Nei Challenger di questa settimana i pochi italiani in gara non brillano

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Nei Challenger di questa settimana i pochi italiani in gara non brillano

Mentre il circuito cadetto tira il fiato in attesa dello US Open, Giannessi, Bonadio e Potenza vengono prematuramente eliminati

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Alessandro Giannessi - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Erano due i tennisti italiani presenti al “Republica Dominicana Open”, ATP Challenger 125 in corso di svolgimento sulla terra battuta del Club La Bocha a Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana. Il torneo, disputato per la prima volta nel 2015, è giunto alla sua sesta edizione, non essendosi disputato nel 2020 e 2021. L’ultimo vincitore (anno 2019) è il peruviano Juan Pablo Varillas, in tabellone anche quest’anno come quinto favorito del seeding.

Supera un turno Alessandro Giannessi (n.235 nel ranking), che ha pescato al primo turno l’ecuadoregno Roberto Quiroz (n.256 al mondo), costretto al ritiro sotto di 1-5 nel secondo set, dopo aver vinto il primo. Ma nel secondo turno l’argentino Pedro Cachin (reduce dalla vittoria di Todi e dalla finale di Verona) è un avversario troppo ostico, come dimostra ampiamente il 6-1 6-2 che ha chiuso l’incontro in poco più di un’ora.

Si ferma addirittura all’esordio Riccardo Bonadio, n.177 ATP e semifinalista la settimana scorsa al Challenger di Meerbusch (Germania), che è stato eliminato all’esordio (6-2 6-3) dall’argentino Camilo Ugo Carabelli, n.96 in classifica e accreditato della sesta testa di serie nel torneo caraibico, confermando così l’unico precedente del 2021 al secondo turno del torneo di Oeiras (Portogallo). Per il tennista friulano la trasferta di avvicinamento alle qualificazioni US Open non è andata benissimo ma era una cosa che Riccardo aveva messo in preventivo tanto che, scherzando prima della partenza, ci aveva detto: ‘Io vinco in ogni caso perché se vado bene in un Challenger 125 non mi fa schifo, se perdo subito avrò invece più tempo per allenarmi sul cemento in vista delle qualificazioni degli US Open.’

Era in programma un altro Challenger 125, (Vancouver, cemento outdoor), senza italiani in tabellone ma con un campo di partecipanti di tutto rispetto. Le otto teste di serie si sono presentate tutte con un ranking da top 100 o quasi, anche se non è che i favoriti siano partiti benissimo. Fuori la n.1, il giapponese Yoshihito Nishioka costretto al ritiro contro il padrone di casa Alexis Galarneau quando si era sul punteggio di un set pari, e fuori pure la n.2, il ceco Jiri Vesely (n.67 ATP), eliminato da un redivivo Gilles Simon. Dovessimo azzardare un pronostico punteremmo sul francese Arthur Rinderknech che è già brillantemente approdato ai quarti. Da seguire anche il nostro prossimo avversario di Davis, lo svedese Mikael Ymer (n.77 ATP), fresco semifinalista all’ATP 500 di Washington dove per fermarlo c’è voluto il miglior Kyrgios.

L’unico torneo europeo della settimana si sta disputando a Grodzisk Mazowiecki, città polacca di 30.000 abitanti, pochi km a sud-ovest di Varsavia. Il torneo è alla sua prima edizione e si gioca su campi in sintetico. L’unico italiano in gara era Luca Potenza che è stato bravissimo a superarele qualificazioni battendo nell’ordine l’estone Danil Glinka 6-4 6-7(2) 7-5 poi il ceco David Poljak (n.419 ATP), costretto ai ritiro quando era sotto 6-4 1-0. Ma l’esordio nel main draw è stato fatale al 22enne di Licata che si è dovuto arrendere al russo Alexey Vatutin (n. 313 della classifica) anch’egli proveniente dal tabellone cadetto. Il 29enne di Volgograd si è aggiudicato l’incontro con il punteggio di 6-4 1-6 6-1 dopo un’ora e 43 minuti digioco. A parziale consolazione del nostro tennista il nuovo best ranking, migliorato di una posizione al n.456 ATP.

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