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Laver Cup, Team Europe-Team World 1-0: Ruud supera Sock al super tie-break
Il n. 2 ATP paga nel secondo set un improvviso passaggio a vuoto, ma rimedia nel long tie-break finale facendo leva sulla “pesantezza” fisica dell’americano

Europa – Resto Del Mondo 1-0
C. Ruud (EUR) b. J. Sock (WOR) 6-4 5-7 10-7
Nella scorsa edizione della Laver Cup, andata in scena al TD Garden di Boston, il Team World non si è dimostrato capace di sfruttare l’assenza dei Big-Three per raggiungere il tanto agognato primo alloro nella manifestazione. Anzi il resoconto finale recitò un severo e perentorio 14-1, lo score più a senso unico dalla nascita della competizione. Nel 2021 i vari forfait nel Team Europe, diedero la possibilità a Casper Ruud non solo di far parte per la prima volta dell’élite tennistico del Vecchio Continente, ma addirittura anche di avere l’onore di aprire la contesa: nel suo match d’esordio batté in due set Reilly Opelka. Da allora ne ha fatta di strada sulle superfici veloci, per ripresentarsi un anno dopo nello stesso identico momento – dare il via alle danze – più forte e in fiducia che mai. Prima di arrivare a Londra ha trascinato la sua nazionale in Coppa Davis contro l’India, avendo la meglio su Gunneswaran per 6-1 6-4 e iniziando a prendere confidenza con le condizioni di gioco indoor.
L’altro protagonista della sfida d’apertura è Jack Sock: elemento sempre imprescindibile della compagine proveniente dal Resto del Mondo, nelle edizioni precedenti della Coppa dedicata al mitico Rod. Infatti, la sua assenza nel 2021 è stata una delle cause principali che hanno portato al netto divario tra le squadre, vista la sua grande affidabilità in doppio. Ha un record in questo torneo di 7-2 nelle partite di specialità, mentre ha disputato soltanto tre incontri di singolare: – tra il 2017 e il 2019, anni in cui è stato uno dei volti del Team capitanato da McEnroe – trionfando contro Fognini tre stagioni fa, e perdendo da Edmund (nel 2018, strappandogli un set) e l’anno prima ancora da Nadal.
Era fondamentale per il Team World cominciare con un successo, ma la fiducia e lo slancio di Casper hanno dato l’opportunità al norvegese di regalare il primo punto all’Europa, seppur solo al match tie-break; al cospetto dell’ex n. 8 mondiale non adatto fisicamente ad una sfida di tale caratura. Incontro non entusiasmante sotto il profilo tecnico, con entrambi che hanno concluso il duello piuttosto irrigiditi dalla tensione. L’atmosfera però è stata, come sempre in questo appuntamento del circuito, meravigliosa con Federer e Djokovic a “mangiucchiare” qualcosa come vecchi compagni di merende qualsiasi; Rafa a dare puntuali consigli al suo “allievo” Ruud e Tiafoe a prendere l’eredità di “Kyrgios” con sdraiate a terra e mancamenti – sorretto da Auger-Aliassime – dopo le prodezze di Sock. Proprio per Jack, non c’è spazio per disperarsi: stasera si ritorna in campo, nel doppio più atteso della storia, per farsi il regalo di compleanno che non ha trovato in vetrina contro il numero 2 del mondo: domani infatti compirà 30 anni. Ora in campo Tsitsipas-Schawartzman.
IL MATCH – Brividi e pelle d’oca all’impazzata, durante la presentazione dei componenti delle due squadre, con il boato più devastante riservato ovviamente a King Roger. Prima di dare definitivamente l’inizio alla quinta edizione della competizione, c’è tempo per l’ingresso trionfale nella O2 Arena di Londra di colui al quale la manifestazione è intitolata: Rod Laver, il campione australiano del quale quest’anno si celebra il sessantennale dalla storica realizzazione del suo primo Grande Slam, impresa compiuta nel 1962 da dilettante e poi bissata sette anni dopo da professionista.
L’incontro tra Ruud e Sock, è una sfida alquanto intrigante sul piano tattico e degli spunti d’interesse che può regalare: due giocatori che possiedono le medesime armi, dritto e servizio, per cercare di scardinare il gioco avversario. Chiaramente, però, ci sono anche delle evidenti differenze, da un parte la regolarità inscalfibile abbinata alla resistenza e alla capacità di dare il meglio di sé negli scambi prolungati del 23enne di Oslo; dall’altra il 29enne di Lincoln che certamente non fa della condizione fisica il suo punto di forza e che anzi predilige un tennis ridotto all’osso e basato su poche e penetranti accelerazioni, soprattutto attraverso la sua formidabile sbracciata di dritto che è il miglior viatico per verticalizzare e ricamare a rete affidandosi alle sue doti da doppista di altissimo livello.
