Wimbledon, Swiatek non convince ma fa un altro passo nella storia: 37 vittorie di fila come Hingis

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Wimbledon, Swiatek non convince ma fa un altro passo nella storia: 37 vittorie di fila come Hingis

La numero uno gioca molto male nei primi due set. Poi trova la forza per superare Pattinama Kerkhove

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Iga Swiatek – Wimbledon 2022 (foto via Twitter @Wimbledon)
 

[1] I. Swiatek b. L. Pattinama Kerkhove 6-4 4-6 6-3

Nessuna meglio di lei dal 1990, quando Steffi Graf si fermò a 66. Iga Swiatek ha eguagliato il record di 37 vittorie consecutive di Martina Hingis, capace di arrivare a questa quota nel 1997. Eppure, la giornata odierna lascerà una sensazione agrodolce alla giocatrice polacca che ha giocato probabilmente la peggior partita dell’anno. Di sicuro è stata la peggiore delle 37 vinte da febbraio. Ha infatti impiegato tre set per venire a capo della numero 138 del mondo Pattinama Kerkhove, che in carriera ha vinto solo sette partite nel circuito maggiore ed è entrata in tabellone come lucky loser. In particolare nei primi due parziali, Swiatek ha colpito spesso fuori tempo il dritto: complici di questa situazione il vento e una superficie che Iga deve ancora assimilare. Già il prossimo match contro Cornet servirà per capire se si è trattato di una giornata no o se il suo gioco ha bisogno di alcune modifiche per rendere al meglio sull’erba.

IL MATCH – C’è una lucky loser numero 138 del mondo tra Iga Swiatek e la posa di un altro mattoncino nella torre che sta erigendo la polacca per raggiungere l’olimpo del tennis femminile. Il Court no. 1 ospita la numero 1 del ranking che affronta l’olandese Lesley Pattinama Kerkhove, reduce dalla seconda vittoria in carriera in uno Slam. Sarà la pressione derivante dalla striscia di imbattibilità o l’eccessiva tranquillità per un’avversaria sulla carta poco ostica, sarà per la superficie ancora poco conosciuta, in ogni caso Iga parte male. È fallosa con il dritto e soffre sulla diagonale di rovescio con l’olandese che mette in campo il piglio tipico di chi non ha nulla da perdere e ha già “vinto” il proprio torneo. Nel terzo gioco, allora, Swiatek subisce il primo break del torneo. La polacca si rende subito conto di dover essere più aggressiva e scaglia quindi un paio di risposte di rovescio che lasciano ferma Pattinama. Sulla seconda palla per il contro break, la minaccia di un nuovo vincente induce al doppio fallo la giocatrice olandese.

Iga, però, non riesce a sciogliersi e spesso non fa in tempo ad organizzare il colpo in uscita dal servizio, sorpresa dalla costante profondità dell’olandese: Kerkhove risponde infatti con i piedi sulla linea e sulle seconde dell’avversaria fa quasi sempre il punto. Arriva così un nuovo break, complice anche una scivolata della polacca (non a caso proprio dopo il servizio). Questa volta l’olandese conferma il break e Iga inizia a verbalizzare la sua frustrazione. Pattinama sta infatti giocando indubbiamente un buon match, ma questa non è la Swiatek che abbiamo conosciuto. Nell’ottavo gioco Iga torna per qualche minuto in sé facendo male con risposta e rovescio incrociato e rientra nel set. La spinta di Lesley si affievolisce, la sua prima scompare e allora alla polacca è sufficiente sbagliare meno per portare a casa il primo parziale sul 6-4.

Il copione in questi casi prevederebbe che la più forte prenda il largo e la sfavorita possa fare ben poco. Tuttavia, le difficoltà di Iga non vengono meno e pongono dubbi sulla sua capacità di adattarsi all’erba. La palla proveniente dai colpi piatti dell’olandese schizza e in più di un’occasione ciò non le fa trovare il tempo giusto per aggredire la palla come vorrebbe. Pattinama gioca anche un paio di bei rovesci stretti che la tengono nel match. Swiatek passa dalle imprecazioni ai sorrisi ironici dopo gli errori, ormai rassegnata all’idea di essere in giornata no e di dover giocare punto su punto per far sua questa partita.

L’olandese, allora, ci crede e nel settimo gioco torna ad avere palle break e grazie a un nastro orange si porta avanti sul 4-3 e servizio. Nonostante Pattinama non faccia mai – letteralmente – il punto con la seconda (e i doppi falli non manchino), la polacca torna a sbagliare anche palle per lei semplici. Commette anche errori dettati dalla mancanza di lucidità, come quando ha una palla break ma si ferma nel corso dello scambio per chiamare un challenge che la smentisce malamente (nel frattempo Lesley – probabilmente non accortasi di nulla – aveva anche sbagliato). Kerkhove si trova così a servire per andare al terzo e pur tremando un po’ chiude il parziale grazie anche ai dritti scentrati di Iga.

Il set decisivo si apre con due palle break consecutive per l’olandese. Il rovescio e il servizio di Iga, però, a sprazzi tornano a funzionare e così la polacca si salva. Ma la continuità di rendimento rimane per il momento un miraggio e Pattinama non ha bisogno di miracoli per tenere il match in equilibrio. Almeno fino a quando Swiatek dimentica di essere sull’erba ed effettua un passante di rovescio – mal valutato da Kerkhove che non gioca la volée – producendosi in una scivolata molto terraiola. Nello stesso game – il migliore della sua partita – Iga mette a segno anche altri due vincenti che ricordano le ragioni alla base della sua striscia di imbattibilità: è quindi break sul 3-1, che si trasforma presto in 4-1. Sebbene ancora lontana dalle sue potenzialità, la numero uno del mondo si è sbloccata e riesce a conservare il vantaggio senza troppi problemi. Dopo due ore e cinque minuti (solo in 6 delle precedenti 36 vittorie era dovuta ricorrere alla terza ora di gioco) può quindi tirare un grosso sospiro di sollievo: è 6-4 4-6 6-3.

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