Caso Peng Shuai, Steve Simon: "Non comprometteremo i nostri principi"

Flash

Caso Peng Shuai, Steve Simon: “Non comprometteremo i nostri principi”

In un’intervista a Sportsmail, il CEO della WTA ha ribadito l’intenzione di non organizzare tornei in Cina, finché non saranno date notizie sicure sulla tennista

Pubblicato

il

 

Nonostante il clamore mediatico sia progressivamente scemato (come purtroppo accade spesso nell’era della troppa informazione), la WTA non si è dimenticata di Peng Shuai. Agli inizi di novembre 2021, la tennista aveva accusato di violenza sessuale Zhang Gaoli, vicepremier cinese dal 2013 al 2018. Il suo post è stato repentinamente rimosso dalle autorità e della ragazza si sono perse le tracce. L’intero mondo del tennis (e non solo) si è mobilitato in massa, ma ancora non si hanno notizie certe, nonostante qualche tentativo poco credibile del governo cinese di rassicurare sulle sue condizioni (tra cui anche un video). Tra i vari organi che governano il tennis solo la WTA ha risposto col pugno di ferro, arrivando addirittura a sospendere tutti i tornei in Cina e a Hong Kong, mentre ATP, ITF e anche lo stesso CIO (Comitato Olimpico Internazionale) hanno assunto posizioni meno forti, suscitando anche l’indignazione di alcuni giocatori. La presa di posizione è resa tanto più significativa dall’elevato impatto economico che i ricchi tornei cinesi avevano sulle casse della WTA, a partire dalle Finals di Shenzen.

In una recente intervista rilasciata a Sportsmail, il CEO della WTA ha ribadito ancora una volta la decisione di non scendere a compromessi finché non saranno appurate le condizioni di Peng, il che di fatto è possibile solo autorizzando un incontro diretto tra la tennista e l’associazione: “La WTA continua a lavorare per una soluzione e speriamo di essere in grado di organizzare eventi in Cina nel 2023 e anche dopo, ma non comprometteremo i nostri principi fondanti per farlo. Peng Shuai ha fatto un passo coraggioso nel farsi avanti e rivelare pubblicamente di essere stata aggredita sessualmente da un importante leader del governo cinese. Come faremmo con tutte le nostre giocatrici a livello globale, abbiamo chiesto un’indagine formale sulle accuse da parte delle autorità competenti e un’opportunità per la WTA di incontrare Peng – in privato – per discutere della sua situazione. Continuiamo a mantenere saldi la nostra posizione ei nostri pensieri rimangono con lei.”

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement