ATP Montreal: Carreno Busta inarrestabile, raggiunge la prima finale in un Masters 1000

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ATP Montreal: Carreno Busta inarrestabile, raggiunge la prima finale in un Masters 1000

Pablo Carreno Busta manca un match point nel secondo set ma poi domina il terzo contro un Daniel Evans mai domo. Domenica la finale contro Hurkacz per sognare il primo importante

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Pablo Carreno Busta - Montreal 2022 (foto Ubitennis)
 

P. Carreno Busta b. D. Evans 7-5 6-7(7) 6-2 (da Montreal il nostro inviato)

La semifinale serale dell’Omnium Banque Nationale di Montreal non ha tradito le attese dei 12.000 che ancora una volta hanno riempito le tribune dell’IGA Stadium. La grande generosità di Daniel Evans e la contrapposta alla solidità di Pablo Carreno Busta hanno fornito un confronto di stili che ha intrattenuto per quasi tre ore tutti gli appassionati che, nonostante la mancanza di nomi altisonanti in campo a questo turno avanzato di Masters 1000, hanno comunque deciso di seguire questa partita.

Non si può certo rimproverare a Daniel Evans di essersi risparmiato: alla sua prima apparizione in una semifinale in Canada, soprattutto a partire dal secondo set ha giocato un tennis “avanti tutta” che ha entusiasmato il pubblico e, almeno per tre quarti d’ora durante il secondo set, ha mantenuto in vita il suo sogno di raggiungere una storica finale.

Alla fine qualche inevitabile calo di energia gli è stato fatale, ma bisogna comunque rendere merito a Carreno Busta che sta giocando un torneo di grandissimo livello e che ha mantenuto un livello di rendimento al servizio invidiabile, affrontando tutti i momenti di difficoltà con grande carattere.

IL MATCH – Inizio del match di grande equilibrio: nonostante nessuno dei due abbia una battuta devastante, riuscivano comunque a mantenere i propri turni di servizio con grande disinvoltura. Evans aveva come prevedibile un atteggiamento molto più volto a verticalizzare il gioco, quando possibile anche nei game di risposta; Carreno Busta invece si limitava a controllare il suo servizio modello “scudo spaziale” che nel corso del torneo lo ha sorretto in maniera egregia.

Il primo strappo è arrivato sul 3-3, quando Evans si è fatto rimontare dal 40-0 cedendo cinque punti consecutivi per farsi togliere la battuta. Nei punti in cui non riusciva ad aprirsi gli angoli per la soluzione offensiva entro i primi 3-4 scambi, il britannico mostrava di fare fatica a reggere l’artiglieria da fondo di Carreno Busta.

Al momento di servire per il set lo spagnolo si incartava con un paio di errori gratuiti per lui piuttosto insoliti e veniva raggiunto sul 5-5, ma su riprendeva subito dallo scivolone riconquistando immediatamente il break di vantaggio con un parziale di 9-1 chiudendo il set 7-5 in 53 minuti.

Nella pausa tra i set Evans ne approfittava per una breve sosta fisiologica, lasciando Carreno Busta da solo in campo ad osservare sullo schermo gigante gli spettatori che si scatenavano sulle note di “Cotton Eye Joe” dei Rednex, e la pausa gli faceva davvero bene, perché al rientro in campo ripartiva a testa bassa con i suoi attacchi all’arma bianca che avevano il risultato di far tentennare il suo avversario, il quale come gli era già capitato nei quarti di finale concedeva il break in apertura con un doppio fallo.

Nel più entusiasmante esempio di “tennis avanti tutta” fatto vedere questa settimana a Montreal, ma probabilmente anche da Wimbledon a questa parte, Evans si caricava la folla sulle spalle e travolgeva avversario fino ad arrivare alla palla del 5-1, annullata comunque da un Carreno Busta che non ci stava a lasciare andare il set così e si portava lui a rete se non altro per impedire all’avversario di venirci lui.

Scampato il pericolo e fatta passare la mareggiata, il giocatore iberico ha approfittato di un momento in cui Evans ha tirato un po’ il fiato ed ha piazzato la zampata per ottenere il controbreak con uno splendido passante di rovescio lungolinea.

Il passaggio alla “trazione anteriore” da parte di Evans ha reso il contrasto di stili tra i due protagonisti ancora più netto, aumentando il livello di spettacolarità del match. Sul 6-5 Evans si infervorava anche il DJ che, consapevole che poteva anche essere l’ultimo cambio di campo, sparava le ultime cartucce di qualità con il riempipista per antonomasia, ovvero “YMCA” dei Village People. Evans si lanciava in due attacchi all’arma bianca per andare a due punti dal set sullo 0-30, ma Carreno Busta, glaciale come sempre, agganciava il tie-break mentre l’orologio stava per siglare le due ore di gioco.

Sul 4-4 lo spagnolo estraeva dal cilindro una risposta sulla prima di Evans che atterrava sulla riga di fondo proprio di fianco ai piedi dell’inglese, senza che lui potesse fare nulla. Senza darsi per vinto “Evo” si riagganciava sul 5-5 con due diritti anomali che prendevano in contropiede Carreno Busta il quale finiva a terra scivolando sulla scritta “Montréal” a fondo campo.

Uno smash scentrato dava a Pablo il primo match-point, annullato da un’ottima prima di Evans, che si faceva scivolare via il set-point successivo con un rovescio tagliato in corridoio. Sul punto successivo però il britannico andava all-in sullo scambio da fondo, chiudendo con un diritto che Carreno Busta poteva solo guardare passargli a fianco, e la successiva volée di rovescio regalava ai 12.000 dell’IGA Stadium un altro set alle 22.30 di sabato sera. Ma la metropolitana nel weelend è aperta fino a dopo le 01, quindi non c’era problema, lo spettacolo poteva continuare.

Nel terzo set Evans provava in maniera decisamente più evidente ad addormentare gli scambi da fondo per poi piazzare le sue accelerazioni soprattutto con il diritto, ma sul suo servizio Carreno Busta era sempre inscalfibile. Lo spagnolo non sfruttava una chance del 3-1, ma due game più tardi, complici anche un paio di errori gratuiti di Evans, arrivava il 4-2 che di fatto chiudeva la partita. Un parziale di 13 punti a 1 finale, con doppio fallo conclusivo dell’inglese, mandava Carreno Busta alla sua prima finale di un torneo Masters 1000 dove affronterà Hubert Hurkacz (1-1 i precedenti tra i due).

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