, ha la percentuale complessiva dell’83,8%, terzo migliore tra i giocatori in attività dietro Roger Federer (87%) e Novak Djokovic (85%), come Andy Murray (83%). ALTRE ARMI […]. «Non ho iniziato come avrei voluto», ha ammesso Berrettini dopo lo sconcertante 0-3 contro Paul. A corto di match dopo 84 giorni lontano dal Tour per l’operazione alla mano destra, disturbato «un po’ dal caldo e un po’ dal tanto vento», non ha avuto lo stesso contributo decisivo dalla sua arma paralizzante dopo i 21 ace contro Evans e i 22 contro Kudla, il terzo di giornata l’ha messo giù solo sul match point. «Ma sono stato lì a lottare, il mio gioco è cresciuto game dietro game e sono riuscito a trovare la giusta dimensione». Così, dall’1-4, ha infilato 10 prime di servizio consecutive, insistendo con attenzione e precisione sul debole dritto dell’americano, chiudendo il primo set conl’88% di prime, dando quindi una sterzata decisiva al match con un parziale di 9-0 e tenendo costantemente sotto pressione l’avversario. Oltre a risparmiare energie rimanendo in campo un’ora e un quarto. «La prossima settimana spero di riposare poi spero di fare anche meglio dello scorso anno ai Championships». Oggi (diretta Supertennistv alle 14) ritrova il 29 del mondo, il gran battitore olandese Botic Van De Zandschulp (6-2 6-4 a Davidovich Fokina), che ha battuto in 3 set nel 2` turno di Wimbledon 2021; nell’altra semifinale: Krajinovic-Cilic. Ad Halle, semifinali Medvedev-Otte e Kyrgios-Hurkacz. Nei quarti donne di Birmingham, Camila Giorgi (n. 26 del mondo) cede 6-3 6-2 alla brasiliana Haddad Maya (32), neo campionessa a Nottingham, che aveva recuperato in giornata anche il match sospeso giovedì.

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