La carriera esemplare di Andreas Seppi, dalla costanza ad alti livelli alla versatilità di superfici

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La carriera esemplare di Andreas Seppi, dalla costanza ad alti livelli alla versatilità di superfici

Si chiude per l’altoatesino una carriera fuori dal comune per i numeri accumulati nel corso degli anni

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Andreas Seppi - US Open 2021 (Garrett Ellwood/USTA)
 

Non basta il numero diciotto del mondo e tre titoli per descrivere la lunga e prosperosa carriera di Andreas Seppi, che oggi ha annunciato che quelli di Napoli e Ortisei saranno gli ultimi tornei della sua carriera. Alla soglia dei trentanove anni, in arrivo a febbraio, il tennista di Bolzano si può tranquillamente definire come uno dei migliori tennisti italiani di sempre, e prima dell’avvento di Sinner e Berrettini il migliore dal 2000 in poi assieme a Fabio Fognini, che ha avuto picchi più alti ma meno costanza del tennista altoatesino. Per descrivere la versatilità e la costanza di Seppi “bastano” anche solo i suoi record per quanto riguarda il tennis italiano. Seppi è infatti stato il primo tennista italiano a vincere un torneo sull’erba e soprattutto il primo a conquistare la “tripletta” di titoli sulle tre superfici dell’ATP Tour, cemento (Mosca 2012 contro Bellucci), erba (Eastbourne 2011 contro Tipsarevic) e terra rossa (Belgrado 2012 contro Paire). Quest’ultimo traguardo ha resistito per nove anni, con Lorenzo Sonego che lo ha eguagliato quest’anno vincendo il torneo di Metz.

Anche i tornei dello Slam danno la misura della costanza e della solidità delle prestazioni di Seppi, che ha raggiunto gli ottavi in tre tornei dello Slam su quattro, uno di questi grazie alla storica vittoria in quattro set con il suo amico Roger Federer all’Australian Open 2015. Per completare il traguardo dei quattro ottavi in tutti e quattro gli Slam a Seppi è mancato solo lo US Open, in cui ha raggiunto il terzo turno tre volte, l’ultima volta nel 2021. Sempre negli Slam Seppi è autore della terza striscia di partecipazioni più lunga di sempre, con 66 dietro solo ai 67 di Fernando Verdasco e i 79 di Feliciano Lopez. Con le sue 67 apparizioni in un tabellone di uno Slam Seppi è il nono tennista di sempre, dietro ai 68 del trio Djokovic, Gasquet e Kohlschreiber. In assoluto Seppi è addirittura il settimo tennista della storia per partecipazioni nei tornei ATP con le sue 404 apparizioni, a due lunghezze da Jimmy Connors.

Ci sono i numeri e poi ci sono le grandi partite giocate, da quella in Coppa Davis contro lo spagnolo Juan Carlos Ferrero a quella di Roma con Wawrinka nel 2012. Ci sono diciotto stagioni di grande tennis vissuti con grandissima passione, quella che lo ha spinto a dare grande battaglia fino alla fine, anche in questo 2022, prima di arrendersi a qualche problema fisico che gli ha fatto capire come non fosse più il caso di stressare il suo fisico, un fisico che comunque per tutta la carriera gli ha dato tante soddisfazioni e ben pochi grattacapi grazie alla sua dedizione e alla sua professionalità. In questo mese di ottobre dunque saluteremo Andreas Seppi, che tra Napoli e Ortisei chiuderà non il suo rapporto col tennis (è entrato a far parte di Horizon Tennis Home, il progetto tecnico che ha a capo proprio il suo storico coach Max Sartori) ma la sua bellissima carriera. Una carriera ricca di soddisfazioni, in attesa del suo prossimo capitolo fuori dal campo da tennis.

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