Mister 90 è tornato Djokovic (Vincenzo Martucci) Berrettini, Musetti e Co. Lo spettacolo dei campioni (Ubaldo Scanagatta)

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Mister 90 è tornato Djokovic (Vincenzo Martucci) Berrettini, Musetti e Co. Lo spettacolo dei campioni (Ubaldo Scanagatta)

La rassegna stampa di lunedì 10 ottobre 2022

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Mister 90 è tornato Djokovic (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)

Un’altra impresa, più un’altra ancora, più un altro record, e un altro ancora. E quindi una nuova sensazionale ripartenza, dopo il quarto forzato stop che si è auto-inflitto con la campagna No Vax Al rientro sul circuito dopo il trionfo di Wimbledon, Novak Djokovic firma il secondo torneo in due settimane – il numero 90 della carriera -, il 16° match consecutivo, eguaglia il primato di 19 successi in 19 paesi diversi di Federer e si qualifica per la 154 volta alle ATP Finals. E così fa più paura che mai al tennis mondiale, di cui è il numero 1 virtuale, al di là delle imprese del re bambino, Carlos Alcaraz, e degli altri Next Gen vecchi e nuovi. LA PRESSIONE Il campione di gomma, Nole I di Serbia, ha cominciato la stagione dopo tutti gli altri, non vaccinandosi e quindi auto-escludendosi dagli Australian Open e dai tornei-corollario. E’ partito a inizio febbraio con due partite a Dubai, ma subito dopo ha disertato anche i Masters 1000 nordamericani di Indian Wells e Miami. Si è ripresentato sull’ATP Tour ad aprile sulla terra di Montecarlo, ha disputato anche Belgrado, Madrid, Roma e Parigi, finché, a inizio luglio, ha dominato Wimbledon. Dopo di che si è fermato ancora fino a settembre, quand’è riapparso per l’esibizione della Laver Cup e quindi le tappe ufficiali di Tel Aviv ed Astana, che si è aggiudicato con qualche apprensione. «La cosa più dura da recuperare è la gestione della pressione, ti puoi allenare per ore ma non puoi replicare la gestione di una palla-break da difendere. Ci vogliono le partite». SPRINT FINALI Il solito Nole che, da autentica star, pretende sempre dagli organizzatori il rispetto di 11 pagine di richieste, dal cibo alla temperatura delle stanze per lui e il team, si diceva “un po’ arrugginito”. Ma in campo, pur con qualche comprensibile sbavatura, in Israele e in Kazakistan è sembrato sempre lui: non ha ceduto un set in 9 partite ed ha aumentato il livello risultando ancor più convincente nelle finali, contro due delle vittime preferite. Cilic, che ha battuto 14 volte di fila, ci ha perso 2 e quindi ha superato ancora le ultime 6 volte, e Tsitsipas, con un bilancio di 7-2, le ultime 6 vittorie consecutive e 7 set, dopo averlo ipnotizzato nella finale del Roland Garros dell’anno scorso, con la rimonta da due set a zero sotto. Infliggendogli ieri la nona bocciatura in altrettante finali “500” a botte di servizio e risposta. RILANCIO TOTALE Con la doppietta Tel Aviv-Astana – il quarto titolo stagionale per la 141′ stagione – Djokovic sale al 10° posto della Race, la classifica che somma tutti i risultati dell’anno ed è sicuro di chiudere il 2022 fra i primi 20 del mondo. Così, senza attendere il 7 novembre, dopo l’ultimo Masters 1000 di Parigi Bercy, può sfruttare la wild card per le ATP Finals per chi si aggiudica almeno uno Slam ed è classificato fra i top 20. Perciò raggiunge Nadal, Alcaraz, Tsitsipas e Ruud fra i magnifici 8 de113-20 ottobre a Torino, la super-passerella nella quale conta 15 presenze come Agassi, una meno di Connors e Nadal, tre del primatista Federer. Di cui, a quota 5 urrà, minaccia il record di 6 Juccessi. Un’altra sfida del sensazionale campione di 21 Slam. Avresti mai sognato di arrivare a 90 titoli? Gli ha chiesto l’intervistatore in campo nella capitale del Kazakistan e Djokovic l’ha corretto: «Ho osato sognare. Ho sempre sperato di avere una grande carriera. Ovviamente non potevo sapere quante finali avrei giocato e quanti tornei avrei vinto ma la mia intenzione è sempre stata quella di raggiungere i livelli più alti del nostro sport». Re Djokovic è tornato.

Berrettini, Musetti e Co. Lo spettacolo dei campioni (Ubaldo Scanagatta, La Nazione)

Berrettini e Aliassime i due favoriti. Il sogno di una finale tutta italiana Matteo e il canadese sono dalla parte opposta del tabellone, Musetti e Sonego insieme ad Auger-Aliassime. Ventotto i tennisti in gara, otto nei top 50.

