Challenger: a Granby l’impresa quasi impossibile di Gabriel Diallo

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Challenger: a Granby l’impresa quasi impossibile di Gabriel Diallo

Il tennista canadese venuto dal nulla vince a sorpresa il Challenger di casa e movimenta una settimana che non prometteva grandi emozioni. Vittorie anche di Marozsan, Vacherot e Krutykh

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Diallo Gabriel - ATP Challenger
 

Al Challenger 80 di Granby (città canadese di 66.000 abitanti nella provincia del Quebec, cemento outdoor) Il 17enne Juncheng Shang perde in finale dal quasi 21enne padrone di casa Gabriel Diallo (n.519 ATP) col punteggio di 7-5 7-6(5) dopo oltre due ore di gioco. Vi avevamo detto che il teenager cinese, che studia tennis a Bradenton da Nick Bollettieri, era uno da tenere d’occhio e infatti è arrivato in finale senza lasciare un solo set per strada. Nulla sapevamo invece di questa wild card canadese che strada facendo ha fatto fuori, tra gli altri, l’esperto tedesco Cedrik-Marcel Stebe e il nostro amato Aziz Dougaz. Davvero niente male per uno che finora ha giocato molto poco a livello professionistico (50 partite in tutto) e ha appena finito il terzo anno di College (University of Kentucky). Nel circuito aveva vinto fino ad oggi un solo match Challenger in tutta la sua carriera, e aveva battuto James Duckworth nelle qualificazioni del recente Masters 1000 di Montreal. Fisico imponente (201 cm di altezza), ottimo servizio al quale riesce a imprimere interessanti variazioni, che invece mancano negli altri aspetti del suo gioco. Difficile capire dove potrà arrivare il ragazzo, l’unica cosa certa è che dovrà lavorare molto sulla mobilità dei piedi, che lascia a desiderare soprattutto negli spostamenti laterali.

Va da sé che con questo successo il tennista canadese frantuma il proprio best ranking salendo alla posizione n.335 ATP, quinto giocatore canadese in classifica. Il giovane cinese invece mastica amaro quando aveva già pregustato il suo secondo successo Challenger dopo la vittoria d’inizio mese a Lexington, ma per oggi dovrà accontentarsi del suo nuovo best alla posizione n.202 ATP.

Nell’altro Challenger 80 di Banja Luka (Bosnia, terra battuta) vince un altro bel prospetto: il 22enne ungherese Fabian Marozsan che in finale ha facilmente la meglio sull’esperto Damir Dzumhur cui non è bastato il supporto del pubblico di casa per opporre una degna resistenza. Infatti il 6-2 6-1 con cui Marozsan ha sbrigato la pratica, in soli 49 minuti, ci spiega benissimo come sono andate le cose. Per l’ungherese è il primo successo Challenger ma si era capito che i tempi erano ormai maturi quando a Milano in giugno era servito il miglior Passaro per fermarlo a un passo dalla finale. Il successo regala al promettente tennista magiaro anche il nuovo best ranking al n.185 ATP, terzo miglior giocatore del suo paese.

Al Challenger 50 di Praga (terra battuta) ha vinto l’ucraino Oleksii Krutykh (n.271 ATP) che ha regolato in una finale molto combattuta (6-3 6-7 6-2) il tedesco Lucas Gerch (n.384 ATP), autore dell’eliminazione del nostro Matteo Gigante nei quarti di finale.

A Nonthaburi (Thailandia, cemento outdoor) il Challenger 50 è stato vinto a sorpresa dal monegasco Valentin Vacherot (n.344 ATP) che in finale ha battuto il vietnamita Nam Hoang Ly (n.328 ATP) col punteggio di 6-3 7-6(4). Prima vittoria per lui che a quasi 24 anni comincia a raccogliere i frutti del lavoro svolto alla Texas A&M University. Intanto si conferma miglior giocatore del Principato (n.271 ATP) che con lui e Lucas Catarina (n.497 ATP) sarà in grado di allestire una squadra di Coppa Davis più che dignitosa per la trasferta (16 e 17 settembre, World Group 2) contro il Libano.

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