L’avvio di partita è tuttavia da incubo per Jack, pronti via e si parte con un parziale di sei punti a 0 in favore del soldatino Casper. L’ex n. 8 del mondo è estremamente falloso, tanti errori dovuti al ritardo con cui il giocatore a stelle e strisce arriva sulla palla. Sock, infatti, prepara sempre i suoi colpi con un tempo di troppo e questo oltre a portarlo a sbagliare più del dovuto, anche quando riesce a centrare la metà campo avversaria, lo costringe a perdere sistematicamente e frequentemente metri sul campo. In questo scenario, il due volte finalista Slam del 2022 può comandare tranquillamente ogni singolo quindici con il diritto, muovendo a piacimento l’americano e dando a più riprese conferma del suo micidiale sventaglio. Per l’attuale n. 128 ATP, le cose poi si mettono ancora peggio visto che il n. 2 del ranking mondiale decide di mostrare agli spalti londinesi anche i suoi innumerevoli miglioramenti sul lato del rovescio. Risponde con grandissima profondità, proprio con il suo bimane il fantasmino norvegese; inoltre ci mette pure una perla meravigliosa con uno strettino stordente uscito dalle corde di quello che dovrebbe essere il proprio anello debole. Risultato, 3-0 Ruud. Il membro di Team World sembra abbastanza sfiduciato, ciò nonostante cresce con il passare dei minuti, in particolar modo facendo leva sulle discese a rete e tentando di andare a pizzicare il rovescio di Casper: qualche piccolo spiraglio si apre nell’intelaiatura perfetta del gioco norvegese, due volte il figlio d’arte si trova nella scomoda situazione di dover affrontare un 15-30, ma sia nel terzo che nel quinto game il servizio del tennista europeo è inossidabile.
La battuta di Ruud sale in cattedra, e la rimonta in entrambi i casi viene portata a compimento con successo, proprio il fondamentale d’inizio gioco si sta rivelando il vero asso nella manica del norvegese. Si arriva difatti al momento della verità, ovvero il n. 2 ATP alla battuta per chiudere la frazione, con il nativo di Oslo che ha dovuto ricorrere alla seconda soltanto in tre circostanze fino ad allora: ma sul più bello Casper s’irrigidisce, prima spreca un dritto in uscita dal servizio mancando di incisività per poi perdere uno scambio nei pressi della rete – non il suo terreno di caccia preferito -. A quel punto completa la frittata, con un attacco scriteriato e poco profondo sul lato sinistro di Jack, che al contrario non si fa pregare, passa e si prende il contro-break. Il set però è comunque giunto a fine corsa, il tennista del Nebraska ritorna immediatamente pesante e lento: va sotto 0-40, ma complice anche un Ruud per nulla cinico – che sbaglia uno slice piuttosto comodo e un dritto altrettanto facile – riesce a riemergere fino alla parità. Tuttavia ancora una volta, raggiunta la parità, il tre volte campione Slam in doppio si smarrisce: prima un doppio fallo e poi un dritto scaraventato in rete mandano in archivio il 6-4 dopo 41 minuti.
Si riparte, come si era finito. Il campione di Parigi Bercy 2017 sporadicamente dà saggio della sua eccezionalità manualità, come anche fatto nel set inaugurale. Questo perché, oltre ad essere un picchiatore di primo ordine, Jack è dotato di un tocco assolutamente da non sottovalutare. L’uomo in maglia rossa ci sta provando, una statistica evidenzia la sostanziale differenza tra i due protagonisti nel colpire mediamente la palla in fase ascendente: cioè con grande anticipo, per cercare di togliere il tempo all’avversario. La tattica sarebbe quella giusta, ma gli effetti non si vedono. Prontamente infatti, viene rintuzzato dal bimane lungolinea di Ruud: altro colpo, che oggi sta regalando le sue soddisfazioni al norvegese. La sensazione è che non manchi molto all’americano per entrare in partita, ma s’intuisce come non sia abituato ad un livello così esigente in singolare. Jack nel frattempo continua la sua personale battaglia contro l’occhio di falco, mentre l’equilibrio per ora rimane latente. Nel settimo game, simpatico siparietto: Sock avverte che la palla ha colpito il nastro, ma il sensore non emette il segnale e dunque il giudice di sedia non può intervenire. Casper a questo punto, dà ulteriore linfa alla sua nomea di sportivo d’eccellenza e concede all’avversario l’opportunità di ripetere il punto. Questo lo scopre al rischio di break, ma si salva vincendo tre quindici di fila, la stessa identica situazione si riverifica nel game successivo con ruoli ribaltati. Il giocatore capitanato da McEnroe continua ad esasperare la mezza luna attorno alla palla per eseguire il dritto anomalo inside-out, le gambe però non vanno come dovrebbero e l’oggetto di feltro ricade sovente nel quadrato del servizio. Perciò quando può non disegna la smorzata, completata puntualmente da esecuzioni di pittino con uso magistrale del polso. L’ordine dei servizi non viene messo in discussione, quindi sembra che la frazione sia destinata ad avviarsi verso il tie-break. Tuttavia, si materializza un improvviso – e poco prevedibile – passaggio a vuoto di Ruud. Il norvegese si fa strappare a 0 il turno di battuta, perdendo totalmente le misure del campo commettendo anche un doppio fallo, e concede la possibilità a Team World di confezionare il super tie-break. L’ex top ten statunitense non perdona: 7-5 in 51 minuti.
