Coppa Davis, Serbia-Corea del Sud 2-1: troppo più forti i balcanici, asiatici eliminati

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Coppa Davis, Serbia-Corea del Sud 2-1: troppo più forti i balcanici, asiatici eliminati

A Valencia Kecmanovic e Lajovic fanno valere il miglior bagaglio tecnico e con facilità vincono i due singolari, rispettivamente contro Kwon e Chung, Ora per la Serbia la sfida con il Canada di sabato diventa decisiva per la qualificazione alle Finals

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VALENCIA, SPAIN - SEPTEMBER 15: Davis Cup by Rakuten Valencia Group Stage 2022 at Pabellón Municipal Fuente de San Luis on September 15, 2022 in Valencia, Spain. (Photo by Diego Souto/ Quality Sport Images / Kosmos Tennis)
VALENCIA, SPAIN - SEPTEMBER 15: Davis Cup by Rakuten Valencia Group Stage 2022 at Pabellón Municipal Fuente de San Luis on September 15, 2022 in Valencia, Spain. (Photo by Diego Souto/ Quality Sport Images / Kosmos Tennis)
 

dal nostro inviato a Valencia

Serbia – Corea del Sud 2-1

Dopo le maratone dei primi due giorni che avevano visto i match terminare dopo la mezzanotte, la terza giornata del Gruppo B di scena a Valencia conosce una sfida dominata e poco avvincente che premia la Serbia, troppo più forte con i suoi due singolaristi rispetto alla rappresentativa sud coreana. Un peccato per gli appassionati spagnoli accorsi a riempire le tribune del Pabellón Municipal Fuente de San Luis, palazzetto inaugurato nel 1983 e usuale casa delle squadre di basket locali, dotato di una capienza di circa 8000 spettatori, ma prossimo all’andare in pensione. In città si parla molto della prossima inaugurazione (annunciata per il 2024) della Valencia Arena, un impianto costato 220 milioni che conterrà 16 mila persone, consentendo a questa regione di poter godere di uno degli impianti al coperto più grandi d’Europa. Ci sono ovviamente più vuoti del giorno precedente, quando il San Luis è stato teatro della sfida tra Spagna e Serbia, ma comunque metà dei sediolini del palazzetto sono occupati: un buon risultato per un’organizzazione che ha curato i particolari, sapendo coinvolgere la città con diverse comodità (ad esempio è molto bello e accogliente il villaggio ospitalità creato appositamente per l’evento) capaci di raccogliere un buon pubblico, nonostante nella giornata sia sceso in campo un solo top 50. 


D. Lajovic b. S. C. Hong 6-4 6-0

La magia della Davis ha contribuito molte volte al concretizzarsi di risultati che in un torneo del circuito non si sarebbero mai verificati, ma tutto ha un limite e la netta differenza di valori tecnici e di esperienza a questi livelli tra Dusan Lajovic, 92 ATP (ex 23 nel giugno di tre anni fa e con alle spalle otto stagioni concluse tra i primi 100 al mondo) e il 24enne Chan Seong Hong n.467 ATP è stata troppo ampia anche per i miracoli della Davis. Poteva essere un fattore riequilibrante l’entusiasmo del coreano per la partita equilibrata giocata e persa al terzo set contro Pospisil, così come poteva esserlo che Lajovic – preferito da capitan Troicki a Krajinovic e a Djere – aveva terminato all’una di notte le due ore del doppio perso in coppia con Cacic. Invece, il serbo che in Davis ha già giocato 20 incontri di singolare (11 W- 9L il bilancio con però solo una vittoria in sei scontri contro top 50) pur venendo da uno scarso periodo di forma (nel 2022 solo in due tornei ha vinto due partite consecutive) ha mostrato di avere ancora un tennis superiore di diverse cilindrate rispetto a quello di Hong. Lajovic rompe l’equilibrio nel punteggio già al terzo gioco, strappando il servizio al numero 2 coreano, troppo leggero col servizio (chiuderà l’incontro avendo vinto solo il 30% dei punti con la seconda) e nei fondamentali di rimbalzo. Hong si muove veloce in campo e ha un buon tocco, caratteristiche che gli regalano qualche punto da applausi, ma mai la reale possibilità di mettere in difficoltà Lajovic. Dopo il break subito nei giochi iniziali, il coreano concede nuove palle break nel settimo e nel nono game (ben tre, corrispondenti ad altrettanti set point) ma si salva, grazie anche al supporto della cinquantina di tifosi connazionali arrivati a Valencia (come ieri, non notiamo invece in alcun modo supporter serbi, a parte il contingente dello staff del team balcanico). Contribuisce a tenerlo in scia un Lajovic che si limita a fare il compitino per avere la meglio e difatti nel decimo game il finalista di Monte Carlo 2019 rischia di rimettere in partita il suo avversario, trovandosi sotto 0-40, ma gli basta alzare il livello di attenzione per ristabilire l’ordine di forze in campo, chiudendo il parziale con un servizio vincente. Il secondo set ha ben poco da raccontare: Hong non ha ormai più nulla da contrapporre a un Lajovic che ha la tranquillità di poter giocare col braccio sciolto, regalando alcuni bei colpi da highlight: il serbo vince 31 dei 48 punti giocati nel parziale e porta a casa l’incontro.


