Una semifinale in doppio in un torneo di livello 250. Di per sé non è certo un risultato che meriterebbe particolari attenzioni. Il fatto, però, che a raggiungerlo sia stato Hyeon Chung, in coppia con il connazionale Kwon, impone un cambiamento di prospettiva. Nel corso di questa settimana il coreano, semifinalista all’Australian Open nel 2018, è tornato a giocare una partita di tennis ufficiale dopo due anni di astinenza assoluta e dopo aver ripreso ad allenarsi due mesi fa. A fermarlo sono stati una serie di problemi alla schiena che ne hanno messo a rischio persino la carriera. Per questo l’aver vinto due partite di livello ATP, seppur in doppio, rappresenta già un grande passo in avanti. Probabilmente si tratta anche dello step più difficile e sostanzioso: passare dal rischio di non giocare mai più a vincere un match. Non che la strada adesso sia in discesa, ma quantomeno è stata intrapresa.
Chung e Kwon si sono arresi in semifinale alla coppia composta da Barrientos e Reyes Varela (entrambi tra i primi 70 giocatori del mondo nella classifica di specialità). Lo hanno fatto, però, dopo aver vinto due partite decise in zona cesarini. Entrambe, infatti, si sono risolte al match-tiebreak: la prima, contro Verdugo/Huey, si è chiusa sul 10-8; la seconda, contro Goransson/McLachlan, sul 10-7. Gli appassionati coreani, attratti dal ritorno in campo del loro idolo, hanno riempito gli spalti del campo centrale di Seoul e hanno spinto i loro giocatori creando un’atmosfera memorabile, degna della vecchia Coppa Davis.
Che Chung sia ancora lontano parente del giocatore capace di raggiungere la 19esima posizione del ranking è parso evidente. Tuttavia, il campione delle Next Gen 2017 si è mosso discretamente bene e non ha mostrato particolari problemi nei colpi sopra le spalle (compreso il servizio che invece era il principale indizio delle sue difficoltà negli ultimi match giocati nel 2020). La necessità di dover lavorare ancora molto per tornare a livelli competitivi è ben scolpita nella testa di Hyeon che infatti aspetterà qualche giorno prima di scendere in campo per un match di singolare. Il secondo comeback, dopo quello in doppio, dovrebbe avvenire tra una settimana nel Challenger di Seoul o, al più tardi, in quello di Busan – sempre in Corea del Sud – tra 14 giorni. Nel frattempo ci sarà spazio per lunghe sessioni di allenamento: come ha sottolineato lui stesso, Chung è pronto anche a “mangiare e dormire direttamente sul campo”.