US Open, Alcaraz: "Il lavoro che faccio ogni giorno sta dando i suoi frutti"

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US Open, Alcaraz: “Il lavoro che faccio ogni giorno sta dando i suoi frutti”

Lo spagnolo sconfigge Tiafoe e si prepara alla sfida con Ruud: “Lo conosco bene, ho giocato due volte con lui e l’ho battuto in entrambi i casi”

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Carlos Alcaraz - US Open 2022 (foto Twitter @ATPTour_ES)
 

La lotta per il numero 1 avrà il suo scontro finale. Carlos Alcaraz vince al termine di una lotta in cinque set contro Frances Tiafoe e si qualifica per la prima volta per l’ultimo atto in un torneo del Grande Slam. Finale che vedrà in palio il titolo di campione dello US Open e la vetta del ranking. Risultato così vicino ma allo stesso tempo così lontano, come dichiarato dallo stesso spagnolo nella conferenza stampa post vittoria contro Tiafoe.

IL MODERATORE: Cinque set, 4 ore e 19 minuti. Valuta la tua performance in questa semifinale.

CARLOS ALCARAZ: “È stato incredibile per me. Penso di aver giocato alla grande contro Frances, un giocatore che ha giocato in modo incredibile in queste due settimane. È una sensazione incredibile essere in una finale, poter vincere questa partita dopo ben 4 ore e 20 minuti. Ancora una volta, questa sensazione incredibile per me.”

D. Come ti senti fisicamente? Cosa diresti a quel ragazzino di Murcia di tre, quattro anni fa?

CARLOS ALCARAZ: “Mi sento benissimo in questo momento. solo un po’ stanco ma mi sento benissimo. In questo momento sono così felice. Ho pensato al giovane me di 10 anni fa che sognava questo momento. A quel ragazzo direi di seguire il suo sogno. Se lavori duro, tutto gli sforzi fatti verranno ripagato. In questo momento potete vedere come tutto il lavoro che faccio ogni giorno stia dando i suoi frutti.”

D. Come ti senti sapendo di essere in lotta per il numero 1 del ranking, e di dover giocare contro Casper per la vetta?

CARLOS ALCARAZ: “Ci sono vicino, ma allo stesso tempo è così lontano. Stiamo parlando di una finale di un torneo del Grande Slam e della lotta per il numero 1 al mondo, qualcosa che sogno da quando ero un ragazzino. Cosa posso dire? È la finale di un Grande Slam. Ora voglio solo godermi questo momento, è la mia prima finale Slam, da domani avrò tempo per pensarci.”

D. Potresti dirci come è stato giocare stasera davanti a tutto quel pubblico. Ovviamente erano dalla parte di Frances, ma sembra che tu l’abbia gestita bene. Come descriveresti l’esperienza?

CARLOS ALCARAZ:È incredibile, quello che ho fatto stasera all’Arthur Ashe è stato fantastico. Direi che il 70% era per Frances, ma rimane pur sempre un 30% (sorridendo) È stato pazzesco. La sessione notturna qui sull’Arthur Ashe è spettacolare.”

D. Se ripensi all’anno scorso agli US Open, hai giocato diversi match al quinto set e alla fine ti sei dovuto ritirare. Questa volta lo hai fatto più volte, finendo anche a tarda ora. Potresti parlarci dei progressi a livello fisico che hai fatto negli ultimi 12 mesi. Come sei in grado di recuperare e ritornare al massimo ogni partita?

CARLOS ALCARAZ: “Direi che ora sono più preparato. L’anno scorso avevo giocato solamente tre tornei del Grande Slam prima degli US Open e avevo giocato solo una partita al quinto set. Adesso che ho giocato diversi match al quinto, sono più preparato mentalmente e fisicamente. Sono stati 12 mesi di duro lavoro in palestra e sul campo, ma direi che è tutto a livello mentale.”

D. Dopo che non sei riuscito a sfruttare il primo match point nel quarto set, che pensieri ti sono passati per la mente? Come sei riuscito a rimetterti in sesto e a giocare ad alti livelli nel quinto set?

CARLOS ALCARAZ: “Onestamente a quel punto ho pensato, per favore, finisci in questo set (sorridendo). è stato un momento difficile per me, perdere quel match point in quel modo, fare un dropshot piuttosto che chiudere con un buon diritto che avevo giocato abbastanza bene sino a quel momento. Ma sapevo che dovevo stare in partita, stare calmo, giocare bene. Stavo giocando bene, ma è stato un quarto set difficile. Ho pensato che si trattasse di una nuova partita nel quinto set. Devo stare lì a giocare, giocare bene, fare il mio gioco e credere che sei avessi fatto del mio meglio avrei potuto vincere. Pensavo solo di essere in grado di battere Frances nel quinto set.”

D. Quanto conosci Casper? Hai avuto molte conversazioni con lui? Qual è il vostro legame?

CARLOS ALCARAZ: “Ho giocato contro di lui due volte. Lo conosco molto bene. Abbiamo condiviso molti momenti nei tornei ed è un ragazzo molto simpatico fuori dal campo. Parlo molto con lui, quando c’è la possibilità. Lo conosco bene sul campo da gioco, ho giocato due volte contro di lui e l’ho battuto in entrambi i casi. Sta giocando davvero, davvero bene e so che dovrò mostrare il mio meglio.”

D. Una delle cose che rende unici gli US Open sono le partite notturne. Ne hai giocate due. Ci sono state partite che sono andate finite a notte inoltrata, che ricordi di aver visto da giovane? Hai pensato o sognato di giocare fino a notte fonda?

CARLOS ALCARAZ: 2Giocare agli US Open è così speciale, ancora di più nelle sessioni notturne. Vivi qualcosa di speciale. Qui agli US Open, la folla è incredibile. Amano guardare grandi partite. Il supporto del pubblico è qualcosa di speciale. Mi ricordo di aver visto molte partite, partite folli e mi ricordo che pensavo che un giorno anche io avrei vissuto quei momenti.

D. 19 anni fa, nel 2003, Juan Carlos raggiunse la finale e raggiunse il numero 1. Ti ha detto qualcosa? Gli hai parlato di qualcosa del genere?

CARLOS ALCARAZ:Ne abbiamo parlato molto. Ha battuto Agassi in semifinale raggiungendo il numero 1 al mondo qui agli US Open. Mi ha detto di come si era preparato per quella partita. Io farò lo stesso, questo va bene. Non importa per cosa sto lottando o cosa sono, scenderò in campo e mi godrò il momento.”

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