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ATP Washington: il cuore e il fisico di Evans abbattono Fritz, Nishioka sorprende Khachanov. Prosegue il sogno di Ymer
L’americano Taylor Fritz, dopo la rimonta subita, si ritira a metà del terzo. Il giapponese e lo svedese sorridono e continuano a stupire nella capitale USA

Il redivivo tennis americano, proprio nella sua capitale, nel torneo di preparazione a uno dei mesi più intensi dell’anno (in meno di 40 giorni Open del Canada, Cincinnati e US Open, due 1000 e uno Slam), perde il proprio n.1 Taylor Fritz, che aveva ben iniziato la partita, per essere poi costretto a ritirarsi e a favorire il passaggio al turno successivo di Daniel Evans. 3-6 7(8)-6 4-1 al momento del ritiro (e dunque finale) il punteggio a favore del n.40 al mondo, che ci ha messo un gran cuore nel non arrendersi, venendo aiutato dal destino per arrivare al suo quinto quarto di finale a livello 500 (record di 2-2, l’ultimo perso al Queen’s 2021 contro Berrettini). Le speranze degli americani, visti i recenti risultati e la propensione al cemento, erano ben riposte in Fritz, che però probabilmente ha preferito prevenire ritirandosi, in vista dei tanti impegni importanti da lunedì (inizio del 1000 di Montreal) in calendario.
Il match – non si fa attendere il break per l’americano, a segno già nel quarto game per mettere la freccia sui tagli di Evans, che da fondo ha un ritmo troppo più basso per tenere le accelerazioni del n.1 d’America. Vende però cara la pelle Dan, che nonostante un brutto passaggio a vuoto che gli costa il doppio break, subito si mostra aggressivo e radente alla rete in risposta, mettendo in difficoltà le lunghe leve di Fritz, costretto quantomeno a rimandare la conquista del primo set. Ma, come pronosticabile, seppur con qualche singhiozzo in più del necessario, la terza forza del seeding sfrutta un servizio da serata di gala (solo due punti persi con la prima) per mettere in cascina un primo set non esattamente perfetto dal punto di vista tecnico-tattico, ma in cui ha saputo reggere e controbattere gli slice e le variazioni di Evans, anch’egli non impeccabile.
Il tabellone completo dell’ATP 500 Washington
Il secondo set prosegue il discorso aperto nel primo: Evans regala qualcosa di troppo, manca colpevolmente sulla seconda, e Fritz ne può facilmente approfittare rispondendo bene e spingendo per portare subito a casa il break. Il parziale sembra scorrere veloce sui binari dei servizi eppure, come un fulmine a ciel sereno, l’ottavo game spariglia completamente le carte in tavola, regalando un importante contro-break alla tds n.16, che trova la giusta dimensione in risposta e, approfittando di un paio di gentili omaggi di Fritz rimette in piedi una partita che appariva ormai quasi compromessa. L’inglese ha alzato sensibilmente il suo livello, ora attacca molto più spesso la rete e trova incisività con la prima. Pesa enormemente questo “upgrade” del gioco per Evans, che forza il tie-break, giocato a ritmi elevati, di qualità, in cui annulla anche un match point a Fritz, che, un po’ per frustrazione pensando alle occasioni sprecate, un po’ per affanno, affossa in rete un gravissimo dritto sul set point per il suo avversario, regalandogli un insperato set decisivo.
Il terzo set inizia senza padrone, con Fritz che, pur regalando il break nel game d’apertura, subito se lo va a riprendere causa uno scambio di gentilezze di Evans; chi serve la fa da protagonista (in negativo). Ma le montagne russe sono solo al primo sali scendi, poiché il n.13 al mondo, anche accusando qualche problema fisico, si fa ristrappare il servizio dall’inglese, che non deve far altro che esultare. Ma appare troppo in difficoltà Taylor e, infatti, dopo aver subito il doppio break, getta definitivamente la spugna e si ritira, non avendo proprio le forze per proseguire. Rimangono i meriti per Evans in ogni caso, che ha saputo crederci fino alla fine, e anche quando a un punto dalla sconfitta, o sotto di un set e un break, è sempre rimasto attaccato giocandosela a viso aperto, ricevendo gli omaggi degli dei del tennis, che gli regalano un quarto di finale che mancava da inizio anno a Sidney (vinto su Cressy).
