ATP Astana: Djokovic ha sempre fame, Medvedev torna finalmente a brillare. Semifinale di lusso in Kazakistan

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ATP Astana: Djokovic ha sempre fame, Medvedev torna finalmente a brillare. Semifinale di lusso in Kazakistan

Nole supera Khachanov in due set: settima vittoria negli ultimi nove giorni. Daniil strapazza Bautista Agut disputando il miglior match della stagione

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Novak Djokovic - ATP Astana 2022 (Twitter @atptour)
Novak Djokovic - ATP Astana 2022 (Twitter @atptour)
 

[4] N. Djokovic b. K. Khachanov 6-4 6-3

In un inizio di ottobre tra i più impegnativi della sua carriera, Novak Djokovic vince la settima partita consecutiva (tutte senza perdere set) nel giro di nove giorni. Ad arrendersi all’ex numero uno del mondo oggi, nei quarti di finale dell’ATP 500 di Astana, è stato Karen Khachanov. Il russo non ha trovato il supporto necessario del servizio, poco incisivo soprattutto nei momenti cruciali dell’incontro, ma è comunque riuscito a mantenere la partita in situazione di equilibrio per lunghi tratti.

IL TABELLONE DELL’ATP 500 DI ASTANA

Per quanto riguarda Nole, arrivato a 14 vittorie consecutive escludendo la parentesi della Laver Cup (l’ultima sconfitta nei tornei individuali risale ai quarti di finale del Roland Garros contro Nadal), l’elemento che più impressiona è la continua fame di successi, assolutamente non attenuata dal competere in tornei di livello 250 o 500 e testimoniata dall’esultanza al termine del match. Il serbo, ormai praticamente sicuro della qualificazione alle Finals, giocherà domani contro Medvedev la sesta semifinale della sua stagione.

IL MATCH – Come successo in tutti i precedenti incontri disputati tra Tel Aviv e Astana (eccezion fatta per quello con Pospisil – il secondo di questa serie), Djokovic alza subito i giri del motore cogliendo impreparato l’avversario che oggi è Khachanov, già battuto otto volte su nove precedenti. Nole vince tredici dei primi sedici punti scappando subito sul 3-0. Il russo soffre i continui spostamenti a cui è obbligato dalla varietà della direzione di colpi del serbo che in particolare sfrutta bene il dritto stretto. L’indirizzo preso dalla partita sembra, insomma, già chiaro ma sul 3-1 Nole si distrae. Dopo un paio di errori gratuiti, Djokovic commette anche un doppio fallo che regala due palle break a Khachanov. L’ex numero uno del mondo annulla bene la prima e sulla seconda costruisce alla perfezione il punto ma poi pecca di sufficienza quando cerca un ricamo inutile con una volée di rovescio che avrebbe potuto giocare più in sicurezza.

Il russo acquista fiducia dopo il controbreak e riesce a mantenere alto il ritmo degli scambi. Nole, comunque, arriva senza alcun problema sul 5-4 (se si esclude il game del break subìto, i punti persi da Djokovic in battuta sono zero!) dandosi così la possibilità di mettere pressione all’avversario. Il serbo si mette in testa l’idea di non sbagliare mai e di far giocare sempre un colpo in più a Khachanov. Il russo fa quello che può ma il numero 7 del mondo arriva ovunque: gli ultimi due punti del set sono una rappresentazione plastica di cosa voglia dire difendere alla Djokovic. È un passante di rovescio a dare il set, dopo 42 minuti di gioco, a Nole.  

IL TABELLONE DELL’ATP 500 DI ASTANA

L’incontro si conferma godibile anche in avvio di secondo parziale. Il serbo non è esente da errori, mentre Khachanov continua a giocare un buon tennis e quindi c’è partita. Il russo si tiene a contatto annullando una palla break nel secondo gioco e Djokovic si innervosisce sebbene i meriti dell’avversario siano innegabili. Il 21volte campione Slam torna però alla carica pochi minuti dopo: questa volta, invece di mettersi in modalità muro, Novak riesce a impedire a Karen di governare lo scambio. Lo aiuta anche la poca incisività della prima del numero 18 del mondo. Così sulla palla break (arrivata dopo un grave errore di Khachanov con il rovescio) Djokovic guadagna campo e poi chiude con il dritto lungo linea.

