Nardi al Challenger di Maiorca si prende di forza il suo terzo titolo. Passaro a Como sconfitto in finale

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Nardi al Challenger di Maiorca si prende di forza il suo terzo titolo. Passaro a Como sconfitto in finale

Bella vittoria del 19enne pesarese che supera l’ostinata resistenza di Zizou Bergs. A Como si ferma contro Cedrik-Marcel Stebe la corsa di Francesco Passaro

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Luca Nardi – Roma 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 


Al Challenger 80 di Maiorca (cemento outdoor) il nostro Luca Nardi ottiene un risultato strepitoso, a spese del belga Zizou Bergs (n.154 ATP) che lotta duramente per oltre tre ore ma alla fine deve cedere col punteggio di 7-6(2) 3-6 7-5. I due, curiosamente vestiti in maniera perfettamente identica, potevano anche ingannare lo spettatore occasionale, certo non l’appassionato che sa distinguere tra un bravissimo operaio specializzato e un artista. Ma si sa che gli artisti vivono in una dimensione tutta loro, senza occuparsi delle faccende quotidiane. Capita così che il nostro parta un po’ distratto e che vada subito sotto di un break. Inutili i suoi (deboli) tentativi di rientrare in partita, fino a quando, sul 4-5 si trova a dover fronteggiare due set point. Sui quali riesce finalmente a coniugare estro e concretezza e dipinge un passante di rovescio e una risposta tra i piedi dell’avversario, sempre di rovescio. Poi, dopo non aver sfruttato un set point rispondendo sul 6-5, domina con irrisoria facilità il tie-break. Il secondo parziale fugge via dopo il break subito nel quarto gioco e così si va al terzo set che ha un andamento regolare fino al 6-5 per l’azzurro. A questo punto il belga va a servire per rimanere nel match e si suicida mettendo lungo un rovescio interlocutorio e affossando in rete una volée non impossibile. Il 19enne talento pesarese lascia cadere a terra la racchetta, quasi incredulo di questo suo terzo titolo in stagione e in carriera (Forlì e Lugano i precedenti) che gli regala anche il nuovo best ranking alla posizione n.142 ATP, settimo italiano in classifica. Lui e Francesco Passaro (n.124 ATP) sono al momento, senza discussione, i migliori prospetti tra i nostri ragazzi che spingono alle spalle dei big. Certo non possiamo dimenticare Cobolli, Zeppieri, Arnaldi e un Maestrelli che arriva prepotentemente di rincorsa. Non c’è bisogno di sottolineare come questa situazione per il nostro movimento sia un’esibizione di salute che solo pochi anni fa sarebbe stata inimmaginabile. 

A proposito di Francesco Passaro, il tennista perugino ha perso in finale al Challenger 80 di Como (terra battuta) 7-6(2) 6-4 facendosi irretire dal veterano tedesco Cedrik-Marcel Stebe (n.179 ATP, ma n.71 nel 2012) in poco più di un’ora e mezza di gioco. Per l’azzurro non è stata una gran giornata, e le avvisaglie si erano viste già dal gioco inaugurale dove si fa immediatamente brekkare. Mentre l’azzurro non riesce a trovare il suo abituale ritmo, il tedesco sembra in pieno controllo fino a quando non va a servire sul 5-4 e a quel punto c’è un lungo momento di confusione in riva al lago di Como, con break e contro-break che si susseguono senza un preciso criterio, rimandano la decisione al tie-break, in cui purtroppo Francesco non ha chance. 

Nel secondo parziale l’azzurro inizia bene e si guadagna subito un break che però non riesce a difendere. Francesco, continua a sbagliare molto e non riesce a dare continuità al suo gioco di pressione. Si arriva così al 12esimo game in cui l’ennesimo break subito (il quinto della sua partita) è fatale all’azzurro. 

Per il 31enne Stebe è la nona vittoria Challenger in carriera (l’ultima un paio di anni fa sul cemento indoor di Parma). Per il tennista perugino un’inaspettata battuta d’arresto quando già assaporava la sua seconda vittoria Challenger. Incamera invece la quarta sconfitta in finale (Sanremo, Forlì e Milano i precedenti) che gli lascia forse un po’ di amaro in bocca ma anche la consapevolezza di essersi ormai stabilizzato a un livello di eccellenza: ai piani alti del circuito Challenger lui c’è sempre, di sicuro. Ed è un risultato straordinario se pensiamo che fino a marzo lottava con alterni risultati per uscire dalle sabbie mobili dei Futures. 

Sulla terra battuta di Tolosa (Challenger 80) il tennis belga vendica la sconfitta di Bergs e si prende la rivincita con la vittoria di Kimmer Coppejans che, in una finale molto contrastata, ha la meglio sul padrone di casa Maxime Janvier (n.343 ATP) col punteggio di 6-7(8) 6-4 6-3. Per il 28enne belga, vincitore del Roland Garros junior nel 2012 e n.1 del mondo a livello giovanile, questa settima vittoria Challenger rappresenta una boccata d’ossigeno in una carriera da cui si aspettava sicuramente di più. Forse non è troppo tardi per svoltare ma purtroppo la storia del tennis è piena di n.1 juniores che poi non ce l’hanno fatta. 

Dal lontano oriente, al Challenger 50 di Nonthaburi (Thialandia, cemento outdoor), eliminato nei quarti il nostro Federico Gaio, giunge la notizia della vittoria del francese Arthur Cazaux che in finale batte 7-6(6) 6-4 l’australiano Omar Jasika (n.367 ATP). Per il 20enne nativo di Montpellier (finalista agli Australian Open Junior nel 2020) è la prima vittoria Challenger in carriera, dopo i due successi Futures (Pretoria e Meerbusch) che già fanno bella mostra nella sua bacheca.

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