Lorenzo Sonego si è rilanciato in grande stile, vincendo a Metz il suo terzo titolo ATP della carriera e risollevando così il bilancio di una stagione che per lui è stata forse la più difficile della carriera almeno a livelli di risultati. Il tennista torinese si è già diretto a Sofia, dove questa settimana prenderà parte al Sofia Open, altro ATP 250. Tra i due tornei, ha concesso qualche riflessione ai microfoni del Corriere Torino. “Ho provato le sensazioni per le quali facciamo questo lavoro – ha detto Sonego -. Combattere, alzare un trofeo, sentire il calore della gente, divertirsi in campo”.
Ma cosa è scattato a Metz per invertire la rotta? “La prima cosa importante è stata battere Karatsev, che mi aveva sempre sconfitto. Batterlo al primo turno ha rappresentato una bella iniezione di fiducia. Il match più duro è stato quello contro Simon, che nonostante sia a fine carriera si muove benissimo e trova soluzioni difficili da contrastare. Alla fine sono riuscito a vincere il mio titolo più bello, su una superficie tra le mie preferite, il veloce indoor, e battendo grandi giocatori come Korda e Hurkacz. La finale? Vincere il primo set è stato determinante, poi nel secondo al primo break subito lui è crollato e ha fatto un po’ di accademia. Non mi ha dato fastidio, lo conosco e siamo amici”. Ora c’è Sofia: “Devo ripartire come se nulla fosse successo e trovare subito il giusto feeling, perché Zapata Miralles è un avversario tosto”.