Marco Cecchinato vince il Challenger di Rio de Janeiro e torna in top 100

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Marco Cecchinato vince il Challenger di Rio de Janeiro e torna in top 100

Sulla terra battuta brasiliana il Ceck lancia segnali di ripresa, e completa una settimana trionfale per i colori azzurri

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Marco Cecchinato vince a Rio 2022 (Instagram @ceck1)
 

È stata una settimana impegnativa per Marco Cecchinato ma alla fine è lui ad alzare il trofeo Challenger 80 sul centrale della ‘Rio Tennis Academy’, dopo aver rimontato il tedesco Yannick Hanfmann col punteggio di 4-6 6-4 6-3. Anche in semifinale il tennista siciliano era stato costretto a rincorrere contro l’argentino Federico Coria (n.71 ATP) che aveva tutte le intenzioni di onorare la sua prima testa di serie. Ma il match più complicato era stato sorprendentemente quello dei quarti di finale contro il padrone di casa Matheus Pucinelli De Almeida (n.199 ATP) che nel cuore ci sta. Il 7-6(3) 2-6 7-6(3) con cui aveva portato a casa la partita dopo tre ore di autentica battaglia ci aveva fatto capire come il Ceck fosse dell’umore giusto. E con lui in questi ultimi anni è sempre questione di umore, di tenuta nervosa e di atteggiamento perché non si deve certo scoprire quanto bene sappia giocare, soprattutto se parliamo di terra battuta. Per l’azzurro è il settimo titolo Challenger in carriera (dopo che già aveva vinto a inizio mese a Lisbona) che certifica il suo rientro in top 100 (per la precisione al n.98), in quello che dovrebbe essere il suo habitat naturale. Buone notizie per lui che ora avrà la possibilità di preparare con calma la prossima stagione che quasi sicuramente partirà con un bel tabellone principale agli AO. 

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Abbiamo guardato con curiosità la finale del Challenger 80 di Ismaning (cemento indoor), cittadina bavarese che praticamente è periferia di Muenchen, dove a sfidare Quentin Halys era il 19enne tedesco Max Hans Rehberg (n.436 ATP) che noi non avevamo mai visto giocare. Come da pronostico ha vinto il francese (n.66 ATP e testa di serie n.1 del torneo) ma il punteggio 7-6(6) 6-3 ci racconta come non sia stata proprio una passeggiata. Che dire del promettente sfidante? Che ci è sembrato molto ordinato, con buone geometrie ma senza nessun colpo che possa fare veramente la differenza. Poi sul servizio ha quello strano movimento con la gamba destra che urta decisamente il nostro senso estetico senza che si riesca a capire che vantaggi cinetici possa mai portargli. Comunque ci sarà tempo per capire che tipo di carriera potrà fare, nel frattempo incassa il nuovo best ranking alla posizione n.434 ATP. 

Si giocava anche sul cemento outdoor di Fairfield dove ha vinto il 24enne statunitense Michael Mmoh (n.110 ATP), quello che finora aveva dato l’impressione di curare maggiormente i suoi bicipiti ipertrofici che non l’aspetto tennistico. Comunque niente da dire perché in Connecticut ha dominato e non ha lasciato per strada nemmeno un set. Per lui è la settima vittoria Challenger in carriera, la seconda in stagione dopo tre anni di dura carestia. 

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Il Challenger più ricco ma forse anche il meno interessante della settimana si giocava a Seoul (Challenger 110, cemento outdoor) e ha visto la vittoria dell’australiano Li Tu che in finale ha battuto 7-6(5) 6-4 il cinese Yibing Wu (n.115 ATP). Per lui è la prima vittoria in carriera nel circuito Challenger che gli regala anche il best ranking alla posizione n.187 ATP. 

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