[3] C. Alcaraz b. S. Baez 7-5 7-5 2-0 rit.

Non uno dei grandi match a cui ci ha abituato nella prima metà della stagione quello che Carlos Alcaraz conclude vittoriosamente su un Sebastian Baez costretto al ritiro sotto di due set e un break. Un infortunio al polpaccio che lo ha limitato in modo evidente all’inizio della terza partita e che si potrebbe supporre – non necessariamente a ragione – conseguenza di quanto speso nelle quasi due ore e mezza necessarie per completare i primi due parziali, come detto non straordinari sotto l’aspetto della continuità, ma che i due contendenti hanno impreziosito con lob, smorzate, accelerazioni, volée, passanti e recuperi. Perché, anche se non è nel periodo migliore della stagione, quando in campo c’è Alcaraz le giocate strappa-applausi anche dell’avversario non mancano. Finché c’è stata partita, un Carlos che è venuto fuori quando contava e, se in entrambi i set ha avuto l’opportunità di chiuderla con meno affanno, ha anche rischiato un esito diverso, con pochi ma determinanti errori argentini in momenti delicati. Uno di quei match in cui sarebbe meglio approfittare delle occasioni per non spendere troppe energie alla fine, in un modo o nell’altro (nell’altro…) effettivamente risparmiate.

IL MATCH – Al secondo gioco, Baez deve salvare con il servizio una palla break che rischia di rimanere l’unica nel parziale, sia perché il classe 2000 si mantiene sufficiente solido senza rinunciare a tirare quando si crea l’occasione, sia perché commette un paio di errori in situazioni di punteggio interessanti. Dal canto suo, Alcaraz ha un peso superiore, però sbaglia parecchio (32-47 il saldo finale di vincenti-gratuiti) e ogni tanto cerca soluzioni tanto complicate quanto non necessarie. Soprattutto, però, una volta ben conquistati i primi due punti sul 5-4, sbaglia risposte a ripetizione con una fretta che perfino Camila Giorgi direbbe “almeno fagliene giocare una”. Forse no. Comunque sia, stessa situazione di punteggio dopo un paio di game e questa volta Alcaraz mette in pratica l’improbabile consiglio camiliano: Baez sbaglia un dritto da buona posizione come già all’inizio del game e lo spagnolo trasforma il set point alla sua maniera, di forza.

Baez esce dal campo, ma alla ripresa quello con le idea più chiare è Carlitos che sembra aver trovato un equilibrio tra spinta e solidità che lo porta 2-0, ma non riesce a consolidare in un game in cui entrambi fanno vedere cose di altissimo livello, preludio a quello successivo arricchito da scambi entusiasmanti pur con qualche sbaglio, anche evidente ma inevitabile, frutto di rincorse entusiasmanti nella loro sconsideratezza che costano lucidità a entrambi e una scarpa a Carlos. La sfida prosegue a fiammate oltre che con errori di Alcaraz su palle alte. Innocuo scambio di break nella stanca fase centrale, poi un dodicesimo game da seguire tutti in piedi chiuso da Alcaraz allo stesso modo di quello del primo set.

MTO per Baez che si fa trattare il polpaccio sinistro, poi lascia andare l’ultimo punto del game di apertura. Le difficoltà di spostamento sono evidenti, dopo un piccolo scatto rimane bloccato nella tipica posizione di chi teme di aver fatto una sciocchezza a provarci. Carlos lo accompagna verso la panchina, rientra il fisio, ma Sebastian dice che così può bastare e stringe la mano a Marijana Veljovic e all’avversario. Al prossimo turno, Alcaraz affronterà il vincente fra Griekspoor e Coria.