Al Challenger di Cordenons sono quattro gli italiani che approdano ai quarti di finale

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Al Challenger di Cordenons sono quattro gli italiani che approdano ai quarti di finale

Vavassori, Arnaldi, Bellucci e Pellegrino propongono un’altra puntata del magic moment del tennis italiano

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Andrea Pellegrino - ATP Challenger Roma 2021 (via Twitter, @ATPChallenger)
 

Cambiano i nomi ma il tennis italiano continua a proporre nuovi volti e nuove storie sul palcoscenico del grande tennis. Al Challenger 80 di Cordenons l’impresa è quella di Andrea Pellegrino che, reduce da un periodo di alti e bassi dopo l’impresa di Vicenza, riesce a battere la prima testa di serie, quel Laslo Djere che non è mai stato tenero coi tennisti italiani (chiedere a Musetti per referenze). Partita complicata che l’azzurro ha fatto sua col punteggio di 6-2 5-7 6-1. Adesso troverà ad aspettarlo il vincente tra Gulbis e Muller, con il conforto del nuovo best ranking (che al momento dovrebbe essere al n.164 ATP).

Accede ai quarti anche Mattia Bellucci che non lascia chance né a Camilo Ugo Carabelli (6-2 6-4) né a Damir Dzumhur (6-2 6-1), raggiungendo un traguardo che all’inizio di questa straordinaria stagione (48 vittorie e solo 15 sconfitte) era difficile ipotizzare. Come era difficile immaginare la continuità di rendimento che sta mettendo in mostra il sanremese Mattia Arnaldi che ha prima eliminato un Flavio Cobolli in fase di ripiegamento e poi ha inflitto un netto 6-0 6-3 all’argentino Andrea Collarini.

Nei quarti Bellucci sarà protagonista di un derby crudelissimo contro Andrea Vavassori che, da parte sua, ha regolato il forte portoghese Joao Domingues (n.316 ATP che ha superato le qualificazioni) con un doppio tie-break. Il torinese è stato bravissimo a gestire i momenti di difficoltà che non sono certo mancati. Soprattutto in un primo set dove i servizi hanno ballato parecchio (quattro break a testa) e sul 5-6 si è trovato a dover fronteggiare due set point, salvati i quali si è poi aggrappato al tie-break, portandolo a casa 8-6, non senza difficoltà. Copione non dissimile nel secondo parziale in cui, sempre sul 5-6, Domingues ha un altro set point su cui il piemontese batte bene ma incespica mentre scende a rete. Per sua fortuna il passante del portoghese è maldestro e finisce fuori. E il secondo tie-break avrà ancora meno storia del primo. Con questo risultato Andrea abbatte il muro dei top 200.

Al Challenger 80 di Liberec (Repubblica Ceca, terra battuta) c’era un solo italiano in tabellone: Lorenzo Giustino che segue spesso percorsi eccentrici rispetto ai suoi colleghi e connazionali. Sarà forse il retaggio della sua adolescenza trascorsa in Spagna, sarà una questione di carattere, comunque sia Liberec non ha detto bene al tennista napoletano che si è fatto sorprendere all’esordio dal qualificato Sumit Nagal (n.552 ATP) col punteggio di 6-3 2-6 7-6(3). Il tennista indiano non ha fatto niente di straordinario (cosa del resto che mai gli è riuscita in carriera), lasciando che fosse l’azzurro a mettersi nei guai con le sue mani con i suoi 10 doppi falli e i sei break concessi. Ai quarti di finale accedono ben tre cechi e uno slovacco, insomma il torneo è roba loro. Soprattutto se consideriamo che Jiri Lehecka (n.65 ATP e prima testa di serie) e Tomas Machac (n.149 ATP) sono molto probabilmente i grandi favoriti del torneo, a meno che il portoghese Nuno Borges (n.106 ATP), reduce da un momento non particolarmente brillante, non stia preparando una delle sue sorprese come quando in aprile trionfò al Challenger di Barletta.

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