US Open: l'elogio al tennis femminile di Azarenka, Pliskova punta sul fisico, Kvitova-Muguruza e l'approccio ai match point

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US Open: l’elogio al tennis femminile di Azarenka, Pliskova punta sul fisico, Kvitova-Muguruza e l’approccio ai match point

Azarenka: “Quando hai 30 anni la vita personale si intromette di più di quando ne hai 20”. Kvitova: “Sul match point a sfavore puntavo all’ace”. Pliskova: ” non devo più preoccuparmi della parte fisica”

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Victoria Azarenka - Australian Open 2022 (foto Twitter @AustralianOpen)
 

Dopo i match disputati è tempo di conferenze stampa, e qui vi proponiamo alcuni estratti dal versante femminile, partendo dalle parole dell’ex numeor 1 Vicotria Azarenka (vittoriosa ieri su Petra Martic 6-3 6-0) che si è espressa sull’attuale condizione del tennis in gonnella.

D. Pensavo a come gli US Open dell’anno scorso fossero incentrati sugli adolescenti; quest’anno abbiamo te, Kvitova, Pliskova, Cornet, Zheng, Riske, tutte sulla trentina. Mi chiedevo se avessi qualche idea sul perché è così.
VICTORIA AZARENKA: Beh, quest’anno ci sono stati anche tanti ritiri [Petkovic e Williams in questo torneo, ndr]. In un certo senso mi sento come se molte ragazze che c’erano quando stavo iniziando io, si stanno ritirando, mentre allo stesso tempo, alcune di loro stanno risorgendo. Vorrei assolutamente sottolineare Caroline Garcia, che sta avendo un torneo incredibile, ed è ovviamente più giovane di me e di Petra, per esempio, ma è comunque nel tour da un po’ di tempo, e ha davvero portato il livello piuttosto in alto. Abbastanza impressionante vederla fare così bene.

Sai, ho come la sensazione che noi alla fin fine non perdiamo così tanto il nostro livello. Ci sono molte cose che hanno un ruolo nel nostro sport, anche le vite personali. Quando hai 30 anni si intromette un po’ più di quanto forse ne hai 20; hai molte più cose a cui pensare del solo tennis. È fantastico da vedere questa situazione. Stavo guardando la partita di Garbine e Petra, e il tiebreak è stato semplicemente un tennis fantastico. Si vedeva la folla divertirsi. Io mi stavo riscaldando per la mia partita, ma ero così coinvolto da quel match, avevo i palmi sudati solamente guardandole.

È semplicemente bello per il nostro gioco vedere anche una diversità di giovani giocatrici di grande talento. C’è Coco Gauff che sta andando alla grande. Dicevo ad Indian Wells che avevo la sensazione lei fosse sull’orlo di sfondare davvero e mi diverto molto a guardarla. Inoltre, c’è la giovane ragazza cinese che ritengo essere super, super talentuosa. Non conosco il suo nome [Qinwen], ma il cognome è Zheng. Anche lei è molto impressionante. Quindi direi che c’è un sacco di diversità il gioco femminile, così tanto divertimento da guardare tra giovani tenniste, giocatrice veterane e anche altre in ripresa che sono già state in cima e stanno tornando grandi.

Match altrettanto spettacolare e combattuto è stato quello tra Karolina Pliskova, finalista dell’edizione 2016, vittoriosa 5-7 6-4 6-3 su Belinda Bencic. La ceca attuale numero 22 del mondo, è al suo secondo match su tre che termina al set decisivo, queste le parole di Pliskova in tal proposito:

D. Sembrava esser stata una vittoria molto fisica per te.
KAROLINA PLISKOVA: Sì. Ultimamente penso di aver avuto molte partite come questa. In qualche modo ho sempre giocato un sacco di tre set nella mia vita. Non so proprio come riuscirci in due (sorridendo). Mi sono sentita benissimo. Per me ora almeno non devo più preoccuparmi della parte fisica, il che è sempre un grande vantaggio perché a volte ti preoccupi di troppe cose, tipo cosa giocare, cosa sta giocando l’avversario. Se devi persino preoccuparti se non riesci a mantenere il livello per tre ore diventa ancora più difficile. Di questo non devo preoccuparmi, il che è fantastico. Penso che mi stavo muovendo davvero bene. e che sarei potuta essere davvero molto più aggressiva nel primo set. In ogni caso avrei potuto giocare davvero più a lungo. Anche le condizioni non erano difficili. Penso che il primo round [contro Magda Linette] sia stato molto più difficile per me sopravvivere in qualche modo rispetto a questo.

Infine, tornando al match clou tra Kvitova e Muguruza, (qui la cronaca) vediamo cosa ne pensano le due attrici coinvolte della loro prestazione, ed in particolare dei due match point avuti dalla spagnola sul 6-5 del terzo set.

D. Quando affronti match point come hai fatto oggi, qual è la tua mentalità? Ti avvicini a quel momento in modo diverso rispetto a un punto normale, o cerchi di convincerti che è un punto normale?
PETRA KVITOVA: Un match point non è un punto normale, questi punti sono sempre molto più rumorosi anche dal punto di vista del pubblico; sono punti importanti. Per la precisione in questi match point mi stavo approcciando mettendo tutto sulla prima di servizio, andavo per l’ace; è così che l’avevo impostata. So che non sempre funziona, ho anche commesso dei doppi falli che non mi aspettavo. Non è stato per niente facile, sudavo molto e non potevo prendere l’asciugamano perché era abbastanza lontano, quindi non avevo il tempo di prepararmi.

Alla fine però l’approccio della ceca ha pagato, vincendo 5-7 6-3 7-6(10) su Muguruza che si è detta anche lei comunque soddisfatta: “Sono orgogliosa del mio spirito combattivo – ha detto Muguruza – Ho avuto alcune sconfitte difficili quest’anno, ma sicuramente questa mi fa sentire come se il mio spirito combattivo fosse lì, il mio tennis fosse lì. Probabilmente avrei bisogno di un po’ di fiducia in più affrontando quei match point. Inoltre, non ho giocato troppe partite e l’ho sentito. Si è percepito che lei ha giocato una finale, quindi era abbastanza sicura del suo servizio e dei suoi colpi da fondo campo. Quindi nel complesso sono davvero felice di quello che ho mostrato in campo”.

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