Challenger di Parma, il palcoscenico è tutto per Vavassori: battuto Etcheverry

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Challenger di Parma, il palcoscenico è tutto per Vavassori: battuto Etcheverry

Sugli scudi in Emilia anche Federico Arnaboldi che sorprende Franco Agamenone

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Andrea Vavassori - ATP Challenger Todi 2020 (foto Felice Calabrò)
 

Uno splendido sole ha accompagnato i primi due giorni del Challenger 125 di Parma (terra battuta) in corso di svolgimento sugli splendidi campi del TC Parma, uno dei circoli più belli e funzionali che ci sia mai capitato di frequentare. Impressione confermata da Riccardo Bonadio che ci ha confessato come per lui sia il più bel circolo italiano. Terminate le qualificazioni, sono iniziati nel pomeriggio di lunedì gli incontri di primo turno. E sono iniziati col botto: partite belle e combattute con sorpresa finale. La partita più interessante è stata sicuramente quella finita a sera inoltrata, a causa del protrarsi degli incontri precedenti, che ha visto Andrea Vavassori prevalere sulla testa di serie n.3 Tomas Etcheverry (n.88 ATP), invece la sorpresa che non ti aspetti è stata la vittoria della wild card Federico Arnaboldi su Franco Agamenone. Vavassori ha vinto 6-3 2-6 6-4 al termine di oltre due ore e mezza di autentica battaglia contro un avversario forte e in crescita. Ma in crescita è anche l’azzurro che ha mostrato in questi ultimi mesi dei progressi incredibili proprio in quelli che erano sempre stati i suoi punti deboli: la regolarità e la tenuta da fondo campo. Il gioco d’attacco, le soluzioni imprevedibili e i cambi di ritmo erano già da tempo in repertorio, adesso il tennista torinese ha ampliato il catalogo con una solidità da fondo campo che lo rende avversario quanto mai insidioso anche per un tipico regolarista da terra battuta come l’argentino Etcheverry. A fine partita Andrea ci ha detto: ”Sono contentissimo perché ho lavorato tanto sul gioco da fondo campo e mi fa piacere vedere i risultati. Oggi è stato un match intensissimo perché il suo gioco con quel kick che rimbalzava alto mi infastidiva molto. Ovviamente non posso che confermare come sia stata una splendida stagione che mi ha regalato soddisfazioni sia in singolo che in doppio e, anche se non è facile conciliare le due cose, vorrei portarle avanti entrambe. Cosa mi aspetto da questo finale di stagione? Di poter mettere quella ciliegina che mi è mancata di un niente a San Benedetto e Cordenons”.

Molto bravo anche il 22enne Federico Arnaboldi che, sotto le cure amorevoli di Diego Nargiso, sta migliorando a vista d’occhio. Contro Franco Agamenone ha sovvertito ogni pronostico e, dopo una partenza difficile, è riuscito ad invertire l’inerzia del match e a prendere, man mano, il sopravvento. Il 4-6 6-3 6-4 finale certifica il miglior risultato in carriera per Arnaboldi (l’avversario con la miglior classifica mai battuto) e una grossa delusione per l’italo-argentino che ci aveva confessato prima del match che il suo obiettivo in questi ultimi mesi di stagione sarebbe quello di guadagnarsi il tabellone principale dei prossimi AO. Gli mancano una cinquantina di posizioni e questa sconfitta è un brutto passaggio a vuoto. A breve rientrerà in Argentina per partecipare alla ‘temporada’, la serie di tornei Challenger in programma nel continente sudamericano. A fine match Arnaboldi ci ha detto:Effettivamente la partita non era iniziata molto bene ma io non stavo giocando male, era piuttosto lui che era molto solido. L’unico problema era che forse io stavo facendo un po’ troppo il suo gioco. Quando sono riuscito a cambiare alcune cose ho cominciato subito a raddrizzare la partita, dimostrando di poter competere a questi livelli e ne sono davvero felice”. Intanto migliora il proprio best ranking alla posizione n.467 ATP.

Sono terminate anche le qualificazioni che hanno promosso tre giocatori italiani: Francesco Forti, Stefano Napolitano e Fausto Tabacco. Tre giocatori con storie diverse ma con la stessa ambizione: dimostrare qualcosa agli altri, ma soprattutto a se stessi. Il giovane Tabacco di poter portare un altro siciliano ai vertici dopo i successi di Cecchinato e Caruso, stimolato anche dalla concorrenza del fratello Giorgio e del rampante Piraino, Forti di poter riprendere la corsa che in primavera l’aveva visto competere con bella sicurezza nel circuito Challenger, prima di fermarsi per un noioso infortunio. Ma la motivazione più forte è sicuramente quella di Napolitano che tre anni fa fu fermato da quel maledetto problema al gomito proprio quando stava vivendo il miglior momento della carriera. Il rientro dopo l’intervento chirurgico è stato problematico e, di sconfitta in sconfitta, ha minato molte delle sue sicurezze, facendolo precipitare in classifica oltre il 500esimo posto, posizione che non ha niente a che vedere con il suo reale valore. Le due belle vittorie in qualificazione contro Andrea Guerrieri e Andrej Chepelev non potranno da sole sterzare la stagione, come ci ha onestamente confessato lo stesso Stefano dopo l’incontro, ma costituiscono comunque una bella iniezione di fiducia.

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