Come in apertura di match, c’è un 3-0 iniziale. Questa volta firmato Sock, che vola subito avanti di un mini-break nel primo punto del long-tiebreak grazie ad una risposta corta che Ruud non riesce a rialzare con il dritto. Casper appare un po’ bloccato dalla tensione del momento, ma comunque non vuole mollare: contro filotto e 3-3. Suicidio di Jack che manda in rete uno smash sul tweener del 23enne di Oslo, e perde il vantaggio accumulato. Il parziale dei punti non interrompe il proprio corso, anzi si assesta a cinque in fila (6-3). Sul 7-4, però, il braccio del finalista di Miami viene ancora tradito dalla pressione: così l’americano rintuzza nuovamente. A decidere le sorti del match, è il sedicesimo punto della terza partita: il dritto americano s’impenna sul nastro e ricade nella metà campo di Jack. Ruud può dunque finalmente sigillare il primo punto della Laver Cup 2022, a favore dell’Europa: 10 punti a 7, in diciassette minuti.
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Il ritorno di Nadal sulla terra rossa: dopo Montecarlo giocherà anche a Barcellona. David Ferrer: “Si sta allenando cinque volte a settimana”
Presentata la 70esima edizione del Trofeo Conde de Godò a Barcellona; Ferrer svela due nuovi partecipanti: Medvedev e Nadal

A pochi giorni dalla notizia che rivelava il ritorno in campo di Rafael Nadal all’ATP Master 1000 di Montecarlo, ne arriva un’altra. Il 22 volte vincitore di Grandi Slam ha deciso di confermare la sua presenza anche al torneo Barcelona Open Banc Sabadell, in programma dal 15 al 23 aprile. Lo ha annunciato il direttore del Real Club de Tenis, David Ferrer, durante la presentazione della 70esima edizione del Trofeo Conde de Godò. Un tabellone davvero d’eccezione quello di quest’anno che oltre ad avere il nome del maiorchino più forte della storia, vanta altri nomi importanti: Carlos Alcaraz, campione uscente di Indian Wells, Casper Ruud, Stefanos Tsitsipas, il nostro Jannik Sinner e tanti altri.
Tra loro anche il russo finalista di Indian wells, Daniil Medvedev, sul quale il direttore Ferrer ha voluto spendere qualche parola in più: “Non è stato facile inserirlo perché avevamo la lista ormai praticamente chiusa. Però apprezziamo molto che abbia deciso di venire in un momento dove sta già vincendo tanto”. Entusiasta David Ferrer di poter comunicare al pubblico, dopo aver parlato con Carlos Costa (rappresentante delle baleari) che Nadal sembra essere in ottima forma e pronto per il rientro: “Si sta allenando cinque volte a settimane, ricomincerà da Montecarlo e poi verrà qui. Gli auguro personalmente che sia la miglior stagione possibile sulla terra”.
E proprio dall’Academy di Rafa Nadal, arrivano dei video del campione maiorchino in campo. La grinta sembra quella di sempre.
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Credit Suisse, la grande crisi della banca elvetica minaccia la partnership con Federer
A rischio l’accordo di 10 milioni l’anno tra Federer e Credit Suisse: Roger continuerà a “salutare” i viaggiatori dell’aeroporto di Kloten?

Da Federer al calcio, la crisi di Credit Suisse investe il mondo dello sport svizzero. Il crollo del colosso bancario svizzero crea scompiglio tra i milioni di risparmiatori e le principali discipline sportive a cominciare dal calcio. Credit Suisse è diventato title sponsor tra gli altri anche della Super League svizzera, la massima divisione del paese.
Ma non c’è solo il calcio, anzi. Il quotidiano tedesco “Blick” si chiede se Federer continuerà a essere testimonial di Credit Suisse. Uno degli sportivi più importanti della storia dello sport vantava un accordo di circa 10 milioni di euro all’anno prima di appendere la racchetta al chiodo. La cifra sarebbe rimasta la stessa con l’immagine di Federer appare all’aeroporto di Kloten, e non solo, per salutare i passeggeri in arrivo con al fianco il logo dell’istituto di credito a un passo dal fallimento. Inoltre, il legame con Federer ha portato la banca a sponsorizzare anche la Laver Cup, ideata dallo stesso ex tennista. E adesso che succede? Il quotidiano tedesco ironizza chiedendosi se Federer continuerà a salutare tutti dall’aeroporto o se il “ciao” sarà al “Credit Suisse” e basta.