E’ stato un sorteggio benevolo per i tennisti italiani, quello dell’Unicredit Firenze Open, il torneo ATP 250 (612.000 euro di premi) avviato nel weekend con le qualificazioni e da oggi nel vivo con i più forti nel tabellone. Otto nei top 50 del mondo. Favorito il canadese Auger Aliassime, n.13 ATP, e favorito n.2 il nostro Berrettini, piazzati agli opposti di un tabellone di 28 tennisti. I due possono scontrarsi solo in finale. L’idea delle teste di serie, per evitare che i favoriti si affrontassero nei primi turni è di Lewis Carroll (1832-1898), l’autore di «Alice nel Paese delle Meraviglie». Prima che scrittore, era un matematico dell’università di Oxford. Aveva condiviso le lamentele d’un tennista sconfitto al primo turno da chi avrebbe vinto il torneo, ma che era più forte di chi fu battuto in finale. Le prime 4 teste di serie, teorici semifinalisti, sono piazzate un turno in avanti, già negli ottavi: sono Auger Aliassime, Berrettini, Musetti e l’americano dal tennis d’antan, tutto serveevolley, Maxime Cressy. La n. 3 e la n. 4 si sorteggiano. Musetti (n. 27 ATP) avrebbe potuto capitare nella metà di Berrettini. Invece si trova in quella di Aliassime. Se il tennista di Carrara battesse il vincente di Sonego (n. 50 ATP)-Zapata Miralles (Spa, n. 80) – probabile un derby azzurro: il torinese (e torinista) è favorito – troverebbe nei quarti o il vincente del derby USA Brooksby (n. 42 ATP)-McDonald (n. 78) oppure il belga Goffin (n. 66 ma vincitore pochi giorni fa del n.1 del mondo Alcaraz), super favorito col perugino Passaro (n. 123). Potrà apparire provinciale, ma una finale tutta italiana Berrettini-Musetti (o Sonego), sarebbe ideale per il torneo e per la classifica degli azzurri. La corsa per gli 8 posti delle ATP Finals va fatta su Aliassime. Matteo deve recuperare sul canadese che lo sopravvanza di 635 punti. Berrettini non dovrebbe giocare prima di mercoledì contro il vincente fra il colombiano Galan (n. 71) e lo spagnolo Carballes Baena (n. 77). In linea teorica avrebbe poi Karatsev (n. 39) o Griekspor (n. 54), per una semifinale contro Cressy (n. 32) o Bublik (n. 42).

Djokovic torna a fare paura (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

«La pausa ha stuzzicato la mia fame, non potevo sognare una ripresa migliore. Di slancio alle Finals» Nole non dà scampo a Tsltsipas. Fritz vince a Tokyo riportando gli Usa in Top 10 e vede il Masters, più lontano per Sinner e Berrettini

Inarrestabile. Non ptihessere definito altri mentiNovak Djokovic, die aduna settimana dal successo dilelAvivha alzatoiltrofeo anche all’Altana Open, torneo Alp 500 nella capitale del Kazakistan: 6-3 6-4 il punteggio con cui in finale il serbo, n.7 del ranking mondiale e quarta testa di serie, si è imposto, in un’ora e un quarto, sul greco Stefanos lesipas, n.6 Atp e 3 del seeding conquistando 1190° titolo in carriera, il quarto nei 2022 dopo i trionfi nel Masters 1000 di Roma amaggio, aWimbledon ahelloe appunto nella città israeliana. Dopo essersitrovato a due punti dall’eliminazione in semifinale contro Medvedev, il 35enne di Belgrado non ha provatole stesse paure conta)l’ateniese, già battuto in sette occasionisunove incroci,inparticolarene1la finale del Roland Garros 2021 e in quella degliultimi internazionali d’Italia. Djokovic ha dominato al servizio, con soli sette punti persi e un’impressionante 87°X» di riuscita con la prima palla. Incisivo alla risposta, l’ex n. 1 dei mondo ha messo costantemente sotto pressione l’avversario eha saputo piazzare chie break, sul 4-3 ne] primo set e sul 2-2 nella secondafrazione. Abbastanza per mettere al tappeto 1 itsipas, il giocatore che ha vinto più partite di tutti nel 2022 nel tour (53), incappato ln troppi errori per impensierire il vincitore di21 Slain. «Sono felice di giocare a questolivelloin questa fase dellamiacarriera. La mia esperienza mi aiuta ad affrontare questo tipo di partite nel modo giusto» ha spiegato Nole tornato prntagonieta sul finire di una stagione inrmentata, segnata dalrifiuto di farsivaccinare contro il Covid-19, con conseguente rinuncia ad una serie di appuntamenti (prima l’Australian Open e poi il tour americano). «ia pausa ha stuzzicato la mia fame di titoli. Non potevo sognare una ripresa migliore» ha ammesso il serbo, che non perde nel circuito dai quarti del Roland Garros contro Nadal a fine maggio. Grazie a questo risultato Djokovic sale al 10°post° nella Race tolurin ed à maternaticamente sicuro di chiudere tra i primi 20 e avere in quanto campione Slam un posto garantito alle Atp Finals (13-20 novembre). «Sono supermotivato afinire la stagione sulb slancio delleultime due settimane» Il messaggio di chi proverà a far suoperla 6avolta (evento che riuniscegli8 miglioridell’anno. Si aprono grandi prospettive anche per lo statunitense Taylor Fritz, che superando 7-6 (3) 7-6 (2) il connazionale Frances llafoe si è aggiudicato il “500” sul veloce di Tokyo, cogliendo il suo terzo titolo stagionale e quarto in carriera, che lo lancia per La prima volta in Top 10 (l’ultimo americano fu Jack Sock, a novembre 2017), all’ottava poltrona. Ma soprattutto l’affermazione nella capitale giapponese (26 anni dopo Pete Sampras), dove eraarrivato sol,omercolecfl dopouna settimana di quarantena a Seul per aver contratto il Covid-19, porta il 24enne californiano al 7° posto della Race. Al contempo si riducono sensibilmente invece le speranze di qualifi Ca 7i one per JanrikSinner (13°nellaRace a550punti daAugpeer-Aliasslrne, 81 e Matteo Berrettini, 15′ con 85 punti in meno dell’altoatesino. Magari, se mancheranno l’obiettivo Masters, i due azzurri possono arrivare più freschi e «affamati” alla fase finale della Davis. 

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