Suo avversario sarà il protagonista della partita di apertura della giornata: Yoshihito Nishioka, che battendo per 7-6(2) 7-6(1) Karen Khachanov, n.24 al mondo e settima testa di serie, mette a segno il terzo upset del proprio torneo dopo Brooksby e De Minaur. Il giapponese, n.96 del mondo, sin da subito tiene bene il campo e impedisce al russo di alzare il ritmo e trovare le sue vertiginose accelerazioni. E così il primo set, da quasi un’ora e mezza, trascorre liscio con palle break solo in due game (tra cui il primo), ma nessuna sfruttata, ed è vinto al tie-break proprio da un Nishioka che per strada si è anche fatto annullare quattro set point, ma è stato più costante e ha saputo tenere botta dall’inizio alla fine. Una tattica sempre giusta da usare, così da spazientire ed innervosire il n.7 del seeding che, come suo solito, fa e disfa con le sue mani, alternando pesantissimi e prodigiosi vincenti a grossolani non forzati.
Il secondo set si apre con una piega diversa per poi mantenere la stessa trama: Khachanov è stato ad un passo dal 5-1 e servizio, per poi ritrovarsi ad annullare due palle break che avrebbero mandato il giapponese a servire per il match. Il parziale è nettamente più godibile, si sviluppa tra buone giocate, più costanti del russo e un piccolo calo di Nishioka, che quando riesce però a trovare il suo gioco mette in seria difficoltà il suo avversario, costringendolo agli straordinari. E proprio così vanno a finire le cose anche nel tie-break del secondo set, di nuovo a senso unico in favore del giapponese che, contando sulla sua vena e sulla propensione di Khachanov all’errore per forzare sempre più del dovuto, porta a casa il secondo quarto di finale dell’anno (sempre in un 500, ad Acapulco perse contro Medvedev), chiudendo con percentuali di resa ottime sia di prima che di seconda, e un solo break subito.
L’ottavo delle grandi occasioni, quello dell’ultimo spicchio di tabellone (che era presidiato da Hurkacz), va a colui che più è sorprendente ritrovare così avanti in un torneo di livello 500 (non a caso è il primo quarto di finale a queste altezze): Mikael Ymer. Il più piccolo dei fratelli svedesi, nel derby nordico, ha battuto il ben più quotato Emil Ruusuvuori (anche lui, dopo Murray e Karatsev, miete un’altra vittima da sfavorito), un amante del duro, con il punteggio di 6-4 6(3)-7 6-4, raggiungendo il sesto quarto di finale della carriera, tra l’altro dal 19 luglio 2021 in poi, nonché quarto sul cemento. Quasi tre ore di tennis intenso, generoso, sono state mostrate sui bollenti campi del Citi Open, con il finlandese che difficilmente stanotte dormirà sonni tranquilli: per due volte nel terzo è stato in vantaggio di un break, portandosi avanti addirittura 3-1. Lì bravo Ymer a non demordere, a giocare come sa, bene da fondo e difendendo tutto, così da cavalcare la tensione di Ruusuvuori. Non perfetto nel gestire la sua a dirla tutta, subendo il contro-break al momento di servire per il match; ma è quantomeno bravo a rimanere concentrato e recuperarlo subito dopo, per raggiungere il miglior risultato della carriera, infilando 5 degli ultimi 6 game.