M. Kecmanovic b. S. Kwon 6-3 6-4

Il match tra i due numeri uno delle rispettivi nazionali è di ben migliore levatura tecnica e spettacolare della partita inaugurale di giornata: Kecmanovic e Kwon hanno mostrato di meritare il loro status regalando un bel match, sebbene breve, al pubblico spagnolo. L’inizio di partita tra i due è equilibrato, con entrambi che tengono facilmente i loro turni di servizio (eccezion fatta per il secondo gioco, in cui il 74 ATP impiega sedici punti, seppur senza salvare palle break per tenersi in scia dell’avversario). La svolta dell’incontro arriva dopo una mezz’ora scarsa di partita: sul 4-3 Kecmanovic, Kwon cala il giusto necessario per concedere al serbo un parziale di 16 punti a 4 che regala al più forte tennista serbo presente a Valencia il 6-3 2-0 che segna definitivamente l’incontro.

Kwon, infatti, riesce a far salire il livello del suo tennis, ma non basta contro un Kecmanovic molto solido: lo sforzo del coreano regala momenti appassionanti come quelli vissuti nel sesto gioco, quando riesce ad issarsi a tre palle break. Tuttavia in due casi su tre la maggior classe del serbo fa la differenza: il tennista asiatico ha rimpianti solo sulla prima, affossata in rete col dritto, ma le altre due sono ben giocate dal 33 ATP che le salva con uno spettacolare dritto in cross e con un servizio vincente. Kwon vende cara la pelle sino all’ultimo, sostenuto – oltre che dai suoi sempre rumorosi supporter – dal pubblico spagnolo che vuole vedere più tennis possibile e per solidarizzare in buona parte inizia a sventolare le bandierine coreane che si potevano ritirare gratuitamente all’ingresso del palasport. Così, quando Kecmanovic va a servire per il match, il 74 ATP riesce a guadagnare una nuova palla break che potrebbe rimettere in vita la partita, ma affossa malamente in rete il rovescio. Il tennista balcanico sul primo match point è frettoloso, ma alla seconda occasione un rovescio sparato lungo di Kwon chiude il match e regala alla Serbia la vittoria nella sfida e la contestuale possibilità di giocarsi le chance di qualificazione alle Finals di Malaga sabato sera, quando affronterà il Canada di Auger Aliassime e Pospisil.


J. S. Nam/M. K. Song b. N. Cacic/F. Krajinovic 6-4 6-2

Il doppio può contare in caso di parità tra due nazionali, ma capitan Troicki, come per regolamento è sua facoltà, decide dopo il 2-0 di risparmiare Kecmanovic, in precedenza annunciato in campo, e di schierare Krajinovic al fianco di Cacic. Dall’altra parte della rete i due serbi hanno trovato due sconosciuti al grande pubblico come Jisung Nam (234 nella classifica ATP di doppio) e Minkyu Song (223 nella specialità), entrambi tennisti over 30 e con un bilancio in doppio in Davis molto modesto (1 W- 7 L il primo, 1-6 il secondo), nonostante avversari affrontati non irresistibili. Si sa come nel tennis la concentrazione e le motivazioni facciano tanto e i sud coreani sin dai primi scambi hanno fatto valere il loro orgoglio contro due avversari apparsi spenti (in particolare Krajinovic, in alcune fasi sembrato un pesce fuor d’acqua). Soprattutto nel secondo set hanno giocato meglio i coreani in tutti i fondamentali, meritando una vittoria importante per l’onore del movimento coreano e per la loro carriera.

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