La Svizzera rischia di ritirare persino la propria candidatura ad ospitare i campionati europei di calcio femminile del 2025. E la lega elvetica sembra essere tra le favorite per l’appalto. La decisione arriverà il prossimo 4 aprile, ma ora il governo e i vertici della lega stessa temono che il fallimento della Credit Suisse, partner principale, possa far perdere punti alla candidatura.
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ATP Miami, Arnaldi e Bellucci si fermano al primo turno delle qualificazioni
Entrambi gli azzurri eliminati nel primo turno di qualificazione al Masters 1000 di Miami

Conto alla rovescia cominciato per l’inizio del Miami Open 2023. Il secondo Master1000 ravvicinato del mese di marzo sta per prendere il via. Campi che cominciano a riempirsi di spettatori e gare di qualificazioni che scaldano l’attesa.
Brutte notizie per il tennis azzurro: il percorso di qualificazione al tabellone principale rimane privo di italiani. Matteo Arnaldi è sconfitto in tre set da Lukas Klein 6-4, 4-6, 6-4 in 2ore e 20′ di partita. Malgrado i favori del pronostico, l’italiano non è stato cinico nei momenti decisivi della gara. Statistiche similari per entrambi al servizio e differenza fatta davvero in pochi punti. Arnaldi aveva cominciato male la gara, con lo slovacco avanti 5-1 nel primo set. Recuperati entrambi i break con un 12-2 di parziale, il ligure va a servire per restare nel set ma non riesce ad arrivare a palla game e alla sesta palla set in favore del suo avversario cede servizio e parziale. Anche l’inizio del secondo set è negativo per Arnaldi che si ritrova sotto 2-0. Il ligure è bravo a recuperare e a conquistare il secondo set in 45′. Nel terzo set, lo slovacco reagisce e sale 3-0. Arnaldi non si scompone e ottiene il controbreak nel settimo gioco. Ancora una volta il decimo gioco gli è avverso: non riesce a gestire la pressione e al secondo matchpoint va ko. Al secondo turno lo slovacco incontrerà l’americano Eubanks.
Niente da fare anche per Mattia Bellucci: perde nettamente contro Zhizhen Zhang 6-1, 6-3 in 1ora e 13′. Il cinese che ha ottenuto l’80% di punti con la prima di servizio, il 63% con la seconda. Spesso in difficoltà sul suo servizio non è riuscito a entrare in partita.
Tutto secondo pronostico i risultati dagli altri campi. La testa di serie n. 1. Nuno Borges batte con un doppio 6-4 Steve Johnson. Regala spettacolo Benoit Paire che batte Gijs Brouwer 6-4, 6-4. Il francese, sostenuto dal pubblico americano, sfrutta la wild card ricevuta e vince nettamente contro l’olandese. Adesso per lui l’ostacolo Thanasi Kokkinakis, reduce dal doppio 6-3 su Collarini: c’è da attendersi una gara molto spettacolare, in cui le percentuali del servizio potrebbero risultare decisive.
Vita facile per Garin che batte Uchida con un doppio 6-4 e ora attende il connazionale Tabilo per la gara di secondo turno. Quest’ultimo ha eliminato in tre set Shevchenko, reduce dalla vittoria su Berrettini a Phoenix. Niente da fare per Basilashvili che continua il suo 2023 horror: vince Meligeni Alves in tre set, 6-4, 1-6, 6-1. In rimonta, il russo Safiullin riesce ad avere la meglio sull’americano Moreno De Alboran. Bene gli australiani Thompson e O’Connell, il primo batte Olivo 6-2, 6-1, il secondo vince 7-6(4), 6-4 sul tedesco Hanfmann.
Tre tie break nella gara più combattuta di questo primo turno di qualificazioni regalano il passaggio del turno
Kovacevic che elimina il tedesco Marterer. Nel set decisivo, il n. 144 recupera un break di svantaggio, annulla quattro match point, ma perde il tie-break 7-0.
Rischia grosso, invece, Jan Lennard Struff contro il n. 784 del mondo. Learner Tien vince il primo set e costringe il tedesco a una gara di sofferenza per passare il turno. Contro il n. 426 soffre Altmaier: Damm lotta ma non riesce a passare il turno.
Nel derby australiano Vukic batte Duckworth 6-1, 7-5. Albot batte Ymer in tre set, mentre il corato Gojo supera in tre set combattutissimi Holt: finisce 6-7(4), 6-7(5), 6-7(3).