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Il ritorno di Nadal sulla terra rossa: dopo Montecarlo giocherà anche a Barcellona. David Ferrer: “Si sta allenando cinque volte a settimana”
Presentata la 70esima edizione del Trofeo Conde de Godò a Barcellona; Ferrer svela due nuovi partecipanti: Medvedev e Nadal

A pochi giorni dalla notizia che rivelava il ritorno in campo di Rafael Nadal all’ATP Master 1000 di Montecarlo, ne arriva un’altra. Il 22 volte vincitore di Grandi Slam ha deciso di confermare la sua presenza anche al torneo Barcelona Open Banc Sabadell, in programma dal 15 al 23 aprile. Lo ha annunciato il direttore del Real Club de Tenis, David Ferrer, durante la presentazione della 70esima edizione del Trofeo Conde de Godò. Un tabellone davvero d’eccezione quello di quest’anno che oltre ad avere il nome del maiorchino più forte della storia, vanta altri nomi importanti: Carlos Alcaraz, campione uscente di Indian Wells, Casper Ruud, Stefanos Tsitsipas, il nostro Jannik Sinner e tanti altri.
Tra loro anche il russo finalista di Indian wells, Daniil Medvedev, sul quale il direttore Ferrer ha voluto spendere qualche parola in più: “Non è stato facile inserirlo perché avevamo la lista ormai praticamente chiusa. Però apprezziamo molto che abbia deciso di venire in un momento dove sta già vincendo tanto”. Entusiasta David Ferrer di poter comunicare al pubblico, dopo aver parlato con Carlos Costa (rappresentante delle baleari) che Nadal sembra essere in ottima forma e pronto per il rientro: “Si sta allenando cinque volte a settimane, ricomincerà da Montecarlo e poi verrà qui. Gli auguro personalmente che sia la miglior stagione possibile sulla terra”.
E proprio dall’Academy di Rafa Nadal, arrivano dei video del campione maiorchino in campo. La grinta sembra quella di sempre.
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Credit Suisse, la grande crisi della banca elvetica minaccia la partnership con Federer
A rischio l’accordo di 10 milioni l’anno tra Federer e Credit Suisse: Roger continuerà a “salutare” i viaggiatori dell’aeroporto di Kloten?

Da Federer al calcio, la crisi di Credit Suisse investe il mondo dello sport svizzero. Il crollo del colosso bancario svizzero crea scompiglio tra i milioni di risparmiatori e le principali discipline sportive a cominciare dal calcio. Credit Suisse è diventato title sponsor tra gli altri anche della Super League svizzera, la massima divisione del paese.
Ma non c’è solo il calcio, anzi. Il quotidiano tedesco “Blick” si chiede se Federer continuerà a essere testimonial di Credit Suisse. Uno degli sportivi più importanti della storia dello sport vantava un accordo di circa 10 milioni di euro all’anno prima di appendere la racchetta al chiodo. La cifra sarebbe rimasta la stessa con l’immagine di Federer appare all’aeroporto di Kloten, e non solo, per salutare i passeggeri in arrivo con al fianco il logo dell’istituto di credito a un passo dal fallimento. Inoltre, il legame con Federer ha portato la banca a sponsorizzare anche la Laver Cup, ideata dallo stesso ex tennista. E adesso che succede? Il quotidiano tedesco ironizza chiedendosi se Federer continuerà a salutare tutti dall’aeroporto o se il “ciao” sarà al “Credit Suisse” e basta.
La Svizzera rischia di ritirare persino la propria candidatura ad ospitare i campionati europei di calcio femminile del 2025. E la lega elvetica sembra essere tra le favorite per l’appalto. La decisione arriverà il prossimo 4 aprile, ma ora il governo e i vertici della lega stessa temono che il fallimento della Credit Suisse, partner principale, possa far perdere punti alla candidatura.
