ATP Amburgo: Alcaraz in scioltezza “sbrana” Khachanov, Cerundolo non si ferma più e Karatsev deve ancora cedere

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ATP Amburgo: Alcaraz in scioltezza “sbrana” Khachanov, Cerundolo non si ferma più e Karatsev deve ancora cedere

Lo spagnolo dopo aver rischiato nei primi turni, non ha problemi contro il russo: sesta semifinale stagionale per lui. Francisco è sulla nuvola della racchetta, ci si augura che Musetti la sgonfi

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Carlos Alcaraz - Amburgo 2022 (foto Twitter @atptour)
 

Nel terzo quarto di finale in programma all’Hamburg European Open, la prima testa di serie del tabellone Carlos Alcaraz ha staccato il pass per la semifinale, strapazzando con una prestazione maiuscola il n. 7 del seeding Karen Khachanov. Il 19enne murciano, dopo aver sofferto nei primi turni il cambio di superficie – come gli era accaduto anche nel passaggio da Miami a Montecarlo, con il sonoro ko subito per mano di Korda – ha infatti lasciato per strada solamente due game, chiudendo la pratica con tanto di bagel in poco più di un’ora di gioco con lo score di 6-0 6-2. Per Carlitos quello di domani sarà il sesto penultimo atto del 2022, il decimo complessivo in carriera. In quattro delle precedenti cinque occasioni in cui in stagione ha raggiunto la semifinale, ha poi alzato il titolo. L’unica eccezione è rappresentata dalla ventosissima partita contro Rafa Nadal, nel deserto californiano di Indian Wells. Match che allo spagnolo, pur vincendolo, costò un infortunio da stress alle costole con conseguenti tre mesi di stop.

CARLITOS SCHIACCIANTE CONTRO UN AVVERSARIO DISARMATO – L’affermazione del n. 6 del mondo sul 26enne moscovita, conferma la superiorità schiacciante da parte del baby fenomeno iberico nel confronto tecnico con il campione di Parigi Bercy 2018. Un divario che era parso già netto nel loro primo scontro, andato in scena poco più di un mese fa sulla terra parigina. Agli ottavi di finale il risultato recitò 6-1 6-4 6-4 in favore del vincitore del Masters 1000 della Florida, fornendo delle sensazioni molto chiare sull’impossibilità del russo di scardinare il gioco dell’Alcatraz delle Furie Rosse. Anche nel duello sul rosso della cornice anseatica, l’andamento del match ha rispecchiato le medesime partiture tattiche ascoltate in tutta la loro melodiosità nella città dell’amore. Melodie ovviamente tutte di stampo spagnolo, con il giocatore di El Palmar che ha letteralmente surclassato il suo avversario impartendogli la cosiddetta “lezione”.

Dopo il bagel senza storia, che ha aperto le danze, il n. 26 ATP è stato in grado quantomeno di reggere un po’ di più l’onda d’urto furibonda della tempesta murciana. Per la precisione sino al sesto game della seconda frazione, quando Karen non ha saputo cogliere l’unica possibilità di break avuta in tutto l’incontro. Una chance che avrebbe ristabilito immediatamente la parità, dopo che nel gioco precedente Alcaraz aveva centrato l’allungo anche nel secondo set, arrivato successivamente ad un inizio di frazione più regolare rispetto al resto della partita. Ebbene, se in giornate come queste, quando dall’altra parte del campo l’indomita trance agonistica non cenna minimamente a scemare, e anzi aumenta la propria intensità con il passare dei minuti; beh il tennista che ha subito l’aggressività altrui in modo incessante non può permettersi di sciupare l’unica possibilità avuta a disposizione, altrimenti non potrà neanche giocarsi al rush finale la conquista di un terzo e conclusivo set. Numeri eccellenti in battuta per Carlos: 74% di prime in campo, il 71% di realizzazione e per non farsi mancare nulla un ottimo 73% (8/11) di trasformazione con la seconda a dimostrazione dell’eccezionale efficacia del suo kick, che specie su questa superficie è letale. La medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Tokyo però ci ha messo del suo, nel supportare al meglio lo spettacolo balistico del n. 3 della Race verso Torino, con una performance assolutamente deficitaria con la seconda di servizio: un inaccettabile 14% (2/14). Mentre l’ex. 8 del ranking si consola con un torneo comunque ben disputato, dove ha buttato fuori anche il Fogna nazionale, Carlos dal canto suo è pronto a continuare la corsa verso il quinto titolo stagionale, il terzo in un appuntamento di categoria ‘500’ dopo quelli già ottenuti – sempre sul mattone tritato – a Rio ed in patria a Barcellona.

In apertura di giornata, invece, abbiamo assistito all’ottava meraviglia di Francisco Cerundolo. Il 23enne di Buenos Aires è senza ombra di dubbio nel momento più brillante della carriera, e guardando l’anagrafe i margini di miglioramento per poter ambire ad un futuro ancor più roseo e condito da un numero di soddisfazioni sempre maggiore non è per nulla utopia. Dopo il successo trionfante nella Scandinavia svedese, giunto grazie alla vittoria nella stracittadina tra bonarensi, il fratello maggiore di Juan Manuel ha dato seguito al primo alloro nel circuito maggiore ottenendo la seconda semifinale consecutiva. La sua vittima è stata ancora una volta il russo Aslan Karatsev, dopo averlo già estromesso a Bastad nei quarti di finali, il neo Top 30 albiceleste si è ripetuto sempre allo stesso punto della settimana. In questa circostanza, il semifinalista dell’Open d’Australia 2021 si è tolto almeno lo sfizio di portare l’argentino al terzo.

ASLAN FA SOFFRIRE L’ARGENTINO, MA ANCORA UNA VOLTA ESCE A MANI VUOTE – Ma alla fine, nonostante una battaglia di quasi due ore e mezza, il n. 37 delle classifiche si è arreso per 6-3 4-6 7-6(4). Un match che poteva concludersi anche in maniera più agevole per Cerundolo, visto che nel secondo set era avanti 4-1 prima di cedere la frazione con un filotto di cinque giochi a zero a favore del russo. Al contrario, l’avvio del parziale finale rappresenta invece un rammarico proprio per l’ex top 15 di Vladikavkaz. Aslan è infatti volato sul 3-1, con anche due palle break per il doppio vantaggio. Sfumato lo strappo pesante ha restituito l’unico break in suo possesso, per poi salire di nuovo al comando e tremare al momento di mettere in ghiaccio il set. Le troppe occasioni mancate, si sono riversate sulle spalle del russo come un macigno insostenibile, che lo ha costretto ad arrendersi per 7 punti a 4. La vera differenza nel match è stata dettata dalla capacità di concretizzare i break point avuti: l’83% per il sudamericano contro il 50% del russo, su un totale di possibilità complessive analogo. Ora Francisco non ha la minima intenzione di fermarsi, ma il nostro “Muso” ha cattive – per lui -intenzioni: vuole la prima semifinale in stagione. Vedremo chi la spunterà.

Il tabellone completo dell’ATP di Amburgo

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