[5] H. Rune b. [1] J. Sinner 5-7 6-4 5-2 rit.
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Per la prima volta in carriera Jannik Sinner non vince una partita al Sofia Open (11/11 fino ad oggi). Questo, però, è con ogni probabilità l’ultima preoccupazione nella testa dell’altoatesino, costretto al ritiro nel terzo set per essersi girato la caviglia destra. Holger Rune, già comunque in vantaggio di un break nel parziale decisivo, sfrutta il ritiro del suo avversario e suggella una prestazione in crescendo, che gli permette di centrare la prima finale in carriera sul cemento. Grazie a questa vittoria il danese conquista anche il suo best ranking, issandosi al numero 26 del mondo (guadagnerà un’altra posizione in caso di successo in finale contro Huesler). Per Sinner, invece, la sconfitta fa male tanto in ottica ranking – perderà due posizioni, finendo al numero 12 – quanto, soprattutto, in vista della corsa alle ATP Finals di Torino. Obiettivo che ora si complica sensibilmente.
IL MATCH – C’è grande equilibrio in avvio di partita, con entrambi i giocatori piuttosto solidi nei propri turni di servizio, anche se sembra che Sinner possa far male da un momento all’altro. Negli scambi da fondo l’azzurro cerca sempre di prendere il controllo per primo, trovando spesso il modo di incidere con il dritto. È lui a crearsi la prima chance in risposta, dominando sempre con questo fondamentale e procurandosi la prima palla break. Anche con la risposta il numero 1 del seeding fa la differenza, ma Rune si tira fuori da una situazione complicata con grande coraggio e due efficaci serve&volley consecutivi e salendo sul 3-3. La partita è frizzante e divertente, anche perché i due protagonisti cercano di mantenere sempre i piedi ben saldi sulla linea di fondo, spingendo al massimo ogni colpo.
Nell’ottavo gioco il danese, in vantaggio 40-15, si rilassa e concede altre due palle break, entrambe però salvate con due prime pesanti. Il numero 31 ATP continua a faticare nei suoi turni di battuta, mentre Sinner è sempre impeccabile e garantisce il tie-break portandosi sul 6-5. Sul 30-30 va in scena lo scambio più bello dell’incontro – forse del torneo – ma se lo aggiudica Rune. L’italiano riesce comunque a procurarsi il quarto break point complessivo, il primo che vale anche un set point. Sono soltanto due challenge a fare la differenza, entrambi di marca azzurra. Il primo chiama fuori l’apparente ace del 19enne di Copenaghen, il cui rovescio lungolinea, nello scambio successivo, finisce di poco largo (sentenza confermata anche in questo caso dall’occhio di falco). Il risultato è un 7-5 che probabilmente, visto il totale controllo dei propri turni di servizio, sta anche stretto all’allievo di Vagnozzi.
Anche il secondo parziale scorre in modo decisamente rapido, calcando il solco del primo. I primi quattro game non regalano praticolari emozioni ma nel quinto, per la prima volta nel match e totalmente all’improvviso, arrivano tre palle break consecutive in favore di Rune. Il danese risponde molto bene e sfrutta al meglio i due gratuiti del suo rivale, entrambi con il dritto, e con un bello sventagio di dritto strappa il servizio a Sinner, infilando un importante parziale di 12-2 per passare a condurre 4-2.
La situazione si è lentamente capovolta rispetto al primo set, con l’azzurro che si trova nuovamente sotto pressione. Sul 30-30 tuttavia, grazie ad un provvidenziale ace e una delicata stop volley, toglie le castagne dal fuoco e si fa sotto nell’ottavo gioco. Sul 40-40 la testa di serie numero 1 arriva comodamente su una smorzata, ma sbaglia la direzione del recupero e viene punito. Rune conquista un game fondamentale – costellato di seconde di servizio – e, poco dopo, va a servire per il set sul 5-4. Qui il numero 5 del tabellone rischia grosso, sbagliando tre rovesci: con il primo si auto-cancella il set point, con gli altri due concede altrettante chance di break. Nel momento del bisogno, tuttavia, trova un ace e una sostanziosa seconda al corpo e, alla seconda opportunità, pareggia i conti: 6-4.
L’inerzia del match è tutta in favore del 19enne di Copenaghen che, nonostante la maratona di ieri contro Ivashka, appare decisamente più pimpante ed energico a livello fisico. Sinner è piuttosto lento in uscita dal servizio e all’alba del terzo set viene sorpreso, cedendo la battuta a 15: Rune risale da 0-30 si porta sul 2-0. Da questo momento in poi il match si gioca nei turni di battuta del danese, che però appare decisamente poco incline a concedere qualche opportunità al suo avversario per rifarsi sotto. Il numero 10 del mondo riesce a rimanere a galla in un quinto game durissimo, salvando una possibilità di doppio break con una seconda vincente.
Sotto 2-3 e avanti di un quindici nel sesto gioco, durante uno scambio la caviglia destra di Sinner cede e si gira. L’azzurro cade al suolo ed è costretto ad un medical time-out, in cui gli viene operata una vistosa fasciatura. La sua idea è quella di provare a continuare a lottare, ma negli spostamenti verso destra mostra evidenti difficoltà. Il 21enne nativo di San Candido non può far altro che tentare di accorciare il più possibile gli scambi, prendendosi però numerosi rischi. Perso ancora il servizio, sotto 2-5 Sinner è costretto ad alzare bandiera bianca (per la quarta volta quest’anno): Rune si impone 5-7 6-4 5-2 rit. e raggiunge la sua prima finale in carriera sul veloce. Troverà Marc-Andrea Heusler, giustiziere di Lorenzo Musetti nella prima semifinale. Il 2002 di Carrara viene scavalcato proprio dal danese, che da lunedì sarà almeno n°26 del ranking.