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ATP Miami, Arnaldi e Bellucci si fermano al primo turno delle qualificazioni
Entrambi gli azzurri eliminati nel primo turno di qualificazione al Masters 1000 di Miami

Conto alla rovescia cominciato per l’inizio del Miami Open 2023. Il secondo Master1000 ravvicinato del mese di marzo sta per prendere il via. Campi che cominciano a riempirsi di spettatori e gare di qualificazioni che scaldano l’attesa.
Brutte notizie per il tennis azzurro: il percorso di qualificazione al tabellone principale rimane privo di italiani. Matteo Arnaldi è sconfitto in tre set da Lukas Klein 6-4, 4-6, 6-4 in 2ore e 20′ di partita. Malgrado i favori del pronostico, l’italiano non è stato cinico nei momenti decisivi della gara. Statistiche similari per entrambi al servizio e differenza fatta davvero in pochi punti. Arnaldi aveva cominciato male la gara, con lo slovacco avanti 5-1 nel primo set. Recuperati entrambi i break con un 12-2 di parziale, il ligure va a servire per restare nel set ma non riesce ad arrivare a palla game e alla sesta palla set in favore del suo avversario cede servizio e parziale. Anche l’inizio del secondo set è negativo per Arnaldi che si ritrova sotto 2-0. Il ligure è bravo a recuperare e a conquistare il secondo set in 45′. Nel terzo set, lo slovacco reagisce e sale 3-0. Arnaldi non si scompone e ottiene il controbreak nel settimo gioco. Ancora una volta il decimo gioco gli è avverso: non riesce a gestire la pressione e al secondo matchpoint va ko. Al secondo turno lo slovacco incontrerà l’americano Eubanks.
Niente da fare anche per Mattia Bellucci: perde nettamente contro Zhizhen Zhang 6-1, 6-3 in 1ora e 13′. Il cinese che ha ottenuto l’80% di punti con la prima di servizio, il 63% con la seconda. Spesso in difficoltà sul suo servizio non è riuscito a entrare in partita.
Tutto secondo pronostico i risultati dagli altri campi. La testa di serie n. 1. Nuno Borges batte con un doppio 6-4 Steve Johnson. Regala spettacolo Benoit Paire che batte Gijs Brouwer 6-4, 6-4. Il francese, sostenuto dal pubblico americano, sfrutta la wild card ricevuta e vince nettamente contro l’olandese. Adesso per lui l’ostacolo Thanasi Kokkinakis, reduce dal doppio 6-3 su Collarini: c’è da attendersi una gara molto spettacolare, in cui le percentuali del servizio potrebbero risultare decisive.
Vita facile per Garin che batte Uchida con un doppio 6-4 e ora attende il connazionale Tabilo per la gara di secondo turno. Quest’ultimo ha eliminato in tre set Shevchenko, reduce dalla vittoria su Berrettini a Phoenix. Niente da fare per Basilashvili che continua il suo 2023 horror: vince Meligeni Alves in tre set, 6-4, 1-6, 6-1. In rimonta, il russo Safiullin riesce ad avere la meglio sull’americano Moreno De Alboran. Bene gli australiani Thompson e O’Connell, il primo batte Olivo 6-2, 6-1, il secondo vince 7-6(4), 6-4 sul tedesco Hanfmann.
Tre tie break nella gara più combattuta di questo primo turno di qualificazioni regalano il passaggio del turno
Kovacevic che elimina il tedesco Marterer. Nel set decisivo, il n. 144 recupera un break di svantaggio, annulla quattro match point, ma perde il tie-break 7-0.
Rischia grosso, invece, Jan Lennard Struff contro il n. 784 del mondo. Learner Tien vince il primo set e costringe il tedesco a una gara di sofferenza per passare il turno. Contro il n. 426 soffre Altmaier: Damm lotta ma non riesce a passare il turno.
Nel derby australiano Vukic batte Duckworth 6-1, 7-5. Albot batte Ymer in tre set, mentre il corato Gojo supera in tre set combattutissimi Holt: finisce 6-7(4), 6-7(5), 6-7(3).