US Open, Raducanu e il successo dello scorso anno: "Abbiamo dimostrato quanto sia forte la nuova generazione"

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US Open, Raducanu e il successo dello scorso anno: “Abbiamo dimostrato quanto sia forte la nuova generazione”

“Difendere il titolo è una cosa inventata dalla stampa. Farò le cose a modo mio”, parole della campionessa in carica Emma Raducanu. Su Serena Williams, prossima al ritiro: “Quando l’ho affrontata la settimana scorsa, non riuscivo a pensare a chi ci fosse dall’altra parte”

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Emma Raducanu - Australian Open 2022 (foto Twitter @AustralianOpen)
 

È passato quasi un anno dalle tre settimane più belle della vita di Emma Raducanu. La britannica classe 2002 che dalle qualificazioni si spinse sino all’ultimo atto dello US Open, sollevando il trofeo dopo la vittoria in una sfida tra giovanissime con la canadese Fernandez. La velocissima ascesa in classifica e nell’attenzione del grande pubblico e degli sponsor, non è stata tuttavia affiancata da una stagione di alto livello sui campi da gioco. Alti e bassi nella stagione che la portano a giocare il torneo statunitense con il fardello dei 2000 punti da difendere e il ruolo scomodo di campionessa in carica. Pressioni che la britannica dichiara di non sentire, preferendo vivere alla giornata.

MODERATORE: Emma quali sono i tuoi pensieri sullo US Open di quest’anno.

EMMA RADUCANU: “Penso che sia davvero bello essere di nuovo a New York. È fantastico per me tornare qui dopo una stagione nel tour, avendo giocato la maggior parte dei tornei. Sono davvero felice di quello che ho fatto quest’anno e di come sono uscita da certe situazioni. Ovviamente ho dei ricordi fantastici a New York, è uno dei miei tornei preferiti e sono solo felice di essere tornata in città anche io.”

D. Guardandoti in allenamento, ti ho visto fermarti un paio di volte. C’è qualcosa che ti preoccupa? Raccontaci qual era il problema.

EMMA RADUCANU: “Penso che oggi, durante l’allenamento ho avuto alcuni piccoli problemi, ho avuto un paio di vesciche, un po’ di problemi qua e là. È solo uno di quei giorni strani in cui ti senti un po’ come una nullità… non saprei come spiegare. È come quando ti senti un po’ disorientata. Non riesco davvero a spiegarmi, a dire il vero. Sono sicura che tutti voi presenti in questa stanza abbiate probabilmente passato una giornata del genere.”

D. Per chiarire, non sei preoccupata per la prossima settimana?

EMMA RADUCANU: “Non ho preoccupazioni per questo problema, no.”

D. Cosa ne pensi a un anno di distanza del messaggio lasciato dalla tua presenza in finale e il tuo titolo qui lo scorso anno e quella di Leylah nella finale?

EMMA RADUCANU: “Penso che il messaggio sia quanto sia forte la nuova generazione. Siamo entrambe molto giovani. Faremo questo sport per molto tempo. Bisogna pensare anche alla profondità a livello femminile, penso che sia un parterre così numeroso al punto che entrambe siamo state in grado di raggiungere [la finale]. Ero al numero 150 del ranking. Non so quale fosse la classifica di Leylah prima del torneo. l campo femminile è davvero molto forte. Penso che da allora anche giocare le qualificazioni siano viste come una cosa positiva. Soprattutto in uno slam in cui hai un paio di giorni in mezzo per riposarti, penso che in realtà sia abbastanza buono. Credo anche che molte altre giocatrici in campo abbiano la convinzione di poterlo fare anche loro. Forse prima c’era questo stigma che solo le prime giocatrici della classifica potessero raggiungere certi risultati. Penso che quello che abbiamo ottenuto dimostri che veramente tutto può succedere.

D. Quando sei tornata a Flushing Meadows, qual è stato il primo pensiero o ricordo che ti è venuto in mente?

EMMA RADUCANU: “Ovviamente la prima cosa che vedi quando scendi dall’auto qui, entrando nel cancello, l’ultimo ricordo che viene in mente è come mi sentivo così male sulla macchina, prima della finale quella mattina. Mi sentivo come se avessi il mal d’auto. Ho solo dato la colpa al mal d’auto, ma penso che ci fosse anche un po’ di nervosismo (sorridendo). Per tutto il viaggio in macchina, avevo le mani appoggiate sulla testa e mi chiedevo ‘cosa sta succedendo?’ (risate) Non appena sono scesa dall’auto, ho promesso a me stessa, fingi che vada tutto bene, fai tutto il possibile, e quel giorno ha funzionato bene.”

D. Qual è stato il più grande cambiamento nella tua vita negli ultimi 12 mesi, la cosa più grande a cui ti sei dovuta adattare?

EMMA RADUCANU: “La cosa più importante penso sia stata la quantità di persone attorno. Probabilmente è una cosa che è cambiata. Prima ero libera di poter fare tutto ciò che volevo, ora ci sono molte persone intorno a me in ogni momento. È qualcosa che avviene naturalmente visto quello che faccio. Penso di essermi adattata a questa situazione durante tutto l’anno. Fa parte dello sport, parte di quello che faccio, quindi nessuna lamentela.

Q. Volevo chiederti di due giocatori che si affrontano lunedì sera. Serena Williams, i tuoi pensieri sul suo recente annuncio e quale pensi che sia la sua eredità, se hai un primo ricordo di quando l’hai vista giocare. Poi vorrei solo chiederti di Danka [Kovinic], cosa ne pensi del suo gioco? Hai giocato con lei in passato. Cosa spicca di lei in campo e/o fuori?

EMMA RADUCANU:Lunedì sera le persone guarderanno cosa succederà. Per me, Serena ha ottenuto così tanto. Giocare così a lungo, penso che sia davvero stimolante. Mostra solo la sua forza. È abbastanza incredibile quanto sia stata dominante per la maggior parte della sua carriera. Mi piace guardarla giocare. Quando ho giocato contro di lei la settimana scorsa, non riuscivo a pensare a chi ci fosse dall’altra parte del campo perché sapevo che appena avessi iniziato a farlo, la mia mente avrebbe probabilmente iniziato a pensare troppo. Quindi dovevo solo guardare la palla, non pensare a nient’altro. È stato davvero impegnativo. Quindi so come si sente Danka in questo tipo di situazione. Ho giocato contro di lei all’Australian Open. Non dimenticherò quella partita (sorridendo). Dopo il primo set, ha iniziato a colpire i dritti slice. Non ho mai colpito un dritto slice in vita mia. Ma lì praticamente l’ho fatto. Non so come sia finita così combattuta. Ha giocato una partita abbastanza buona. Ricordo che era davvero solida, reggeva lo scambio e contrattaccava. Quindi, dopo aver fatto punto dopo un lungo scambio, sapevi che lei avrebbe attaccato. È felice di correre, felice di scambiare. È una grande atleta. Sarà un bel match.”

D. Ti senti sotto pressione per difendere il titolo dell’anno scorso, pensando alla classifica?

EMMA RADUCANU: “Penso che voi stiate probabilmente pensando più alla pressione e alla classifica che a me. Penso che difendere un titolo sia solo una cosa inventata dalla stampa. Considererò una partita alla volta. Ogni singola giocatrice in questo tabellone ha molte capacità. Mi concentro solo su quello che sto facendo, sul mio percorso. Come ho detto l’anno scorso, farò le cose a modo mio.

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