US Open, Rublev dopo lo show con Shapovalov: "Entrambi meritavamo di vincere"

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US Open, Rublev dopo lo show con Shapovalov: “Entrambi meritavamo di vincere”

Quella tra il russo e il canadese è stata una delle partite più belle del torneo. Prossimo ostacolo Norrie: “Sara una sfida mentale ma anche molto fisica”

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Andrey Rublev e Denis Shapovalov - Us Open 2022 (Twitter @atptour)
Andrey Rublev e Denis Shapovalov - Us Open 2022 (Twitter @atptour)
 

La definizione di match pazzo utilizzato per descrivere la sfida tra Rublev e Shapolavov (qui la cronaca) rende l’idea della montagna di emozioni concentrate nelle oltre quattro ore di gioco passate in campo dai due tennisti. Un match che Rublev ha rischiato di perdere trovandosi prima sotto due set a uno e poi non sfruttando le occasioni nel quinto set sul suo servizio cedendo alla pressione di una partita che si complicava sempre di più. Un altro match maratona dopo quello d’esordio contro Djere: così Rublev approda al quarto turno dove lo attende una sfida molto complicata con Cameron Norrie, come dichiarato dallo stesso tennista russo in conferenza stampa.

IL MODERATORE: Cinque set, 10-7 al tiebreak del quinto set, quattro ore in campo. I tuoi pensieri sulla partita.

ANDREY RUBLEV:Ovviamente è stata una partita pazzesca e anche Denis meritava di vincere. Entrambi meritavamo di vincere. Dopo aver giocato questo tipo di partite, non c’è nessun vincitore, secondo me. Ovviamente è un gioco, quindi deve essere qualcuno ad andare avanti, ma entrambi i giocatori meritavano di vincere. Non c’è chi è stato migliore o chi è stato il peggiore. Lui ha avuto forse un po’ più possibilità di me, soprattutto nel quinto set. All’inizio del quinto set ho avuto una palla break. Ma non sono riuscito a sfruttarla. Ho avuto altri due break point nel set ma non ho rammarichi perché li ho giocati davvero bene. È stata semplicemente una partita irreale. Sono davvero felice di essere riuscito a vincere, anche se non sono riuscito a finire 6-4 quando ho avuto un match point mentre stavo servendo per chiudere la partita. Ad esempio, mi sento anche doppiamente orgoglioso del fatto che anche dopo quel momento sono stato ancora in grado di vincere la partita.

D. Vedendo tutti quei match point andare e venire, quanto è possibile considerare come mentale questa vittoria?

ANDREY RUBLEV: “Quando servi per la partita dopo quattro ore pensando che non sai nemmeno se vincerai. Ecco il momento, 5-4, 40-15. Quando non sfrutti quei match point  ma ne hai ancora un altro e poi finisce che perdi il servizio, la sensazione è come se fossi così vicino, sembrava già fatto, e poi sembrava che la partita fosse tornata nuovamente aperta. La sensazione era addirittura peggiore dentro di me. Ma poi ho cominciato a dire, voglio essere sicuro dopo la partita di avere la sensazione di aver fatto del mio meglio perché se inizio a pensare su ciò che è accaduto, perderò forse 7-5 e poi me ne pentirò il doppio di non aver combattuto fino alla fine, di non essere stato in grado di fare del mio meglio. Quindi mi sono detto, finisci la partita, fai del tuo meglio. Esci dal campo senza rimpianti. Poi vedremo cosa succede. Alla fine sono riuscito a vincere. In questo momento mi sento doppiamente orgoglioso di me stesso.”

D. Il prossimo ostacolo è Cam Norrie. Parlaci della sfida che affronterai con lui. È molto in forma. Ti aspetti di correre molto?

ANDREY RUBLEV: “Sarà una partita difficile. Soprattutto considerando il nostro ultimo incontro che ho perso con lui. Ti fa fare sempre un colpo in più, per correre rischi extra. Se corri un rischio extra, normalmente perdi. Il modo in cui gioca, gioca molto basso, fa scambi molto lunghi. Si muove davvero bene. Quindi sarà una partita difficile e ci saranno scambi molto lunghi. Sarà una sfida mentale, ma sarà davvero anche una partita molto fisica. Di certo dovrò giocare un tennis intelligente perché per batterlo devi giocare davvero in modo intelligente“.

D. Ti preoccupa il fatto di aver giocato una partita così estenuante che influenzerà la tua prossima partita?

ANDREY RUBLEV: “Non lo so, a dire il vero. Prima di tutto, ora ho un giorno e mezzo per riprendermi. Penso di poter recuperare abbastanza. Poi mi sono capitate diverse situazioni. Ci sono stati casi in cui sono arrivato fino ai quarti di finale senza perdere un set, poi a metà partita mi sentivo completamente morto. Eppure avevo giocato tutte le partite tre set, meno di chiunque altro fino ai quarti di finale. Alcune partite invece le ho giocate di durata molto lunga, provenendo pure da un altro torneo e nei quarti di finale mi sentivo allo stesso modo. Non sai mai quale sia la situazione migliore. La cosa migliore è vincere le partite, Non importa come, cinque set, tre set, vincere, poi il resto non ha importanza.

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