Nole continua ad amministrare con grande naturalezza i suoi turni di battuta: il russo, che comunque rimane mentalmente nel match fino in fondo, riesce a crearsi una mezza occasione solo sul 3-5 quando si porta sul 15-30. Nel momento decisivo, però, l’ex numero uno del mondo è perfetto con rovescio e servizio: con un ace Djokovic mette fine all’incontro dopo un’ora e mezza ed esulta a gran voce.

IL TABELLONE DELL’ATP 500 DI ASTANA

[2] D. Medvedev b. R. Bautista Agut 6-1 6-1

La miglior prestazione di Medvedev in stagione e una giornata negativa per Bautista Agut hanno prodotto una partita senza storia. Nei quarti di finale dell’ATP 500 di Astana, il russo ha surclassato lo spagnolo chiudendo il match sul punteggio di 6-1 6-1 e infliggendo così all’avversario la sconfitta peggiore della sua carriera (al pari di quella subita per mano di Alcaraz a Indian Wells quest’anno). Dopo mesi di risultati al di sotto delle aspettative, si è finalmente rivista la versione di Medvedev che sembrava essersi smarrita a partire dagli ultimi tre set della finale di Melbourne contro Nadal a gennaio. Domani, però, Daniil affronterà subito la prova del nove: nella semifinale dell’Astana Open affronterà infatti Djokovic. Sarà l’undicesimo incontro tra i due: Nole è avanti per 6-4 nei precedenti.

IL MATCH – L’avvio di match da parte di Medvedev è una dichiarazione d’intenti: il russo vuole far capire a Bautista Agut che i tempi in cui lo spagnolo era la sua bestia nera (4-1 il bilancio dei precedenti in favore del numero 21 del mondo che prima del giugno di quest’anno aveva sempre vinto contro Daniil) sono definitivamente archiviati. L’ex numero uno opera il primo break a freddo e poi si ripete poco dopo: sostanzialmente non si registrano gratuiti nei primi venti minuti della sua partita. Bautista, invece, è in netta confusione: non trova un modo per fare il punto all’avversario e così arriva a commettere anche errori marchiani come uno smash e una palla corta che colpiscono la base della rete.

Il dominio di Medvedev è ancora più palese nei suoi turni di servizio. Nel primo set Daniil ricorre solo una volta alla seconda ed è quello l’unico punto perso al servizio. Il russo, poi, lascia spesso fermo l’avversario con il dritto che funziona alla meraviglia anche e soprattutto quando il giocatore nato a Mosca si produce in colpi teoricamente ad alto rischio. Bautista è inerme e sull’1-5 subisce il terzo break del set che si chiude dopo appena mezz’ora di gioco.

Nel secondo parziale la musica non cambia: l’assolo di Medvedev continua. Lo spagnolo prova qualche soluzione alternativa per uscire dalla trappola della diagonale di rovescio, ma o è impreciso oppure il russo trova le contromisure. Il primo caso si realizza nel secondo game in cui il numero 21 del mondo subisce l’ennesimo break della partita. Il secondo, invece, trova esemplificazione nel punto che dà a Daniil due chance per il doppio break sul 3-0: Bautista sposta l’avversario sul dritto con un ottimo back di rovescio lungo linea, ma l’ex numero uno del mondo risponde trovando l’incrocio delle righe. Il 4-0 arriva poi con un gratuito dello spagnolo durante lo scambio.

Nel game successivo Bautista Agut, con un sussulto d’orgoglio, trova la forza per recuperare un break di svantaggio proiettandosi più volte a rete. È però solo una breve interruzione del monologo di Medvedev che ristabilisce subito la distanza precedente trovando un paio di miracoli difensivi che confermano lo stato di grazia vissuto oggi dal russo. La chiusura del match è una formalità e arriva sul punteggio di 6-1 6-1 dopo poco più di un’ora di gioco, o meglio di dominio da parte del numero 4 del mondo.

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